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mercoledì 17 dicembre 2025

LAVORO. NUOVO CONCORSO AL MINISTERO DELLA CULTURA: 577 ASSUNZIONI DI ARCHITETTI, BIBLIOTECARI, ARCHIVISTI E ARCHEOLOGI NEI BENI CULTURALI. TUTTE LE INFORMAZIONI NECESSARIE. LE MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

 


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Rafforziamo ulteriormente il Ministero della cultura. Online il bando per 577 Funzionari

Nuova opportunità su www.inpa.gov.it, il Portale unico del Reclutamento per entrare a far parte della Pubblica amministrazione.

Diversi i profili disponibili:

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⏳️Scadenza: 14 Gennaio 2026

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LIBRI. LE TRE DONNE, RACCONTI DI VITA NEL RIONE SASSI DI MATERA, VILLANI EDITORE, OPERA PRIMA DEL SINDACALISTA EUSTACHIO NICOLETTI. LA PRESENTAZIONE IL 20 DICEMBRE, ORE 10, NELLA CASA CAVA DI VIA DI VIA SAN PIETRO IN BARISANO. LEGGI LA NOTIZIA CON IL PROGRAMMA INTEGRALE DELL’EVENTO SULLA LOCANDINA ALLEGATA

MATERA – Sarà presentato sabato prossimo, dalle ore 10, nella Casa cava di via San Pietro in Barisano 47, il libro <Le tre donne, racconti di vita nei rioni Sassi>, Villani editore. Si tratta della prima opera narrativa di Eustachio Nicoletti, una vita nella Cgil materana ma anche un “indigeno degli antichi rioni durante lo sfollamento dei sassaioli verso i nuovi quartieri” ed ora alla prova come scrittore. Ma di cosa tratta il volume? Questa è la presentazione dell’editore: “Il libro è un’opera narrativa e, allo stesso tempo, un documento antropologico che ricostruisce con profondità, precisione e intensa partecipazione emotiva la vita quotidiana nei Sassi di Matera attraverso tre figure femminili appartenenti alla stessa famiglia. Impreziosito dalla prefazione di Pancrazio Toscano, dalla trascrizione dialettale del prof. Francesco Avolio e dalle illustrazioni di Giuseppe Palumbo, il libro rappresenta un tassello importante della memoria collettiva materana. Il cuore del volume è costituito dai racconti di Mamàjë, che – ormai anziana, seduta su una sedia a rotelle – rievoca la propria vita nei Sassi. La narrazione ha la forza delle testimonianze spontanee: è una storia viva, fatta di dettagli quotidiani, eventi piccoli e grandi, personaggi del vicinato, relazioni familiari spesso conflittuali ma profondamente radicate in un sistema di valori condivisi. La voce dell’autore non è mai invasiva: Nicoletti fa da tramite, lasciando emergere la forza narrativa degli anziani, la loro lingua, le loro ferite e la loro capacità di resistere”.

Nella locandina allegata il programma integrale dell’evento


LIBERA CONTRO L’ESIBIZIONE IN BASILICATA DEL CANTANTE NEOMELODICO DANIELE DE MARTINO: “INNEGGIA ALLA CRIMINALITÀ'. INACCETTABILE E PERICOLOSA LA SUA PRESENZA NELLA NOSTRA REGIONE. AD AGOSTO 2018 UN SUO CONCERTO SI SVOLSE A SCANZANO JONICO (MT), COMUNE CHE A DICEMBRE 2019 SAREBBE STATO SCIOLTO PER INFILTRAZIONI MAFIOSE”

 

DANIELE DE MARTINO (FOTO ANSA.IT)

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

APPELLO DI LIBERA SUL CONCERTO DI DANIELE DE MARTINO A VENOSA

Libera interviene sul concerto previsto a Venosa il 20 dicembre con il cantante neomelodico Daniele De Martino. Pur rispettando la libertà artistica, non possiamo tacere di fronte a testi che inneggiano alla criminalità e alla mafia. La presenza del cantante rappresenta un rischio per la legalità e la sicurezza della comunità.

Chiediamo alle istituzioni di agire e invitiamo i giovani a promuovere cultura, legalità e senso critico.

Ecco il comunicato:

Sentiamo il dovere civile e morale di intervenire pubblicamente in relazione all’evento musicale previsto a Venosa il 20 dicembre, con la partecipazione del cantante neomelodico palermitano Daniele De Martino. Lo facciamo con il rispetto profondo che nutriamo per la libertà artistica e di espressione, valore costituzionale che Libera ha sempre difeso, ma proprio perché crediamo nella forza della parola, nella potenza simbolica dei linguaggi e nella responsabilità che essi comportano, non possiamo tacere quando emergono elementi di particolare gravità che toccano il terreno delicato della legalità.

