E DALL’INCHIESTA SULLA “CONFEDERAZIONE MAFIOSA” SULLO JONIO LUCANO SPUNTA ANCHE UNA FRIGGITORIA ABUSIVA. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE
FONTE ILQUOTIDIANODELSUD.IT – EDIZIONE BASILICATALA
CRIMINALITÀ IN BASILICATA, LA ZONA GRIGIA DEI CLAN DEL LITORALE
LEO AMATO
DALL’INCHIESTA SULLA «CONFEDERAZIONE MAFIOSA» IN BASILICATA TRA I CLAN SCARCI-SCARCIA ATTIVI SUL LITORALE SPUNTA ANCHE UNA FRIGGITORIA ABUSIVA
POTENZA – Non solo la pesca era diventata «signoria» della «confederazione mafiosa» dei cugini Scarcia-Scarci. Convinti «da oltre un cinquantennio» di essere «i “padroni” del tratto di mare ubicato tra la città di Taranto e tutta la costa materana/metapontina». Ma anche la struttura «adibita a porto, luogo di sbarco e riparo» realizzata dal Comune di Policoro con fondi europei, con allacci abusivi alla rete elettrica e alla rete idrica. Più quel tratto di spiaggia a Scanzano Jonico che un tempo ospitava il loro lido, confiscato dall’Antimafia, e che oggi utilizzano come rimessaggio le loro barche. «Senza autorizzazione alcuna». Infine un lotto in via Lido Torre, sempre a Scanzano, dove avrebbero realizzato una friggitoria, «in totale assenza di titolo abitativo», e «in area sottoposta a vincoli paesaggistici».
C’è anche questo tra gli
elementi a sostegno dell’accusa per cui mercolesì mattina la Direzione
distrettuale antimafia di potenza ha disposto il fermo di 21 persone per accuse
che vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione, passando per l’illecita
concorrenza, la turbata libertà degli incanti e altro.
Oggi davanti ai giudici delle indagini preliminari di Taranto e Matera è
previsto l’inizio delle udienze di convalida dei fermi eseguiti da Polizia,
Carabinieri, Guardia di finanza e agenti della Direzione investigativa
antimafia. In caso di convalida ed emissione di ordinanze di misure cautelari,
quindi, partiranno i termini per proporre ricorso al Tribunale del riesame, e
gli atti dell’inchiesta andranno messi a disposizione degli indagati.
BLITZ CONTRO IL CLAN DEL LITORALE IN BASILICATA, IL CASO DELL’INCHINO DELLA STATUA
Ad attendere con particolare
interesse la desecretazione delle informative alla base delle accuse mosse dai
pm di Potenza c’è il Gruppo interforze antimafia di Matera, chiamato a riferire
al prefetto su possibili infiltrazioni nelle amministrazioni locali.
Proprio il possesso indisturbato di beni comunali e la tolleranza, se non
proprio le coperture, rispetto all’esercizio di attività commerciali senza
alcuna autorizzazione, quindi, potrebbe essere vagliato con più attenzione.
Specie se avvenuto in un Comune come quello di Scanzano, già sciolto per
infiltrazioni mafiose a fine 2018, e ora si trova un sindaco, Pasquale
Cariello, indagato per un presunto «inchino» ai boss durante la processione
della Madonna del mare dello scorso Ferragosto.
«La gravità dell’episodio
appena riportato – si legge nel decreto di fermo eseguito giovedì mattina a
proposito dell’inchino – assume connotati imbarazzanti in ragione del fatto che
a compiere questo gesto è il primo cittadino e rappresentante dell’intera comunità,
a dimostrazione che l’ associazione mafiosa riconducibile alle famiglie
Scarci-Scarcia ha ricevuto e riceve tuttora il pieno riconoscimento sociale, in
un connubio simbiotico tra lecito e illecito, all’interno del quale la famiglia
criminale riesce a operare prevalentemente in modalità silente».
«Non è un caso – proseguono gli inquirenti guidati dal procuratore Francesco
Curcio – che la friggitoria “Fronte mare” continui a operare senza
autorizzazione alcuna».
Per la vicenda della
friggitoria abusiva risultano indagati i due titolari, Lucky Luciano Scarci e
Maria Italia Franchini, più l’«esercente di fatto» Salvatore Scarci, e il
geometra Sandro Nardiello.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, quest’ultimo avrebbe
prodotto una serie di attestazioni false per edificare la struttura di 113
metri quadri che ospita l’attività. I due Scarci e i loro presunti complici
sono accusati, quindi, di concorso in falso in atto pubblico e invasione di
terreni aggravati dall’agevolazione mafiosa.
Nessun commento:
Posta un commento