Visualizzazioni totali

giovedì 31 luglio 2025

POMARICO (MT). NON CE L’HA FATTA IL GIOVANE RIMASTO FERITO IN UN INCIDENTE STRADALE NELLA SERATA DEL 22 LUGLIO SCORSO. IL DECESSO ALL’OSPEDALE SAN CARLO DI POTENZA

 

POMARICO (MT) – Non ce l’ha fatta il giovane di 21 anni rimasto gravemente ferito in un incidente stradale nella serata del 22 luglio scorso. Il decesso è avvenuto all’ospedale San Carlo dove il 21enne era stato ricoverato. L’incidente si verificò attorno alle ore 21 nel centro del comune del Materano. Il ragazzo, alla guida di una moto, mentre transitava nel paese, si scontrò con un’auto. Le sue condizioni apparvero subito serie tanto che fu allertato il 118 che intervenne con un'eliambulanza trasportando il centauro al San Carlo di Potenza. Ospedale dove oggi è stato constatato il suo decesso.

NUCLEARE. LA REGIONE BASILICATA HA DATO L’OK ALLA LEGGE DELEGA AL GOVERNO. CONTRARIE UMBRIA, TOSCANA E SARDEGNA. NO SCORIE TRISAIA: “BARDI HA DIMENTICATO CHE SIAMO INTERESSATI CICLICAMENTE, DA 45 ANNI, ALL’UBICAZIONE DEL DEPOSITO NAZIONALE UNICO DELLE SCORIE? ED I GRAVI PROBLEMI DELL’ITREC DI ROTONDELLA CHE FINE FARANNO?”

 


Nella seduta della Conferenza Unificata del 30 luglio 25 le Regioni hanno espresso parere favorevole a maggioranza al disegno di legge delega in materia di energia nucleare cosiddetto “sostenibile” almeno nella comunicazione (scorie e costi restano un punto interrogativo), sottolineando la necessità di un maggiore coinvolgimento delle Regioni nella definizione degli atti normativi seguenti.

La Regione Basilicata è tra le regioni favorevoli, ma ha forse dimenticato i suoi problemi con il deposito di scorie che si ritrova sul suo territorio ciclicamente da oltre 45 anni e i problemi gravi /ambientali attuali dell’Itrec nato negli anni 60?. Regioni più attente e inserite tra i potenziali siti nella CNAI deposito nazionale di scorie del Ministero dell’ambiente come Toscana e Sardegna hanno detto no insieme alla regione Umbria.

https://www.regioni.it/comunicato-stampa/2025/07/30/regioni-ok-al-dl-nucleare-ma-garantire-maggiore-coinvolgimento-661996/

Il Governo sarà delegato a varare uno o più decreti legislativi per disciplinare la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l’esercizio dei nuovi moduli, rivedere le competenze istituzionali, promuovere ricerca e formazione e riorganizzare la gestione degli impianti esistenti, dei rifiuti e del combustibile esaurito.

Il punto più critico che riguarda la Basilicata oltre il deposito nazionale di scorie riportato in più siti sulla CNAI in regione resta proprio la riorganizzazione e gestione degli impianti esistenti, nel caso lucano proprio l ‘impianto Itrec di Trisaia. Un sito oggetto di inchieste giudiziarie e problemi storici ambientali che andrebbe bonificato e chiuso definitivamente (su cui la Giunta della regione Basilicata resta silente e non convoca l'unico tavolo istituzionale della trasparenza). 

Per chi invece vuole approfondire la questione delega nucleare la regione Umbria chiarisce i dubbi con il suo voto contrario (leggete con attenzione)

https://www.regione.umbria.it/notizie/-/asset_publisher/54m7RxsCDsHr/content/la-regione-esprime-parere-negativo-sul-disegno-di-legge-sull-energia-nucleare-in-umbria-niente-scorie-ne-centrali-a-fissione-la-transizione-energetica?read_more=true 

“È inaccettabile anche solo pensare a una centrale nucleare o un deposito di scorie sul territorio umbro. Il governo addirittura vorrebbe far decidere ai privati dove realizzarle, esautorando completamente ogni comunità. Siamo pronti ad impugnare la legge ricorrendo in via diretta al giudizio di legittimità della Corte Costituzionale - dichiara l'assessore regionale all'ambiente e all'energia Thomas De Luca - il governo può stare sereno: in Umbria la transizione energetica si farà con idroelettrico, fotovoltaico ed eolico. Esautorazione dei territori che trova il suo apice addirittura nella mancata previsione di compensazioni ambientale per i territori interessati, fermo restando che la dignità non può essere monetizzata".

