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martedì 7 novembre 2023

CRONACA GIUDIZIARIA. EX BASILISCHI ASSOLTI O PROSCIOLTI PER PRESCRIZIONE

IL TRIBUNALE DI POTENZA: "NON ERA MAFIA". FINISCE COSI’ IL PROCESSO “DOUBLE FACE”. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE

FONTE RAINEWS.IT

NESSUNA CONDANNA: ASSOLTI O PROSCIOLTI PER PRESCRIZIONE GLI EX BASILISCHI

IL TRIBUNALE DI POTENZA NEL PRIMO PROCESSO - A VENT'ANNI DAI FATTI - NON HA RICONOSCIUTO L'ACCUSA DI ASSOCIAZIONE MAFIOSA

DI GIOVANNI RIVELLI

Non solo non era mafia, come aveva già concluso il PM, ma i traffici di droga che sarebbero stati gestiti dalla criminalità a Pignola e Potenza erano anche di lieve entità.

Finisce così sotto la mannaia della prescrizione il processo "Double face", frutto di un'inchiesta che aveva messo nel mirino le presunte attività nel mercato degli stupefacenti riconducibili, per un verso, su Potenza, al sedicente boss dei Basilischi Antonio Cossidente e per un altro, a Pignola, a Saverio Riviezzi e al suo gruppo.

Fatti che, stando alle accuse, si sarebbero svolti tra il 2000 e il 2006, nell'ambito di una strategia di affermazione di quella "quinta mafia lucana" che oramai più sentenze - a partire da quelle della Cassazione - hanno chiarito non essere inquadrabile come criminalità organizzata dei clan.

E così i circa 40 imputati del processo hanno visto prima cadere l'accusa di associazione mafiosa, poi riconfigurare l'accusa associativa finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti in virtù della lieve entità del giro. Risultato: le pene massime previste sono state abbattute drasticamente da 20 a 7 anni e di conseguenza sono stati ridotti i termini di prescrizione per fatti vecchi almeno di 17 anni. E analoga sorte hanno subito altri reati per i quali era stata contestata l'aggravante di aver favorito l'ora dichiarato inesistente clan malavitoso.

Assoluzione nel merito, invece, per un presunto episodio di estorsione ai danni di un imprenditore di Abriola che era stata contestata al così detto clan dei pignolesi.

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