PRESENTATO A POTENZA IL PROGETTO “INCAS”. LAVELLO È PRIMO COMUNE IN ITALIA DOVE SI PERSEGUIRANNO GLI OBIETTIVI DEL PIANO. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
LA PRESENTAZIUONE DI INCAS (FOTO ANSA.IT) |
FONTE ANSA.IT
CAPORALATO: DA LAVELLO UN PROGETTO PER L'EMERGENZA ABITATIVA
"INCAS" PER L'INCLUSIONE CONTRO SFRUTTAMENTO DEGLI STAGIONALI
POTENZA, 26 APR - E' il Comune di Lavello (Potenza) il primo in Italia dove si perseguiranno gli obiettivi del "Progetto InCas", il piano d'azione locale nato da una convenzione tra Ministero del Lavoro e Anci, che ha come principali obiettivi l'inclusione degli stranieri, il contrasto allo sfruttamento in agricoltura, al caporalato e il superamento del disagio abitativo.
I contenuti del progetto sono stati presentati nel pomeriggio, a Potenza, alla presenza, tra gli altri, dal sindaco di Prato e delegato nazionale Anci per Immigrazione e politiche per l'integrazione, Matteo Biffoni.
"Dobbiamo provare a dare un sostegno vero - ha detto
Biffoni - con investimenti reali, per la soluzione di un'esigenza basilare e
che dà ordine ai territori, ossia quella dell'abitazione. A Lavello sono stati
bravissimi, per essere stati i primi in Italia a definire un progetto chiaro,
calato nell'esigenza territoriale, a cui affidiamo il percorso successivo
rispetto agli altri progetti che arriveranno".
Lavello sarà un comune sperimentale nel quale le politiche
inclusive saranno al centro dell'azione che ha previsto una mappatura dei
lavoratori stranieri, un supporto nella progettazione e nella gestione degli
interventi, un sostegno in caso di fenomeni di sfruttamento o disagio
abitativo, in attuazione del "Piano triennale di contrasto allo
sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato", oltre che all'agevolazione
di pratiche dedicate ad accoglienza ed inclusione.
"Siamo uno dei dieci ambiti nazionali di osservazione e
sperimentazione - ha spiegato il sindaco di Lavello, Sabino Altobello - e
abbiamo concentrato l'attenzione sul problema abitativo, un'emergenza che
favorisce sfruttamento e caporalato.
Abbiamo monitorato che nelle nostre aree non c'è solo
richiesta di lavoratori stagionali, ma che la presenza dei lavoratori stranieri
è più che stabile, dal momento che compensa la carenza di personale in
agricoltura".
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