Più volte in passato Daniele De Martino è stato oggetto del divieto ad esibirsi a causa dei testi delle sue canzoni, che inneggiano alla criminalità ed istigano alla delinquenza. È successo nel 2024 ad Isola del Gran Sasso per decisione del questore ed è successo in varie località d’Italia, sempre per il tenore dei testi delle sue canzoni. È successo a Roma e a Sant’Agata Bolognese nel 2021; l’anno successivo ad Artena, Palermo, Borgia e Sezze Romano, e poi ancora nel 2023 a Velletri, Sant’Agata di Puglia e ancora nel 2024 a Teggiano e Capistrello.

“Le sue canzoni veicolano messaggi espliciti contro i collaboratori di giustizia e sono espressione di solidarietà al sistema delle mafie”, aveva scritto il questore di Latina nel vietargli di cantare. E in effetti, per capire come la pensi De Martino, basta ascoltare i suoi brani: come Comando Io, che parla del rampollo di un boss scarcerato che deve vendicare la morte del padre, capomafia assassinato.

Non è la prima volta che Daniele De Martino viene chiamato ad esibirsi in Basilicata. Ad agosto del 2018 un suo concerto si svolse, «con il placet dell’istituzione locale», a Scanzano Jonico, comune che a dicembre 2019 sarebbe stato sciolto per infiltrazioni mafiose.

L’esibizione del cantante neomelodico, molto noto per i testi inneggianti alla malavita, «che parla dei collaboratori di giustizia come fossero traditori, infami» e «inneggia un boss in carcere chiamandolo “re”», fu richiamata nel 2022 dall’allora procuratore di Potenza Curcio come segnale “sintomatico di una società che non è basata sulla cultura della legalità, non solo per la presenza del cantante in questione, ma anche per il fatto che sotto quel palco ci fossero migliaia di persone”.

Lo stesso procuratore Curcio, “parlando di quanto sia importante la cultura della legalità e dell’antimafia e spiegando come, purtroppo, siamo ancora lontani dall’adottarla in ogni contesto anche della nostra regione”, espresse «sconcerto e forte preoccupazione» per l’arrivo preannunciato a Policoro, nel giugno del 2022, “di tal Niko Pandetta, trapper e neomelodico siciliano, nipote del boss catanese Salvatore Cappello, sottoposto al regime speciale di detenzione 41 bis dal 1993”.

Oggi la storia si ripete e impone ancora una volta a tutti noi di non tacere, di non girarci dall’altra parte, di denunciare la pericolosità di messaggi che tendono a ribaltare i valori costituzionali di democrazia, legalità e giustizia. Perché, se ancora non fosse chiaro, la mafia, ma anche la mafiosità dei comportamenti e la corruzione, non sono fenomeni di costume, ma mali profondi che corrompono i valori democratici, generano povertà, sudditanza e sottrazione di diritti.

Ricordiamo, peraltro, che proprio di recente De Martino è tornato agli onori delle cronache, non per il suo "talento", ma per aver evaso le tasse. Al neomelodico, infatti, dopo una verifica relativa agli anni 2016-2022, sono stati sequestrati beni per 220mila euro. Nelle casse dello Stato sono finiti orologi Rolex, gioielli e denaro contante, come riportato dall’ANSA del 7 febbraio del 2025.

“I divieti che gli sono stati imposti, però, il giovane neomelodico li ha abilmente aggirati, come si può vedere dai social in cui pubblicizzava centinaia di concerti e feste private, incassando tutto in nero, visto che non ha mai aperto una partita IVA. Proprio i profili, pieni di foto che lo ritraggono in compagnia di mafiosi del calibro degli Spadaro o mentre si esibisce a un matrimonio della figlia di un narcotrafficante calabrese, sono stati utili alle Fiamme Gialle per la ricostruzione dei compensi percepiti: quasi 850mila euro in 6 anni di attività.”

Per tutti questi motivi riteniamo inaccettabile e perfino pericolosa la presenza nella nostra regione di Daniele De Martino e auspichiamo che le istituzioni, in linea con quanto accaduto in altre realtà, sappiano assumere i provvedimenti ritenuti necessari in relazione al contesto.

Ma sollecitiamo anche una presa di coscienza, soprattutto da parte del mondo giovanile, perché sappia guardare in profondità e dietro la patina suadente di messaggi che possono solo generare imbarbarimento, violenza, sopraffazione e grigiore. L’esatto contrario di ciò che vorrebbero far credere.

A ciò si aggiunge un ulteriore timore che riteniamo doveroso esplicitare: che eventi di questo tipo possano, anche solo potenzialmente, diventare occasioni di movimentazione o reimpiego di denaro di provenienza illecita. È un rischio noto e documentato in numerosi contesti, in cui il settore dell’intrattenimento e dei pagamenti in contanti può prestarsi, in assenza di trasparenza, a fenomeni di riciclaggio, anche legati ai traffici di droga. Non si tratta di un’accusa personale, ma di una preoccupazione generale che riguarda contesti opachi e non tracciabili e che rafforza la necessità di massima vigilanza da parte delle istituzioni e della comunità civile.

