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giovedì 2 novembre 2023

LA PACE BENE SUPREMO! GUERRA ISRAELE - HAMAS. DALLA BASILICATA UN FORTE APPELLO AL CESSATE IL FUOCO NELLA STRISCIA DI GAZA, CISGIORDANIA E ISRAELE

AL VIA IL PRESIDIO PERMANENTE ORGANIZZATO DAL COMITATO PER LA PACE DI MATERA. IL PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE SINO AL 5 NOVEMBRE PROSSIMO. RACCOLTA FONDI PER MEDICI SENZA FRONTIERE


FONTE COMITATO PER LA PACE MATERA

SOLIDARIETÀ E COMMOZIONE PER LA PRIMA GIORNATA DEL PRESIDIO PERMANENTE ORGANIZZATO DAL NASCENTE COMITATO PER LA PACE DI MATERA

Fortemente sentita la partecipazione alla prima giornata del presidio permanente organizzato dal nascente Comitato per la Pace di Matera a cui stanno aderendo decine di cittadini e associazioni del territorio materano.

Obiettivo del presidio è chiedere che tutta la popolazione civile coinvolta nel conflitto israelo - palestinese sia protetta, che vengano affrontate la crisi umanitaria a Gaza e le violazioni dei diritti umani nei territori occupati e che vengano liberati i civili israeliani ostaggi di Hamas.

Al primo giorno di presidio ha partecipato anche “IAC - Centro Arti Integrate” con una lettura collettiva di «La crociata dei bambini» di Bertold Brecht, un racconto in strofe che racconta l’esodo disperato di un gruppo di bambini rimasti soli e in cerca di un luogo di pace nella Polonia del 1939. Brecht racconta dell’infanzia come vittima prima e principale di ogni guerra, proprio come le migliaia di vittime del terribile assedio che si sta consumando da quasi un mese nella Striscia di Gaza.

Nella giornata di ieri il Comitato ha ribadito con forza l’appello e riportato le notizie salienti sul conflitto: sono quasi 9.000 i morti e decine di migliaia i feriti di cui è difficile ormai tenere traccia; è stato bombardato per la seconda volta il campo profughi di Jabalia e sono rimaste uccise più di 400 persone; il direttore dell'ufficio di New York dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Craig Mokhiber, ha dichiarato: “Ancora una volta stiamo assistendo a un genocidio che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e l'organizzazione che serviamo sembra impotente a fermarlo”; la Bolivia ha interrotto i rapporti diplomatici con Israele; Colombia, Cile e Giordania hanno ritirato i propri ambasciatori.

Il presidio proseguirà tutti i giorni fino a domenica 5 novembre in via del Corso (davanti alla filiale di BPER Banca) a partire dalle 19.00 per chiedere a gran voce la pace nella striscia di Gaza.

Il programma (che potrà subire variazioni) è il seguente:

giovedì 2 novembre - mostra fotografica a cura di Saverio Mannarella, operatore umanitario che ha lavorato in Palestina per più di tre anni con l’ONG CRIC - Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione

venerdì 3 novembre - letture e poesie di autori israeliani e palestinesi

sabato 4 novembre - racconti della Palestina. A cura di una famiglia palestinese che vive nella città di Matera

domenica 5 novembre - la storia della Palestina raccontata da Antonio Califano, professore di storia e filosofia e Saverio Mannarella, operatore umanitario

In occasione del presidio, il Comitato sta organizzando una raccolta fondi per Medici Senza Frontiere, presente nell’area dal 1989, per donare medicinali e dispositivi sanitari alle strutture ospedaliere che versano in situazioni critiche.

Si allega l’appello letto ieri durante la prima giornata di presidio.

 

APPELLO PER UN IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO NELLA STRISCIA DI GAZA, CISGIORDANIA E ISRAELE

Il 7 Ottobre sono morti circa 1400 israeliani per mano di Hamas. Altri 239, compresi donne e bambini, sono stati presi in ostaggio.

La risposta militare israeliana è costata la vita a oltre 8300 palestinesi nella Striscia di Gaza, di cui oltre3457 minorenni nel momento in cui scriviamo. Le vittime e i feriti aumentano di ora in ora.

A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria, le Nazioni Unite hanno dichiarato che acqua, cibo, carburante, le essenziali forniture mediche e persino i sacchi per i cadaveri si stanno esaurendo a causa dell’assedio.

L’assedio è un crimine di guerra.

L’Onu ha segnalato che tutti, soprattutto i bambini, potrebbero morire per disidratazione se non si agisce con urgenza. 2.2 milioni di persone hanno urgente bisogno di cibo e di acqua. Dall’imposizione dell'assedio totale a Gaza, è stato consegnato solo il 2% delle provviste alimentari. L’uso della fame come arma di guerra è imperdonabile, avverte Oxfam.

Siamo di fronte ad una punizione collettiva del popolo palestinese, una violazione del diritto internazionale, che si aggiunge alla continua espansione delle colonie israeliane nei territori occupati illegalmente dopo il 1967, indicata dall’ONU come gravissimo ostacolo per il raggiungimento di una soluzione dei due Stati e di una pace, definitiva e complessiva.

Il diritto di difesa è un pilastro del diritto internazionale ma non può e non deve legittimare operazioni di guerra che provochino una vera e propria catastrofe umanitaria. Niente può giustificare la strage e la cattura di civili inermi da parte di Hamas, ma nemmeno l’orrore della violenza militare israeliana. Un crimine di guerra non giustifica altri crimini di guerra.

È imperativo che venga istituito un corridoio umanitario d’emergenza che permetta la sopravvivenza del popolo palestinese nella striscia di Gaza.

Siamo di fronte a una tragedia umanitaria davanti alla quale il mondo non può e non deve più indugiare pena l’esasperazione del conflitto, la perdita ulteriore di civili e il rischio di una escalation in Medio Oriente. Vogliamo, inoltre, scongiurare il rischio di legittimare razzismo islamofobo e antisemitismo.

Chiediamo alle parti in gioco, palestinese e israeliana, di rinunciare alla violenza, di attuare un cessate il fuoco immediato e, con l’assistenza della comunità internazionale, avviare un processo negoziale diplomatico volto a stabilire una pace globale e duratura, secondo le modalità indicate dalle Nazioni Unite.

Chiediamo al governo italiano di essere coerente con i valori della Costituzione e di ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Chiediamo con forza alle Istituzioni internazionali, all’Europa e al governo italiano pressioni per cessare il fuoco ed eguali diritti per due popoli e due Stati.

I civili, siano essi palestinesi o israeliani, non sono e possono essere “danni collaterali” né merce di scambio.

I CIVILI SONO E SIAMO TUTTI NOI.

RESTIAMO UMANI E FERMIAMO IL CONFLITTO SUBITO.

CEASE FIRE NOW

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