Visualizzazioni totali

mercoledì 28 febbraio 2024

EMERGENZA CINGHIALI. I SUS SCROFA SI MOLTIPLICANO COME I “TAVOLI” SUL TEMA. ULTIMO QUELLO IN PREFETTURA, A MATERA. SONO UTILI?

TUTTI CHIEDONO MISURE STRAORDINARIE. ANCHE LO STESSO ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE, LATRONICO. MA QUALI SAREBBERO QUESTE MISURE? NESSUNO LO SA. E CITTADINI, AGRICOLTORI ED AUTOMOBILISTI… PIANGONO 

MATERA. CINGHIALI A SERRA VENERDI'




FONTE UFFICIO STAMPA GIUNTA REGIONALE

CINGHIALI, LATRONICO: DOBBIAMO METTERE IN CAMPO MISURE STRAORDINARIE

Occorre dare nuovo impulso alle azioni di controllo della specie cinghiale nel parco Regionale delle Chiese Rupestri e della Murgia Materana e delle altre aree protette della provincia di Matera. È quanto afferma in una nota l’Assessore All’Ambiente Territorio ed Energia Cosimo Latronico al termine di un incontro che si è tenuto presso la Prefettura di Matera. L’incontro era stato convocato sulle problematiche riguardanti la sicurezza della viabilità e la tutela della pubblica e privata incolumità per la presenza dei cinghiali nel territorio provinciale.
Per decenni i cinghiali si sono riprodotti nelle nostre aree protette, numerosissime sul nostro territorio. Nel dettaglio - aggiunge Latronico- a seguito delle ordinanze regionali e nazionali relative alle misure di contenimento della Peste Suina Africana (PSA), la nuova governance dell’Ente, a pochi mesi dal suo insediamento, dovrà mettere in campo misure concrete per arrivare all' obiettivo di abbattimento dei capi previsti dal piano di eradicazione della peste suina africana, approvato di recente dalla giunta Bardi, che stima in ben 5.000 capi presenti nel perimetro del parco della Murgia Materana e di 9.600 negli ATC della provincia di Matera. In particolare, - prosegue Latronico- ad esito delle attività di monitoraggio condotte dall’ufficio Parchi della Direzione Generale dell’Ambiente Territorio ed Energia sono stati prelevati nel 2023 nelle aree protette lucane complessivamente 1.945 capi della specie cinghiale (150 esemplari nella zona di restrizione 1 e 1795 nella zona indenne) attraverso le varie tecniche di girata, selecontrollo da appostamento fisso e cattura tramite gabbie; tuttavia queste azioni non risultano sufficienti. La Basilicata ha condizioni straordinarie – continua Latronico – per le quali dobbiamo mettere in campo soluzioni straordinarie. Stiamo lavorando da tempo con l’ufficio Parchi per cercare di dare impulso alle azioni di controllo della specie cinghiale nell’alveo del nuovo quadro normativo nazionale e regionale. Tanto lavoro si è fatto e tanto altro lavoro si farà a breve, in sinergia con la nuova governance del parco della Murgia Materana, con il Commissario nazionale per la peste suina africana e con le Direzioni generali Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Salute e Politiche della Persona”.

FONTE UFFICIO STAMPA COMUNE DI MATERA

EMERGENZA CINGHIALI, IL SINDACO BENNARDI RINGRAZIA IL PREFETTO PER AVER PRESO A CUORE IL PROBLEMA

L’emergenza cinghiali nella città e nella provincia di Matera, va affrontata mediante un lavoro di squadra, che parta dalle direttive nazionali in materia di controllo della fauna selvatica, con ruoli e competenze ben definiti di Regione, Provincia, Comuni, Azienda sanitaria materana ed Ente parco della Murgia materana, oltre alle forze dell’ordine. E’ quanto emerso dal vertice tenutosi stamane in prefettura, convocato dal prefetto Cristina Favilli, che ha accolto la richiesta del sindaco di Matera Domenico Bennardi per la presenza pericolosa di cinghiali in città. «C’è stato un confronto molto articolato sui numeri complessivi degli ungulati in circolazione, oltre che sul tasso di incidentalità che interessa soprattutto le arterie provinciali e statali limitrofe alle aree protette, oltre che negli ultimi tempi anche alcune città (ultimo caso la notte scorsa a Policoro). -ha commentato Bennardi- A Matera c’è un problema di invasione degli spazi urbanizzati da parte dei cinghiali; si è parlato delle risorse da mettere in campo per le Riserve provinciali, dove pare che questi animali si rifugino per non essere cacciati e uccisi. Uno dei temi discussi, oltre al controllo selettivo che sta già avvenendo in tutta la regione, è quello di dotare Comuni e Provincia di gabbie per la cattura nelle aree protette e nei perimetri urbani dove la caccia non è possibile, rispetto alle quali però si pone un problema importante di gestione efficace, continua e professionale che i Comuni non possono garantire con personale proprio. C’è anche la criticità dei selettori biologici, che non possono svolgere il proprio ruolo solo su base volontaria. Nel complesso sono soddisfatto anche per la presenza dell’assessore regionale -conclude Bennardi- ringrazio il prefetto per la sua grande sensibilità, ma soprattutto per il suo approccio pragmatico come conferma la riconvocazione del tavolo già fissata a fine aprile, quando cercheremo di fare il punto sulle azioni messe in campo dalla Regione con ulteriori stanziamenti, e dall’Ente parco che ha già installato undici gabbie per la cattura nel proprio perimetro di competenza».

Nessun commento:

Posta un commento