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sabato 28 settembre 2024

NUCLEARE. L’URANIO U234 – U235 ALLA TRISAIA DI ROTONDELLA. DA DOVE ARRIVA? QUALE LA FONTE? C’ERA IL PLUTONIO NEL SITO ITREC? E IL TRASPORTO DA QUI A GIOIA DEL COLLE, CON SEGRETO MILITARE, DI MATERIALE RADIOATTIVO DEL 2013?

CONTINUA L’INCHIESTA DEI CARABINIERI DEL NOE DOPO IL SEQUESTRO DA PARTE DELLA PROCURA DI MATERA DI TERRENO CONTAMINATO. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE

L'INGRESSO DEL SITO ENEA - SOGIN DELLA TRISAIA

L'AREA ITREC DI ROTONDELLA

LA PISCINA CON LE BARRE DI ELK RIVER

ANTINUCLEARI "SPEDISCONO" AGLI USA LE BARRE

I NOE ALLA TRISAIA
ROTONDELLA – Continuano i “misteri” del bubbone atomico nucleare della Basilicata. il sito Itrec della Trisaia. ieri la notizia, per molti aspetti, shock, del sequestro di terreno, da parte della procura di Matera, contaminato con uranio U234 ed U235. Da dove arriva questo materiale radioattivo? A cosa è servito? Come è avvenuta la contaminazione? Tutte domande al centro dell’inchiesta che stanno conducendo i Carabinierti del Nucleo operativo ecologico (Noe). Insomma, la presenza di uranio a rotondella è uno dei misteri di questo sito. Sarà mai chiarito? Per vostra informazione, pubblichiamo due nostri articoli, tra le centinaia, che abbiamo scritto per La gazzetta del mezzogiorno negli anni scorsi. Vi daranno la dimensione di ciò che di “segreto militare” aleggia attorno al sito nucleare lucano.

FONTE LA GAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT

31 AGOSTO 2010

RIVELAZIONE CHOCK «A ROTONDELLA C’ERA IL PLUTONIO»

DI FILIPPO MELE

POLICORO - «All’Itrec della Trisaia di Rotondella i miei consulenti trovarono plutonio. Ma non potetti proseguire nelle indagini poiché fu un disco rosso che me lo impedì». Dichiarazioni shock sulla maxi - inchiesta nota con il nome di “Nucleare connection”, su un presunto traffico di materiale atomico dall’Italia all’Iraq di Saddam Hussein con la partecipazione di pezzi di Stato deviati e della ‘ndrangheta, che sono state rilasciate dall’ex procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Basilicata, Giuseppe Galante, prima in pubblico e poi alla Gazzetta. 
L’ex magistrato, lasciatosi decadere dalla magistratura nell’aprile 2007 dopo l’esplodere dell’inchiesta “Toghe lucane”, condotta dall’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, ha parlato dell’indagine da lui ereditata nel 1999 dall’ex procuratore capo del Tribunale di Matera, Nicola Maria Pace, che l’aveva aperta nel 1994, rispondendo ad una domanda dell’ambientalista Domenico Lence. 

Domanda postagli nel corso della presentazione del libro di David Lane, corrispondente dalla Italia dell’Economist, dal titolo “Terre profanate. Viaggio nel cuore della mafia”, editore Laterza. 
«Posso ora parlare di “Nucleare connection” - ha spiegato Galante - dato che sono un libero cittadino e poiché l’inchiesta non è più coperta dal segreto istruttorio, poiché archiviata. Affermo, allora, che i miei consulenti trovarono tracce di plutonio nel sito atomico Itrec. Plutonio che non doveva esserci perchè il ciclo studiato a Rotondella era quello uranio–torio». Possibilità, quella della presenza del materiale radioattivo necessario per fabbricare la bomba atomica, sempre negata dai vertici dell’Enea, l’ente statale gestore dell’impianto.

