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mercoledì 10 settembre 2025

SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA (SLA). “IN BASILICATA OLTRE 50 FAMIGLIE LASCIATE SOLE: FONDO REGIONALE NON RIPRISTINATO, ASSEGNI DI CURA FERMI A MAGGIO, CURE DOMICILIARI SENZA PROSPETTIVE DI RAFFORZAMENTO”. L’ASSOCIAZIONE AISLA DENUNCIA IL SILENZIO DELLA POLITICA. LETTERA AL PRESIDENTE BARDI SENZA RISPOSTA

 

FONTE AISLA.IT

MILANO, 9 SETTEMBRE 2025 – “A pochi giorni dalla XVIII Giornata Nazionale SLA, mentre l’Italia intera si prepara ad abbracciare la comunità delle persone con SLA illuminando di verde centinaia di piazze e monumenti, in Basilicata oltre 50 famiglie vivono nel silenzio e nell’abbandono”. E’ quanto denunciato sulla pagina ufficiale dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (aisla).

Così, nel testo: “Il Fondo regionale non è stato ripristinato; i pagamenti degli assegni di cura sono fermi a maggio 2025; le Cure Domiciliari non hanno alcuna prospettiva di rafforzamento; i contatti istituzionali promessi non hanno avuto seguito.

Non si tratta di burocrazia lenta – ha dichiara Pina Esposito, Segretario Nazionale AISLA – ma di un deliberato fallimento politico. Ogni giorno senza risposte è un insulto alla dignità di chi vive con la SLA e alla pazienza delle famiglie.

Dal febbraio scorso AISLA chiede interventi concreti, inviando PEC, lettere, solleciti. Lo scorso 15 luglio, dopo una lunga pressione, l’Associazione aveva finalmente ottenuto un incontro con l’Assessorato alla Salute: in quell’occasione la Regione si era impegnata pubblicamente dichiarando che «non intende lasciare sole le famiglie colpite dalla SLA e manifesta attenzione concreta verso i loro bisogni reali». Parole che oggi risuonano vuote. Da allora nessuna risposta è arrivata, nessun atto è stato compiuto.

Alla vigilia della Giornata Nazionale, quando l’Italia si mobilita con una voce sola per affermare diritti e dignità – continua il comunicato dell’Associazione di volontariato - in Basilicata il silenzio della politica pesa come un tradimento. Le famiglie, già provate da una malattia crudele e inguaribile, si ritrovano senza sostegni, senza certezze, senza interlocutori.

Con una lettera ufficiale inviata il 4 settembre al Presidente della Regione, gen. Vito Bardi, AISLA ha chiesto:

il ripristino immediato del Fondo SLA, con stanziamento certo e continuativo;

lo sblocco immediato dei pagamenti arretrati degli assegni di cura;

l’attivazione urgente di un tavolo tecnico permanente con AISLA, per dare risposte strutturate all’assistenza domiciliare e alla presa in carico.

Ma anche a quell’ultimo tentativo di ascolto, è seguito il silenzio”.
E questa l’amara conclusione di Aisla: «La SLA non aspetta. E nemmeno le famiglie possono più aspettare. La responsabilità di questa vergogna politica ricadrà interamente su chi, pur avendo il potere, ha scelto di non agire».



FEDERICA AL CONCERTO DI VASCO ROSSI (FOTO AISLA FACEBOOK)

QUANDO LA SLA ENTRA IN CASA NON COLPISCE SOLO CHI LA VIVE IN PRIMA PERSONA (FOTO AISLA FACEBOOK)


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