Visualizzazioni totali

mercoledì 18 giugno 2025

ESCLUSIVA! CRISI IDRICA. IL RADDOPPIO DELL’ADDUTTORE DEL SINNI, DALLA TORRE 3, IN AGRO DI TURSI, ALLA VASCA DI GINOSA (TA), NEI PIANI DELLA REGIONE PUGLIA. E LA REGIONE BASILICATA COSA DICE? IN PASSATO, DAL 2013 IN POI, AL PROGETTO CI FU L’OPPOSIZIONE DEL METAPONTINO, CAPITANATO DALL’EX SINDACO DI MONTALBANO JONICO, ENZO DEVINCENZIS. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE

 






ULTIMORA! La Regione Puglia vuole raddoppiare la cosiddetta Canna (adduttore) del Sinni dalla Torre 3, in agro di Tursi, alla vasca di Ginosa (TA). Tanto si evince sia dal Piano di emergenza per il superamento della crisi idrica 2024/2025 (BUR Puglia del 5 agosto 2024) sia dall’Adozione del Piano di emergenza per il superamento della crisi idrica 2025 - Fase 2 (Bur Puglia 19 marzo 2025). Nei due documenti si legge, nel primo a pg 21, nel secondo a pg 45, nel capitolo “Interventi a lungo termine”, integrale: “RADDOPPIO DELL’ADDUTTORE SINNI - Diversi strumenti di pianificazione e programmazione nazionali (delibere Cipe) e regionali (studio del Bilancio idrico potabile della Regione Puglia, Piano d’ambito dell’EGATO Puglia) hanno a più riprese evidenziato che il potenziamento della capacità di trasporto dell'acquedotto del Sinni, dunque il completamento delle opere esistenti, sia un’opera Strategica funzionale a migliorare le modalità di soddisfacimento dei fabbisogni potabili e irrigui delle due regioni e funzionale a sopperire ad eventuali esigenze di manutenzione della prima canna creando una possibilità di adduzione alternativa.

Intervenendo in modo coordinato sulle disponibilità, sulla modalità di funzionamento dell’adduttore e sulla sicurezza di funzionamento dello stesso, si determinerebbe un complessivo beneficio sulla gestione dell’infrastruttura che si tradurrebbe in evidenti vantaggi per le utenze della Basilicata e della Puglia che da tali opere traggono pregiata risorsa.

 L’intervento dovrebbe prevedere infatti il raddoppio di una parte dell’adduttore Sinni dalla torre 3 in agro di Tursi alla torre 5 in agro di Ginosa ove sono concentrate la maggior parte delle utilizzazioni irrigue dell’agro Metapontino, le potabili di Acquedotto Lucano e di acquedotto Pugliese.

La seconda canna, peraltro, si inquadra come possibile acquedotto di emergenza potendo assicurare la continuità di erogazione delle derivazioni potabili ed irrigue in caso di interruzione di servizio dell’adduttore principale, affetto da criticità in atto e potenziali conseguenti a 50 anni di esercizio pressochè continuativo.

La redazione del progetto di fattibilità tecnica economica dell’intervento denominato “Raddoppio dell’adduttore Sinni dalla Torre 3 alla vasca di Ginosa” è stata inserita nell’accordo per la coesione 2021 – 2027 per un importo complessivo di € 11.000.000,00”.

Sin qui la Regione Puglia nella sua programmazione contro l’emergenza. Certo, il progetto rientra in quelli cosiddetti a lungo termine. Chissà se saranno mai realizzati! Ma, a proposito, cosa dice la Regione Basilicata? Non ci pare che ci siano stati intervento su questo progetto del Piano della Puglia. Da parte nostra ricordiamo che in passato, anni 2012 e successivi, quando venne di nuovo alla ribalta il raddoppio della Canna del Sinni, ci fu una feroce opposizione dell’allora sindaco di Montalbano Jonico (MT), Enzo Devincenzis oggi a capo del Comitato di agricoltori emergenza Agri - Sinni della città di Lomonaco. Insomma, i tempi passano ma i problemi, purtroppo, al Sud, in Puglia e Basilicata, restano immutati.

Nessun commento:

Posta un commento