È questa una presa di posizione a favore dell’intera comunità regionale, che ha il diritto di non vedere banalizzati anni di impegno civile, di lotta alle mafie, di accompagnamento delle vittime e di educazione alla legalità, soprattutto tra le giovani generazioni.

Venosa, come tutta la Basilicata, merita eventi culturali che uniscano, che generino senso critico, che aprano spazi di libertà autentica e non ambigua.

Libera continuerà a vigilare, a proporre e a dialogare, senza mai rinunciare a dire parole scomode quando in gioco ci sono i principi di giustizia e legalità, la memoria delle vittime, la consapevolezza e la qualità della partecipazione civica dei nostri territori.

COORDINAMENTO LIBERA BASILICATA E PRESIDIO LIBERA VULTURE ALTO BRADANO 


PISTICCI (MT). CENTO ANNI DI VITA, MEMORIE, AMORE. LO STRAORDINARIO TRAGUARDO FESTEGGIATO DA ANGIOLA MARIA MONTANO. GLI AUGURI DELLA COMUNITÀ

 

PISTICCI (MT) - “Un traguardo straordinario per la nostra comunità: 𝗔𝗻𝗴𝗶𝗼𝗹𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗼 ha compiuto 𝟭𝟬𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶”. E’ quanto si legge sulla pagina Facebook del Comune lucano che, così, presenta la nuova entrata nell’ambito Club dei centenari di Basilicata: “Nata a 𝗣𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗰𝗶 il 𝟭𝟳 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟭𝟵𝟮𝟱, Angiola Maria rappresenta una 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 e un pezzo vivo della storia del nostro paese.

Per l’occasione, il 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗔𝗹𝗯𝗮𝗻𝗼 e il 𝗩𝗶𝗰𝗲𝘀𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗥𝗼𝗰𝗰𝗼 𝗡𝗲𝗴𝗿𝗼 hanno voluto portare personalmente gli auguri della 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗰𝗶, consegnando una pergamena celebrativa e condividendo un momento di festa insieme ai familiari.

Un secolo di vita che parla di 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗶, 𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀.

Alla signora Angiola Maria, l’abbraccio e gli auguri più sinceri di tutta Pisticci”. e, ovviamente, anche i nostri: Ad maiora semper, nonna Angiola Maria!


SCANZANO JONICO (MT). ONORE ALLA GRANDE CUCINA LUCANA INTERNAZIONALE. TARGA DI RICONOSCENZA DEL COMUNE AD ANGELA MATARRESE, DEL RISTORANTE A’ MUNTAGNOLA DI BERLINO, E PRESENTAZIONE DEL LIBRO STORIE DI FORNELLI LUCANI DELLO CHEF FEDERICO VALICENTI, GIÀ GIUDICE A MASTERCHEF ITALIA. PALAZZACCIO BARONALE 22 DICEMBRE, ORE 19. LEGGI LA NOTIZIA CON IL PROGRAMMA INTEGRALE

 

 
SCANZANO JONICO (MT) - La cucina italiana patrimonio immateriale dell’Unesco. E quella lucana è parte integrante di quella nazionale. Così, ecco la serata organizzata dal comune in onore di due grandi nomi del settore della Basilicata capaci di aver portato i sapori della nostra regione nel mondo. Il sindaco Pasquale Cariello, consegnerà una targa di riconoscenza alla sua concittadina Angela Matarrese, 90 anni, fondatrice e titolare, con il figlio Pino Bianco, dello storico ristorante A’ muntagnola, a Berlino. Pochi giorni fa, del resto, a mamma Angela è stato consegnato, proprio nella capitale tedesca, un Premio speciale alla carriera nell’ambito del “True Italian Awards”, indetto dal Berlin italian communication. Ma A’ muntagnola nella sua storia trentennale ha vinto numerosi altri premi tra cui quelli di Miglior ristorante lucano nel mondo. La serata di Scanzano Jonico, altresì, renderà omaggio anche ad un altro grande nome della cucina lucana: lo chef stellato Federico Valicenti, fondatore e titolare del ristorante Luna Rossa, di Terranova del Pollino (PZ). Federico, già giudice a Masterchef Italia, presenterà nel salone delle feste del Palazzaccio baronale il suo ultimo libro dal titolo “Storie di fornelli lucani”, Universo Sud edizioni. Si tratta di un viaggio nella storia, nella tradizione e nel valore più autentico dell’enogastronomia di Basilicata alla scoperta di quella Cibosofia di cui Valicenti è inventore e massimo esponente. 
 
FOTO SASSILIVE.IT