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martedì 15 luglio 2025

CRISI IDRICA DEVASTANTE. COMPARTO AGRICOLO IN AGONIA. CONFAGRICOLTURA: “DALL’ASSESSORE CICALA PROMESSA A TARANTO L’ACQUA “RISPARMIATA” A MONTE COTUGNO! BARDI, URGE UN COMMISSARIO”. E LA UIL DOPO I 4 MILIONI STANZIATI DAL GOVERNO, CHIEDE UN TAVOLO CON GLI ENTI RESPONSABILE. MA BRAIA: “CON LEGGE NAZIONALE SI VOGLIONO REGALARE AD ACQUE DEL SUD LE CONCESSIONI LIBERE DELLA REGIONE. DIFENDIAMO LA BASILICATA!”

 




L'ASSESSORE CARMINE CICALE
CONFAGRICOLTURA BASILICATA

CRISI IDRICA IN BASILICATA: UN GRIDO DI ALLARME INASCOLTATO PER L'AGRICOLTURA. SONO MESI CHE LO DICIAMO.

FORSE È IL MOMENTO CHE QUALCUNO NE TRAGGA LE DOVUTE CONSEGUENZE

La Basilicata è in ginocchio, stremata da mesi di una crisi idrica che, da emergenza, è diventata una piaga cronica, con conseguenze devastanti per il comparto agricolo e zootecnico. Nonostante i ripetuti appelli di Confagricoltura e i segnali di disagio che provengono da ogni angolo della regione, la risposta delle istituzioni si riduce a un assordante silenzio, lasciando gli operatori del settore in una situazione insostenibile.

L'assurdo paradosso dell'acqua "risparmiata".

È paradossale assistere all'apertura dei rubinetti verso altri territori, come la provincia di Taranto, mentre in Basilicata le prenotazioni idriche per le colture autunno vernine sono bloccate e la zootecnia è ferma all'ultima restrittiva disposizione del Consorzio di Bonifica. L'intervento a favore di Taranto viene giustificato con un "risparmio della risorsa idrica" in Basilicata, ma si tratta di un risparmio fatto a scapito degli imprenditori agricoli negandogli una risorsa che poteva alleviare le sofferenze e probabilmente il risparmio è dovuto a una gestione non virtuosa e a soluzioni tecnico gestionali improvvisate a sentimento.

Il vero nodo della questione, infatti, risiede anche nell'incredibile quantità (non si riesce ad avere un dato concordante) di perdite delle condotte idriche regionali, un dato allarmante già evidenziato in una risoluzione approvata dal Consiglio regionale lo scorso 13 maggio. Un problema infrastrutturale grave, che evidenzia la vetustà e la scarsa manutenzione della rete, e che vanifica ogni tentativo di una gestione oculata della risorsa che si sposa con una inadeguata organizzazione, altre emergenze in anni passati con minori disponibilità di risorsa idrica hanno procurato danni minori perché l'acqua è stata gestita meglio.

Un settore in agonia: danni economici e disperazione diffusa.

La drammaticità della situazione è palpabile: i comitati spontanei nascono, gli amministratori locali si riuniscono, ma l'unica "risposta" che giunge è un generico invito a "darci un metodo".

È tempo di assumersi le responsabilità! questa gestione va commissariata urgentemente!

Forse è davvero giunto il momento che qualcuno si assuma finalmente la responsabilità di questa catastrofe. Cosa serve ancora perché la crisi idrica in Basilicata sia trattata con la serietà che merita?

Forse è il momento che il Presidente Bardi prenda provvedimenti.

UIL E UILTEC, UN TAVOLO IN REGIONE CON TUTTI GLI ENTI RESPONSABILI

L’ulteriore stanziamento di 4 milioni e 50 mila euro deciso dal Governo per il completamento degli interventi urgenti, sempre più necessari al superamento dell’emergenza idrica in Basilicata conferma la necessità di un Tavolo in Regione con tutti gli enti responsabili. A sostenerlo i segretari regionali Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli e Uiltec Giuseppe Martino per i quali “l’emergenza va superata non solo con risorse adeguate e velocizzando i progetti Pnrr e nazionali già definiti ma mettendo ordine nel sistema di governance idrico. La dispersione dell’acqua nelle condotte e negli invasi – aggiungono – va di pari passo con la confusione delle azioni di troppi enti che si occupano dell’acqua.   Per questa ragione va tenuto distinto il Tavolo tecnico della Protezione Civile da quello di programmazione a breve e medio termine. Un’operazione tanto più indispensabile per incalzare Acque del Sud alle proprie responsabilità e garantire la messa a terra dei progetti finanziati dal Pnrr che registrano rallentamenti negli interventi sia per la riduzione delle perdite che per gli adeguamenti a condotte e invasi. Per Tortorelli e Martino contestualmente va affermato quello della concertazione con il sindacato.

LUCA BRAIA ARRABBIATO

Ecco l'Italia "federalista a convenienza" che vuole con legge nazionale centralizzare la governance dell'acqua regalando ad Acque del Sud le concessioni libere da vincoli della Regione Basilicata, scadute nel 2024 prorogandole sino al 2044.

Questa é la conseguenza dell'emendamento presentato da Fratelli d’Italia al decreto legge "Economico" in parlamento sulla quale si dovrebbe fare una battaglia epocale.

Vorrei ricordare alla politica regionale che l'acqua é la risorsa piu importante per il presente ed il futuro, per questo da tutelare e valorizzare molto più che il Petrolio;

Che la Basilicata sta' già soffrendo una crisi idrica senza precedenti e che la carenza di risorse idriche è una delle questioni più urgenti che l'Europa si trova ad affrontare.

Che con la gara pubblica che assegnerà ai privati il 30% della società la Basilicata perderà ogni possibilità di decidere sulla più grande riserva d'acqua della Nazione e che insiste in Basilicata.

Nel 2024 fino al 34% della popolazione dell'UE e il 40% del suo territorio ha affrontato problemi dovuti alla scarsità d’acqua stagionale. Nell’Europa meridionale, fino al 70% della popolazione soffre di carenze idriche durante i mesi estivi.

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