FERRANDINA (MT)– “No all’archiviazione
delle indagini sulla morte di Antonio, sì alla loro continuazione”. Angela Rosa
Dattoli, madre di Antonio Pirretti, il lavoratore deceduto sul lavoro il 7
febbraio scorso nel depuratore cittadino, e la sorella Tiziana, così come hanno
fatto — tramite i loro legali — nelle sedi deputate, chiedono pubblicamente che
vengano chiarite completamente e definitivamente le circostanze in cui ha perso
la vita il proprio caro. “Circostanze che, a oggi – hanno sostenuto in una nota
- restano oscure e pertanto inaccettabili per chi ha perso un figlio e un
fratello mentre svolgeva le proprie funzioni sul posto di lavoro”. La madre e
la sorella di Antonio, infatti, denunciano che “a distanza di nove mesi dalla
tragedia avvenuta nell’impianto di depurazione dell’Acquedotto Lucano di
Ferrandina gestito dalla Soteco Spa, inspiegabilmente, non è ancora stata fatta
piena luce sulle cause del decesso né è stata fornita una ricostruzione logica
e definitiva dell’accaduto. Antonio è morto quella mattina, intorno alle 7.45,
all’interno dello stabilimento dove era giunto alle 7.00 per eseguire le
consuete attività lavorative. Ciò che è accaduto da quel momento fino alla
constatazione del decesso è il segmento principale che le indagini della
Procura di Matera avrebbero dovuto ricostruire. E invece il procedimento penale
che avrebbe dovuto chiarire eventuali responsabilità, pur essendo stato
iscritto per un grave reato, quello di omicidio colposo (589 del Codice
penale), risulta tuttora a carico di ignoti. L’esame autoptico disposto dal
magistrato ha portato il consulente tecnico del Pubblico ministero a concludere
per una morte improvvisa, diagnosi che non coincide con le valutazioni dei
consulenti di parte nominati dai familiari di Pirretti (medico legale e
anatomopatologo), che hanno invece evidenziato la presenza di più concause, tra
cui l’intrappolamento prolungato nel macchinario e la mancanza di adeguate
misure di sicurezza e di prevenzione. Tutti aspetti -sostengono i familiari - che
un’inchiesta giudiziaria non può ignorare. Il prossimo martedì 18 novembre,
davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera, si
terrà l’udienza in camera di consiglio. Il Gip potrà disporre la prosecuzione
delle indagini o l’imputazione coatta nei confronti del datore di lavoro. Ma
potrebbe anche decidere, come richiesto dalla Procura, di archiviare il
fascicolo, lasciando inqualificabili zone d’ombra”. Da qui la richiesta della
madre e della sorella di “chiarire le circostanze in cui ha perso la vita il
proprio caro mentre svolgeva le sue funzioni sul luogo di lavoro”.
PER APPROFONDIRE
FILIPPOMELE.BLOGSPOT.COM - VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2025
FERRANDINA. DOLORE PER LA MORTE DI ANTONIO PIRRETTI, AL LAVORO NEL DEPURATORE CITTADINO. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE https://filippomele.blogspot.com/2025/02/ferrandina-dolore-per-la-morte-di.html.

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