POLICORO (MT) – “Dobbiamo fare qualcosa. Sono ormai alcuni giorni che riceviamo telefonate su telefonate e lettere disperate. Alcuni centri di riabilitazione neuropsicomotoria che erogano prestazioni ambulatoriali a persone con disabilità fisica, psichica ed intellettiva, non hanno più rinnovato i progetti e hanno dimesso i pazienti. Molti genitori e familiari hanno scritto che oltre alla malattia invalidante adesso debbono anche subire l’offesa della mancata prestazione di cure necessarie. Siamo veramente figli di un Dio minore”. Maria Antonietta Tarsia, presidente regionale di Cittadinanzattiva e del Tribunale del malato, ha parlato di getto quando ci ha raccontato della disperazione di chi non sa più a chi rivolgersi per vedersi garantiti diritti costituzionali: quelli all’assistenza e alla salute. I centri privati convenzionati con il Sistema sanitario regionale lamentano un budget insufficiente rispetto alla mole di lavoro ed al numero di assistiti. E la Regione, ci risulta, che per l’anno in corso, addirittura, ancora deve stanziare le risorse, sia pure ridotte, necessarie. Tarsia ha raccolto tutti gli appelli ricevuti e li ha riversati a noi perchè sollevassimo la questione. In tanti, altresì, ci hanno contattati direttamente. E noi, a nostra volta, raccogliendo la sua richiesta e quelle dei familiari di persone diversamente abili, non lo dimentichiamo, le riversiamo all’assessore regionale alla salute, Cosimo Latronico. Egli, oltretutto, vive a Nova Siri, uno dei centri dell’arco jonico lucano, e sicuramente sarà stato interessato anche lui personalmente da questa vicenda per molti aspetti penosa. Sono decine le famiglie rimaste senza assistenza riabilitativa nel solo Metapontino dal 1 giugno scorso.
Assessore, è mai possibile tutto ciò? Hanno ragione, dunque, quelli che dicono che la propaganda sulla sanità di Basilicata in fase di rilancio è falsa e che la realtà è ben diversa: sospensione delle cure a chi già soffre di per sè per patologie invalidanti. No, assessore Latronico, non può essere: urge la risoluzione immediata del problema. Pena la marcia su Potenza di Cittadinanzattiva, Tribunale del malato e famiglie interessate.





Nessun commento:
Posta un commento