Tra le prime motivazioni del no della Regione Umbria al disegno di legge, il mancato recepimento di ogni emendamento di ANCI e delle altre regioni, comprese quelle di centrodestra. Il Ddl non prevede l'individuazione di criteri e modalità per il coinvolgimento delle regioni nella scelta dei siti per gli impianti nucleari e per lo smaltimento delle scorie. La bocciatura dell'emendamento che proponeva l'intesa con le regioni e le province autonome è un segnale palese di voler esautorare i territori da tali decisioni.

È stato respinto l'emendamento volto a coniugare l'iniziativa privata con la pianificazione energetica regionale. Questo costituisce un "gravissimo grado di esautorazione dei territori anteponendo l'interesse privato a quello pubblico", una fattispecie che "potrebbe costituire, de facto, una violazione dell’art. 41 della Costituzione". È chiaro che, secondo l'attuale formulazione del Ddl, le decisioni cruciali sulla localizzazione e gestione degli impianti nucleari rischierebbero di essere affidate in gran parte a interessi privati, a scapito della pianificazione pubblica e del controllo territoriale.

Assenza di misure compensative e valutazioni ambientali. Non è stata accolta la proposta di Anci per definire misure compensative per i territori interessati. Inoltre, sono state respinte le richieste per definire percorsi di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e per l'implementazione di sistemi di monitoraggio ambientale.

Nessuna distinzione tra tipi di nucleare e mancanza di dibattito pubblico. Il testo non distingue tra fissione e fusione, ignorando le "considerevoli differenze in termini di sicurezza e di impatto ambientale" e non considera minimamente neanche la tecnologia dei sali fusi di torio. Questo rende ancora più inaccettabile la prospettiva di un impianto a fissione. Inoltre, sono state respinte le proposte volte a inserire il dibattito pubblico per il coinvolgimento degli enti territoriali e dei portatori di interesse nella localizzazione degli impianti.

Se l’Umbria vuole essere autosufficiente con le rinnovabili, e la Basilicata lo è da tempo, oltre agli idrocarburi produce energia rinnovabile per tutto il resto del paese …ma questa è un’altra storia.

NO SCORIE 

 

GUARDIA DI FINANZA. SEQUESTRO PREVENTIVO PER 36 MILIONI DI EURO (38 IMMOBILI, 5 AUTOVEICOLI, 94 RAPPORTI BANCARI, 12 QUOTE DI PARTECIPAZIONE SOCIETARIE, 147.200 EURO IN CONTANTI, 19 OROLOGI E PREZIOSI) AD UN’IMPRENDITRICE EMILIANA. TRA LE REGIONI INTERESSATE ANCHE LA BASILICATA

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Bologna, con il supporto dei colleghi in forza ai Comandi Provinciali di Roma, Milano Firenze, Venezia, Verona, Ravenna, Padova, Treviso, Como, Novara, Lodi, Terni e Potenza, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Bologna – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, hanno sequestrato un ingente patrimonio costituto, anche, da società operanti nel commercio di materie plastiche e ferro, nonché nel settore immobiliare, per un valore complessivo di circa 36,5 milioni di euro.

Lo ha reso noto in un comunicato il Comando provinciale di Bologna specificando che i beni sottoposti a vincolo sono risultati nella disponibilità di un’imprenditrice di origine emiliana in misura palesemente sproporzionata rispetto alle proprie esigue fonti reddituali “ufficiali”. La predetta, contraddistinta da pericolosità sociale ordinaria - “c.d. delinquenza economica” - è stata condannata in via definita, a vario titolo, nel corso degli anni, per la perpetrazione di molteplici reati in diverse località del territorio nazionale.

Il provvedimento di sequestro eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Bologna segna l’epilogo di articolate e complesse indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, originate dallo screening per l’individuazione di soggetti potenzialmente destinatari di misure di prevenzione patrimoniali ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.

Gli investigatori hanno documentato l’esistenza di un complesso di società - formalmente intestate a soggetti compiacenti (anche in provincia di Potenza, ndr) ma di fatto “gestite” dall’imprenditrice e dai suoi due figli - strumentalmente utilizzate allo scopo di ottenere finanziamenti bancari anche garantiti dallo Stato, che, una volta accreditati, sono stati destinati esclusivamente al soddisfacimento di significative esigenze personali e del nucleo familiare.

L’azione operativa eseguita ha consentito di assicurare allo Stato 38 beni immobili, tra fabbricati e terreni siti nelle province di Reggio Emilia, Modena, Rimini, Milano, Lodi e Padova, 5 autoveicoli, 94 rapporti bancari attivi, 12 quote di partecipazione societarie, 147.200 euro in contanti, 19 orologi di altissimo pregio e preziosi, per un valore complessivo di oltre 36,5 milioni di euro.