L’ex magistrato ha dato anche la sua versione sulla presenza di plutonio: «Si è trattato di rimanenze di uranio arricchito che è passato dalla Basilicata e poi è andato verso altri lidi o, ipotesi meno probabile, è stato cambiato il ciclo delle lavorazioni condotte in Trisaia». Evenienze che non potevano non essere a conoscenza dei Governi dell’epoca e dei servizi segreti, ma che sono stata tenute “top secret” alla magistratura. 

E qui ecco la seconda dichiarazione shock dell’ex procuratore antimafia: «Sicuro. La materia è alla diretta disposizione della Presidenza del Consiglio. Ed i servizi segreti sono ovunque: sia quelli “re golari” sia quelli deviati». Ma, perché non proseguì nelle sue indagini? «Trovai un disco rosso davanti a me». Risposta sibillina… «No. Chiarissima».


BASILICATA. GOVERNO SPIEGA IL BLITZ A TRISAIA DI ROTONDELLA. MA LE BARRE USA RESTANO QUI

2 AGOSTO 2013

DI FILIPPO MELE

ROTONDELLA (MATERA) – “Il materiale nucleare trasportato da Rotondella a Gioia Del Colle lunedì era biossido di uranio (UO2), 1.050 grammi, con uranio totale pari a 920 grammi, con arricchimento non superiore al 91%, per circa 828 grammi di uranio 235. Ed il trasporto è avvenuto secondo le regole internazionali. Tutto sotto controllo come certificato dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)”. Lo ha reso noto il sottosegretario all’ambiente, Marco Flavio Cirillo (Pdl), in risposta ad interrogazioni sul caso. Così, interroganti soddisfatti e Procura di Bari verso l’archiviazione dell’inchiesta aperta sul “transfert”. “Le operazioni di trasferimento – ha detto Cirillo alla Commissione ambiente della Camera - sono state effettuate nel rispetto delle prerogative di tutela per l’ambiente e per la sicurezza delle popolazioni. Il materiale trasportato era biossido di uranio”. Ha trovato conferma ufficiale, dunque, il dato anticipato dalla Gazzetta sulla restituzione agli Usa di materiale sensibile e non delle 64 barre di Elk River del ciclo uranio – torio. Che, come si evince da un carteggio su WikiLeaks, potrebbero rimanere qui per chissà quanto tempo ancora. Lo scambio di lettere è del febbraio 2006 ed è avvenuto tra l’allora sottosegretario Gianni Letta, uomo di fiducia del premier Silvio Berlusconi, e l’ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli. “L'Ufficio ha accuratamente valutato la tua richiesta – comunicò Spogli a Letta. Purtroppo, il Department of Energy non può accettare il materiale di Elk River”. Ma torniamo a Cirillo che, così, ha concluso: “Le operazioni sono state certificate dall'Ispra ed assistite dalla prefettura di Matera. E’ stata esclusa qualsiasi indebita esposizione alle radiazioni della popolazione nonché rilasci di radioattività all’ambiente. L’Ispra ha dichiarato che le operazioni si sono svolte nel rispetto dei più elevati standard di sicurezza e di radioprotezione di lavoratori, popolazione ed ambiente, senza alcun evento anomalo. Il trasporto effettuato ha altresì permesso di ridurre l’inventario radiologico attualmente presente sul sito”. Soddisfazione per la risposta ottenuta è stata espressa dall’interrogante, l’on. Cosimo Latronico (Pdl), “per una operazione che realizza l’obiettivo del trasferimento del materiale nucleare sollecitato da anni. Attendiamo ora che l’opera di decommissioning si completi”. Così anche gli on. Maria Antezza e Vincenzo Folino, del Pd, che hanno chiesto, tuttavia, una “audizione della Sogin nella stessa commissione Ambiente per un impegno a portare a termine l’azzeramento dell’impianto di Rotondella”. Infine, la notizia appresa in ambienti giudiziari secondo cui la Procura di Bari archivierà l'inchiesta sulla vicenda dopo che Arpa Puglia e Ispesl hanno accertato la totale assenza di sostanze inquinanti e radioattive sul territorio. Il fascicolo, nelle mani del procuratore facente funzione, Pasquale Drago, era stato aperto senza indagati nè ipotesi di reato.

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