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domenica 3 luglio 2022

POLICORO. TENTATO OMICIDIO MITIDIERI. CONFERMATI 10 ANNI DI CONDANNA A GIALDINO

LA NOTIZIA SULLA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO DI POTENZA SUI FATTI DEL 10 OTTOBRE 2019 È STATA DIFFUSA DA IL QUOTIDIANO DEL SUD/BASILICATA. DE SEGUITO L’ARTICOLO INTEGRALE  

POLICORO. I SEGNI DELLA SPARATORIA DEL 19.10.2019 (FOTO EMMENEWS)

IL QUOTIDIANO DEL SUD /BASILICATA 2.7.2022, PRIMA PAGINA

FONTE IL QUOTIDIANO DEL SUD/BASILICATA

2 LUGLIO 2022

La Corte di appello di Potenza ha confermato la condanna a 10 anni di reclusione per Antonio Gialdino, l’imprenditore di Policoro accusato del tentato omicidio di un noto pregiudicato della zona, Vincenzo Mitidieri, considerato dall’Antimafia il boss dell’omonimo clan operante nella cittadina jonica e dintorni e il ferimento di un'altra persona che si trovava con lui, Mario Lorito.

I fatti risalgono alla sera del 10 ottobre 2019, quando Mitidieri e Lorito si sarebbero presentati al bar gestito da Gialdino, il “Sandwich beach 2”, e ne sarebbe nata una discussione per motivi ami del tutto chiariti. Poco prima, infatti, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, nei dintorni del bar era avvenuto il pestaggio di una quarta persona, mai identificata, da parte di “un gruppo di individui” rimasti a loro volta non identificati. Ed è successivamente a questo presunto pestaggio che Gialdino si sarebbe allontanato dal bar facendovi ritorno 6 minuti dopo, come fosse andato a prendere qualcosa, e poi sarebbero arrivati Mitidieri e Lorito. Quindi Gialdino avrebbe estratto una pistola – mai ritrovata – e avrebbe fatto fuoco.

Le motivazioni della decisione verranno depositate nelle prossime settimane, poi spetterà all’imputato, assistito dall’avvocato Livia Lauria, valutare un eventuale ricorso in Cassazione.

Quanto accaduto al “Sandwich beach 2” era stato analizzato anche in una delle relazioni della Direzione investigativa antimafia, per cui il fattaccio sarebbe stato da inquadrare nell’ambito di uno scontro tra il clan Mitidieri e un’altra storica organizzazione criminale del Metapontino, il clan Scarcia, acceso dal “vuoto di potere” creato dagli arresti compiuti tra le file di un altro gruppo capace di imporsi per anni sul territorio guidato dall’ex carabiniere Gerardo Schettino (per cui nei gironi scorsi sono arrivate le condanne in primo grado per mafia).

ARTICOLO FIRMATO CON SIGLA l.a.

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