L’attività di servizio in rassegna testimonia, ancora una volta, la particolare attenzione rivolta dalla Guardia di Finanza all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie illecitamente accumulati, allo scopo di arginare l’inquinamento del mercato e favorire la libera concorrenza, a tutela della sana imprenditoria, della trasparenza e della sicurezza pubblica. 


POLICORO (MT). EVENTO BTM INTERAZIONI SPECIAL EDITION - BASILICATA IONICA IL 17, 18 E 19 SETTEMBRE. SARLI (APT): “IL CIRCUITO BTM (BUSINESS TOURISM MANAGEMENT) PER LA PRIMA VOLTA IN BASILICATA”

 

Il 17, 18 e 19 settembre 2025 BTM InterAzioni Special Edition - Basilicata Ionica arriva a Policoro.

L’evento, voluto e sostenuto da APT Basilicata, ha reso noto BTM Italia, rappresenta un’occasione per creare connessioni, innovare e raccontare al mondo la ricchezza di questo territorio dalle mille sfaccettature.

«Abbiamo deciso di portare e sostenere per la prima volta BTM in Basilicata – spiega il direttore generale di APT, Margherita Sarli – perché è un circuito che favorisce fiere di settore, incontri B2B e una conoscenza diretta del territorio da parte dei buyer».

Il programma prevede:

• 17 e 18 settembre: Fam Trip esclusivo per buyer e giornalisti selezionati da BTM. Un itinerario fra le meraviglie della costa ionica e alcune delle mete più iconiche della Basilicata - Nova Siri, Scanzano Jonico, Rotondella, Metaponto di Bernalda e Pisticci.

• La mattina del 19 settembre, nelle sale del Castello “Berlingieri” di Policoro, spazio a incontri, formazione e networking con un B2B aperto a tutti gli operatori turistici della Basilicata; nel pomeriggio prenderà il via il workshop, fra panel, speech e momenti formativi.

Partecipare significa mettersi in gioco, condividere esperienze e contribuire a costruire un’offerta turistica più forte, sostenibile e attrattiva per la Basilicata Ionica.

TERRORISMO. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE 22 PERQUISIZIONI NEI CONFRONTI DI GIOVANI TRA I 12 E I 17 ANNI. TRA LORO UN 15ENNE DI BERGAMO IN VACANZA IN PROVINCIA DI MATERA. LE ACCUSE NEI LORO CONFRONTI. UNA DICHIARAZIONE DEL MINISTRO PIANTEDOSI. IL VIDEO DIFFUSO SULL'OPERAZIONE

 

C’è anche un ragazzo di Bergamo, ma temporaneamente in provincia di Matera per le vacanze estive, tra i 22, tra i 13 ed i 17 anni, coinvolti in una vasta operazione antiterrorismo condotta dalla Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale. L’attività è stata coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, con il coinvolgimento delle DIGOS locali e delle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni. I profili degli interessati sono emersi in contesti estremisti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista.

“Su delega delle Procure dei Minorenni di Torino e Brescia – si legge nel comunicato stampa diffuso sulla citata operazione - si sono svolte attività nei confronti di due minori di anni 17, residenti nelle province di Mantova e Cremona, e uno di anni 15 residente a Bergamo e presente per la stagione estiva in provincia di Matera, emersi da un’indagine a carico di un 14enne perquisito il 6 febbraio 2025 dalle DIGOS di Torino e di Alessandria, per propaganda e istigazione a delinquere per aver pubblicato on line contenuti di natura nazista e antisemita”.

Tra le province coinvolte ci sono Taranto, Oristano, Cosenza, Messina, Padova, Sassari, Torino, Brescia, Bergamo, Milano, Arezzo, Firenze, Genova, Bologna, Ravenna, Catanzaro, Livorno.

“La radicalizzazione online – ha dichiarato il ministro dell’interno Matteo Piantedosi - non è solo una minaccia alla sicurezza, ma una sfida culturale profonda. Non parliamo di giovani criminali, ma di ragazzi disorientati, che nel web cercano ciò che la società ha smesso di offrire: senso, identità, ascolto. Serve sì fermezza, ma soprattutto un cambio di passo educativo e relazionale. Dobbiamo saper costruire un’alternativa concreta, capace di riportare i giovani alla vita reale: una vita fatta di legami autentici, emozioni vere e presenze significative”.

IL VIDEO