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lunedì 5 dicembre 2022

COVID E DINTORNI. QUANDO IN BASILICATA UN TAMPONE POTEVA SALVARE LA VITA. IN SEI A GIUDIZIO PER LA MORTE DEL BLOGGER ANTONIO NICASTRO E DELL’IMPRENDITORE PALMIRO PARISI

STANDO ALLA IPOTESI ACCUSATORIA, DIETRO LE MORTI PER COVID DI NICASTRO E PARISI CI SAREBBE STATA UNA LUNGA SERIE DI OMISSIONI. MA CHI SONO LE PERSONE RINVIATE A GIUDIZIO? LA RISPOSTA È NELLA NOTIZIA INTEGRALE  

FONTE UFFICIOSTAMPABASILICATA.IT

MORTE ANTONIO NICASTRO E PALMIRO PARISI: SEI RINVIATI A GIUDIZIO

LA PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO SI TERRÀ L'1 MARZO 2023

LUNEDÌ 5 DICEMBRE 2022 – Il gup di Potenza, Lucio Setola, ha rinviato a giudizio sei delle dieci persone indagate, a vario titolo, nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo lucano, per la morte, avvenuta nella primavera 2020, nelle prime fasi della pandemia, di due uomini di Potenza – Antonio Nicastro e Palmiro Parisi – i cui familiari denunciarono il ritardo nell’esecuzione del tampone.
I rinviati a giudizio sono il direttore generale facente funzioni dell’Azienda sanitaria di Potenza, Luigi D’Angola (all’epoca dei fatti direttore sanitario dell’Asp), Michele De Lisa (direttore dell’Unità complessa di Igiene e sanità pubblica dell’Asp), Nicola Manno (medico della stessa Unità complessa), Silvana Di Bello (medico del San Carlo, assolta invece per l’accusa di “omicidio colposo”), Maria Tamburrino e Maria Neve Gallo (centraliniste del 118 Basilicata soccorso). La prima udienza dinanzi al Tribunale Collegiale di Potenza si terrà l’1 marzo 2023.
Deciso il non luogo a procedere per il direttore sanitario dell’ospedale San Carlo del capoluogo lucano, Angela Pia Bellettieri, per il coordinatore della task force regionale sulla pandemia, Michele Labianca, per la centralinista del 118 Basilicata soccorso Carmelina Mazza e per l’infermiera del San Carlo, Pasqualina Sarli. Stando alla ipotesi accusatoria, dietro le morti per covid del blogger Nicastro e dell’imprenditore Parisi, ci sarebbe stata una lunga serie di omissioni. Mentre i pochi tamponi diagnostici a disposizione, in quei primi giorni di pandemia, sarebbero stati sperperati a favore di una serie di privilegiati.

Fonte Ansa

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