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sabato 29 giugno 2024

LA GIUNTA REGIONALE DEI DESIDERI. BARDI LAVORA MA, SINORA, NON HA NOMINATO I SUOI PRIMI 5 ASSESSORI. E L’OPPOSIZIONE CHIEDE UN INCONTRO AL PREFETTO DI POTENZA

MA COME STANNO LE COSE TRA CENTRODESTRA, AZIONE E ITALIA VIVA? SI LEGGE DI ALCHIMIE POLITICHE. UN CONSIGLIO? PRESIDENTE BARDI RAGIONI ALLA… FEMMINILE. COME? LA RISPOSTA E’ NELLA SEGUENTE NOTIZIA 


MAGGIORANZA

OPPOSIZIONE

NOSTRO ARTICOLO

Impazza il toto assessori in Basilicata. E se ne leggono delle belle. Vere e proprie alchimie politiche che, se si realizzassero, durerebbero lo spazio di un mattino. Allora? Il presidente Vito Bardi deve rispettare due grandi criteri: i rapporti di forza interni al centrodestra e ai centristi: 4 consiglieri Fratelli d’Italia (FdI), 3 Forza Italia (FI), 2 Lega, 2 Azione, 1 Italia Viva (Iv); la nomina (minimo) di una assessora. Allora?

Un consiglio, se possiamo avere la sfrontatezza di permettercelo. Ma, si sa, su Facebook se ne scrivono di nefandezze! Una in più una in meno! Poi ci siete sempre voi lettori a giudicare e commentare! O no?

Allora? Allora il generale ragioni, come si dice dalle nostre parti, alla… femminile. O, in gergo calcistico, scelga di effettuare il passaggio più semplice.

L’assessora donna ce l’ha in Fdi. Si tratta di Maddalena Fazzari. Ed assegni gli altri 4 posti uno per ogni partito che ha avuto minimo due seggi: 1 Fdi, 1 FI, 1 Lega, 1 Azione.

In nomi: Cosimo Latronico (o Carmine Cicala) con l’escluso che va a fare il presidente del Consiglio; Francesco Cupparo; Pasquale Pepe; Marcello Pittella. E Italia Viva? Vicepresidente del consiglio e qualche altro incarico da… paracadute.

Semplice? Purtroppo no. In questa ipotesi i problemi sono in Fdi (chi saranno i due assessori?), in FI (chi sarà l’assessore?); in Azione (Pitella vuole e fortissimamente vuole la sanità); in Italia Viva (no al prendere o lasciare).

Allora? Chissà! Non resta che aspettare.

Cosa che non piace più ai consiglieri della opposizione che hanno chiesto un incontro al prefetto di Potenza, Michele Campanaro.

Ecco il testo integrale del loro comunicato stampa.

FONTE CONSIGLIERI REGIONALI DI OPPOSIZIONE

MANCATA NOMINA DELLA GIUNTA E RINVIO DEL CONSIGLIO REGIONALE, I CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE CHIEDONO UN INCONTRO URGENTE AL PREFETTO DI POTENZA “PER RAPPRESENTARE LE PERPLESSITÀ E LE SERIE PREOCCUPAZIONI PER IL PERMANENTE RITARDO NELLA NOMINA DEGLI ORGANI DEL CONSIGLIO E DELL’ESECUTIVO”.

I consiglieri regionali di opposizione Piero Marrese, Viviana Verri, Alessia Araneo, Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza, Angelo Chiorazzo, Giovanni Vizziello, Antonio Bochicchio hanno chiesto al Prefetto di Potenza, Michele Campanaro un incontro sullo stallo nella maggioranza in merito alla nomina della nuova Giunta.

Nella nota Marrese e gli altri consiglieri hanno ricordato che “procrastinare ulteriormente l’inizio reale della legislatura senza l’accortezza di condividerla con l’intero Consiglio, ha configurato fatto grave che si è posto in insanabile in conflitto con i doveri costituzionali di ogni amministratore ed in contrasto con lo statuto regionale, lesivo sia delle attribuzioni del Consiglio che dell’interesse pubblico”.

Nel merito, l’opposizione ritiene che siano stati non rispettati i termini previsti dall’articolo 24 dello statuto e 5 del regolamento interno del Consiglio, nonché il comma 3 dell’articolo 48 del predetto statuto, che prevede un termine massimo di dieci giorni oltre la proclamazione degli eletti per la nomina della Giunta.

“Alla luce di questo – hanno rilevato i consiglieri di opposizione – evidenti risultano problemi di equilibrio politico all’interno della maggioranza e tale modo di fare politica si presenta come antistituzionale in quanto sminuisce e delegittima il ruolo del Consiglio”.

Infine, la minoranza consiliare ha anche ricordato che “non solo i termini previsti dallo statuto e dal regolamento del Consiglio sono abbondantemente decorsi, ma a questo si aggiunge anche il rinvio della seduta del 26 giugno del Consiglio, posticipata al 5 luglio. Un rinvio irrituale, irrispettoso delle norme e dello statuto che, peraltro, non è stato condiviso unanimemente da tutti i consiglieri con una chiara lesione dei diritti delle minoranze.

Il permanere di questa inerzia rischia di concretare un vero e proprio abuso di potere e si pone in contrasto con i canoni di legalità che disciplinano la forma di governo e il funzionamento dell’Ente.

Tenuto conto di queste premesse, quindi, i consiglieri di opposizione hanno chiesto a Campanaro di valutare “l’opportunità di concordare un incontro: nel contempo, continueremo nella nostra attività di protesta”.

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