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sabato 13 gennaio 2024

POLITICA E MAGISTRATURA. MATTEO RENZI A GIUDIZIO A POTENZA. CITAZIONE PER DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA NEI CONFRONTI DELL’EX PM FRANCESCO BASENTINI

UDIENZA PREDIBATTIMENTALE IL 26 MARZO PROSSIMO


MATTEO RENZI

FRANCESCO BASENTINI
FONTE LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT

IL CASO. MATTEO RENZI A GIUDIZIO A POTENZA: «DIFFAMÒ L'EX PM BASENTINI»

L'UDIENZA PREDIBATTIMENTALE IL 26 MARZO, LA DIFFAMAZIONE NEI CONFRONTI DELL'EX CAPO DEL DAP (DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA) PER L'INCHIESTA «TEMPA ROSSA»

POTENZA - Il pm di Potenza Giuseppe Borriello ha disposto la citazione a giudizio per il senatore Matteo Renzi (Italia Viva) per la diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell’ex capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) Francesco Basentini, in riferimento all’inchiesta cosiddetta «Tempa Rossa» condotta dal magistrato nel 2016. L’udienza predibattimentale è stata fissata per il 26 marzo prossimo davanti al Tribunale del capoluogo lucano.
La vicenda si riferisce alla puntata della trasmissione de La 7 «Non è l’Arena» del 22 maggio 2022, quando - secondo quanto riportato nel decreto di citazione a giudizio - riferendosi a Basentini, Renzi, tra l’altro, disse: «L'obiettivo non era fare un processo... Basentini si è... ha organizzato... ha indagato partendo da una presunta ipotesi di reato... è stato protagonista di un buco nell’acqua e come premio è andato al Dap».
Nell’inchiesta «Tempa Rossa» - dal nome del Centro Oli della Total in Basilicata - fu indagato Gianluca Gemelli, all’epoca compagno della ministra allo Sviluppo economico del governo Renzi, Federica Guidi, che in seguito agli sviluppi di quella inchiesta si dimise.
Nel decreto, è specificato che dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, Renzi ha richiesto di «rendere interrogatorio», che, però, in due occasioni (il 6 ottobre e il 13 ottobre 2023) non si è svolto per l’assenza dello stesso Renzi, la prima volta per legittimo impedimento e la seconda "adducendo impedimento non documentato». Il 13 novembre 2023, "data indicata» dallo stesso Renzi «nella sua richiesta di rinvio dell’interrogatorio previsto per il 13 ottobre», l’ex premier non si è presentato «con contestuale rinuncia" all’interrogatorio «riportata nelle memorie difensive depositate dal suo avvocato di fiducia».

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