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Telefonata da parte di una follower: “Dottore, sono la signora Valeria Gallotta e la seguo sulla sua pagina Facebook e suoi canali social. Le faccio una domanda: perché nessuno ha parlato di un gravissimo fatto di cronaca che mi ha riguardato personalmente?” Di cosa si tratta, signora? “Del fuoco appiccato al portone della mia casa, a Bernalda, nella notte del 28 maggio scorso”. Io non ne ho scritto per il semplice fatto che non ne ero stato informato. Lo faccia lei, ora. Mi informi. Scriviamo. Ed ecco il racconto della nostra interlocutrice: “Nelle prime ore del mattino del 28 maggio scorso ignoti hanno cercato di dare fuoco alla mia abitazione, in via Democrito n.4, nel pieno centro di Bernalda, nei pressi del corso Umberto. Il portone è andato completamente distrutto. Le fiamme avrebbero potuto aggredire anche l’interno della casa. Solo grazie alla collaborazione dei vicini e al pronto intervento dei carabinieri e dei vigili del fuoco è stato evitato il peggio”. Ovviamente la signora Gallotta ha presentato circostanziata denuncia alle forze dell’ordine. Le indagini degli uomini dell’Arma sono in corso. “Il mio auspicio – ha aggiunto la vittima di questo vile gesto – è che i responsabili di questo vile gesto siano individuati e condannati dovendo rispondere non solo per i danni materiali ma soprattutto per quelli morali”. Visto, signora Valeria che abbiamo parlato di quanto accaduto nel centro di Bernalda? “Sì, grazie, dottore. Anche se, a tutt’oggi, dopo quasi 6 giorni dall’accaduto, che considero molto grave, sono rammaricata: non mi è arrivato alcun attestato di solidarietà da parte di esponenti della vita amministrativa, politica, sindacale e sociale della comunità bernaldese. Debbo dire grazie, pertanto, al momento, soltanto ai miei vicini che mi hanno concretamente aiutata e sostenuta”.


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