IL RISULTATO EMERGE DAL
REPORT MARE MONSTRUM 2023 DI LEGAMBIENTE CHE RACCOGLIE I DATI DEL 2022 SUL MARE
VIOLATO E MINACCIATO DALLE ILLEGALITÀ AMBIENTALI. DI QUALI ILLEGALITÀ SI
TRATTA? LA RISPOSTA È NELLA SEGUENTE NOTIZIA INTEGRALE
IL QUOTIDIANODELSUD.IT
REATI SULLA COSTA, BASILICATA PRIMA TRA TUTTE LE REGIONI
5 SETTEMBRE 2023
LA BASILICATA è la prima regione in Italia nella classifica delle infrazioni per km di costa, In relazione al numero di reati e illeciti amministrativi accertati: 32,7 per ognuno dei suoi 62,2 chilometri di costa. Non una novità assoluta ma la conferma di un triste primato che non passa di mano. La regione lucana, quest’anno, è seguita dall’Emilia Romagna, con 29,1 infrazioni (era al quarto posto nel 2021), dal Molise (28), dall’Abruzzo (27,8) e dal Veneto, con 24 reati e illeciti amministrativi per ogni chilometro.
È quanto emerge, in sintesi, dal nuovo report Mare Monstrum 2023 di Legambiente che raccoglie i dati del 2022 sul mare violato e minacciato dalle illegalità ambientali, diffuso ieri alla vigilia dell’anniversario della morte di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno per la tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità.
Sono 19.530 (706 in Basilicata) i reati ambientali accertati nel 2022 lungo le coste italiane relativi a cemento illegale, inquinamento e maladepurazione, con un più 3,2% rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi, 44.444 (in Basilicata 1.327), sono cresciuti del 13,1%. Diminuiscono, anche se di poco (meno 4%), il numero delle persone denunciate e arrestate (19.658 in totale, 756 in Basilicata) e in maniera più significativa quello dei sequestri (3.590, con una riduzione del -43,3%), che in Basilicata sono stati 77. Sommando reati e illeciti amministrativi in Italia è stata accertata, grazie ad oltre un milione di controlli (+31% rispetto al 2021) svolti dalle Capitanerie di porto e dalle forze dell’ordine, una media di 8,7 infrazioni per ogni km di costa (erano state 7,5 nel 2021), una ogni 115 metri.
Sui reati ambientali lungo le
coste, nel 2022 a farla da padrone è il ciclo illegale del cemento (dalle
occupazioni di demanio marittimo alle cave illegali, dagli illeciti negli
appalti per opere pubbliche fino all’abusivismo edilizio) che rappresenta da
solo il 52,9% dei reati (10.337 in totale, 545 in Basilicata, decima su 15
nella classifica), seguito dai diversi fenomeni d’illegalità (dalla
maladepurazione allo smaltimento dei rifiuti), che Legambiente classifica con la voce “mare
inquinato” (Basilicata 11esima su 15 regioni), con 4.730 illeciti penali (160
in Basilicata), e dalla pesca di frodo, con 3.839 reati (1 soltanto in
Basilicata).
Nella classifica generale degli illeciti ambientali, prima la la Campania con
3.345 reati (17,1% del totale nazionale), seguita da Puglia (2.492 reati),
Sicilia (2.184), Lazio (1.741) e Calabria (1.490 reati). Basilicata 12esima con
706 reati, pari al 3,6%.
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