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domenica 12 novembre 2023

BASILICATA. IL SEQUESTRO DA 99 MILIONI DI EURO NELL’INDAGINE SULLA MAXITRUFFA SUL FOTOVOLTAICO È STATO ANNULLATO. SEQUESTRO A CARICO DI PIETRO NINIVAGGI, IMPRENDITORE-SINDACALISTA DI ALTAMURA, ED ALTRE 60 PERSONE

INCOMPETENZA TERRITORIALE. DEVE DECIDERE LA CORTE DEI CONTI DI BARI. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE CON ALLEGATO IL LINK PER RILEGGERE IL NOSTRO POST DEL 2 OTTOBRE 2023 SULLA VICENDA

FOTO DI REPERTORIO



COMUNICATO STAMPA STUDIO LEGALE ANDREA STICCHI DAMIANI

Con l’Ordinanza n. 166/2023, depositata in cancelleria il 7 novembre u.s. e pubblicata l’8 novembre, la Corte dei conti, sez. Giurisdizionale per il Lazio, nella persona del Giudice Delegato Dott. Massimo Balestieri, ha disposto la revoca del sequestro conservativo, autorizzato con decreto presidenziale del 18 settembre 2023, con conseguente ordine di restituzione dei beni alle parti.

La predetta revoca è intervenuta in accoglimento delle tesi difensive avanzate, tra gli altri, dal Sig. Pietro Ninivaggi, rappresentato e difeso dell’Avv. Andrea Sticchi Damiani, nonché da altri numerosi soggetti, anch’essi difesi dallo Studio legale Andrea Sticchi Damiani, che all’epoca dei fatti contestati (2010), avevano presentato in Regione Basilicata le domande necessarie al conseguimento dei titoli la realizzazione dei 49 impianti fotovoltaici attenzionati dalla Procura.

Gli impianti fotovoltaici per la produzione di energia green sono localizzati su terreni agricoli in Basilicata e sono stati realizzati tramite uno sviluppo imprenditoriale coordinato e sinergico. Nell’aprile del 2009, la U.G.L. Coltivatori Sede Interprovinciale di Bari e Matera (di cui il sig. Pietro Ninivaggi era Presidente), in adempimento dei propri compiti Istituzionali aveva deciso di avviare il “Progetto Etico per la produzione di Energia rinnovabile” da realizzarsi sulle superfici agrarie dei propri organizzati.

La Procura erariale capitolina aveva contestato che gli incentivi, versati dal GSE per la produzione di energia green, sarebbero stati percepiti sulla base di titoli autorizzativi per la realizzazione degli impianti non conformi alla normativa di riferimento. L’accusa della Procura si concludeva con una richiesta restitutoria di circa 100 milioni di euro, e con sequestro disposto sulla totalità dei beni riferibili agli intimati.

In vista dell’udienza fissata per la convalida/revoca del sequestro, i soggetti intimati si sono difesi nel merito delle contestazioni, ribadendo la piena legittimità del proprio operato, come peraltro confermato e certificato in questi anni, e in più occasioni, dalle Amministrazioni coinvolte (la Regione e i Comuni) e anche dal GSE.

 In particolare, la Regione Basilicata e i Comuni hanno sempre confermato la legittimità delle D.I.A. conseguite dalle Società per realizzare gli impianti, senza contestare alcuna violazione della normativa regionale di riferimento. Allo stesso modo, il GSE negli anni ha più volte verificato gli impianti in esame, senza rilevare alcuna delle contestazioni formulate dalla Procura erariale, anzi confermando la corresponsione degli incentivi.

Sotto un profilo processuale, le parti intimate hanno altresì contestato l’incompetenza territoriale della Procura regionale presso la sezione Giurisdizionale del Lazio.

All’esito dell’udienza celebratasi in data 27 ottobre u.s., il Giudice Delegato ha dichiarato il difetto di competenza territoriale della Sezione giurisdizionale per il Lazio (adita dalla Procura), con conseguente immediato dissequestro e con la restituzione dei beni agli intimati.


DI SEGUITO IL LINK PER LEGGERE IL NOSTRO POST, “L'INDAGINE SULLA MAXITRUFFA SUL FOTOVOLTAICO IN BASILICATA. SEQUESTRO NEI CONFRONTI DI PIETRO NINIVAGGI, UOMO DI AFFARI ORIGINARIO DI ALTAMURA (BA), ED ALTRE 60 PERSONE”, DEL 2 OTTOBRE SCORSO SULLA VICENDA. CLICCA SU https://filippomele.blogspot.com/2023/10/la-maxitruffa-sul-fotovoltaico-in.html.

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