Ennesimo allarme cinghiali. Questa volta lo ha lanciato l’avvocato Vincenzo Tucci, con studio a Policoro e residenza nelle campagne della zona Troyli, in agro di Tursi. “Ieri sera, alle 22.20, mentre tornavo a casa, sulla Provinciale Policoro-Tursi, ho avuto il mio terzo incontro “ravvicinato” in pochi mesi con un ungulato. Le altre due volte l’animale non è morto, questa volta sì. Ovviamente sono arrivati i carabinieri e il servizio veterinario della Asm per constatare il tutto. Potrò fare domanda di rimborso danni alla Regione Basilicata proprio perché, purtroppo, il cinghiale è rimasto vittima dell’impatto con il mio suv Ranger. Altrimenti, come nelle occasioni precedenti, la norma dice che non si ha diritto a nulla”. Ma, avvocato, abbiamo chiesto, lei viaggiava a forte velocità per non accorgersi dell’animale sulla carreggiata? “No. Andavo a 60 km orari, come previsto per quella strada. Il fatto è che i cinghiali spuntano all’improvviso dalle cunette laterali, non hai tempo di frenare. Di notte si muovono a branchi”. Ovviamente il mezzo del legale è rimasto incidentato nella sua parte anteriore. Ma cosa fare? La risposta: “Siamo pieni di cinghiali in questa zona. I danni alle colture sono ingentissimi. E non c’è barriera che tenga. Chi di dovere deve tentare di impedire le fecondazioni o deve organizzare abbattimenti di… massa. Ma le razze che ormai vivono qui si riproducono due volte l’anno con la nascita di 10 – 15 cinghialotti per volta. Non saprei effettivamente come combatterli efficacemente ma serve, a mio giudizio, un intervento sulla prolificità delle femmine di sus scrofa”.
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