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domenica 6 ottobre 2024

ULTIMORA! TUTTE LE DECISIONI SULLE UDIENZE DI CONVALIDA DEI 21 INDAGATI DELL’OPERAZIONE MARE NOSTRO CONDOTTA DALL’ANTIMAFIA SULLO JONIO LUCANO

NON CONVALIDATO IL FERMO PER 19 INDAGATI MA PER 6, TUTTAVIA, SONO STATI ORDINATI GLI ARRESTI DOMICILIARI E PER ALTRI 13 E’ STATA DISPOSTA LA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE. EGIDIO BOCCIA RIMESSO IN LIBERTÀ

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Ecco le decisioni dei gip di Matera e Taranto dopo le udienze di convalida per le 21 persone raggiunte venerdì notte da un provvedimento di fermo del pubblico ministero su decisione della Direzione distrettuale antimafia della Basilicata. Il tutto nell’ambito della Operazione Mare Nostro condotta, secondo l’accusa, contro i clan Scarcia-Scarci attivi a Policoro e Scanzano Jonico.

Ebbene il Giudice delle indagini preliminari di Matera, Angelo Onorati, ha convalidato i fermi di Scarcia Daniele (cl. 1973; difensori Gianluigi Agresti e Maria Lourdes Anna Delfino) e Giordano Antonio (cl. 1984). 

Non ha convalidato il fermo per 14 indagati. Si tratta di Dinisi Pasquale (cl. 1983, difensore avv. Maria Rosaria Malvinni), Gagliandro Francesco (cl. 1987), Gagliandro Giuseppe (cl. 1960), Florio Mario (cl. 1960), Scarcia Giuseppina (cl. 1989; difesa dall’avv. Maria L. A. Delfino)), Scarcia Emanuele (cl. 1987, difensore Delfino), Scarcia Adriano (cl. 1962), Ngjela Xhoni (cl. 1999), Mullaj Alessio (cl. 2000, difensore avv. Malvinni), Passarelli Giuseppe (cl. 1973), Matteo Lofrano (cl. 1986), Boccia Egidio (cl. 1981), Albano Pietro (cl, 1991, difensore Delfino), Cotugno Saverio (cl. 1973).

Lo steso gip ha disposto per Scarcia Daniele, Giordano Antonio, Dinisi Pasquale, Gagliandro Francesco, Gagliandro Giuseppe, Florio Mario, Ngjela Xhoni, Mullaj Alessio, Passarelli Giuseppe, Cotugno Saverio, la custodia cautelare in carcere.

Ha ordinato, altresì, per Scarcia Giuseppina, Scarcia Emanuele, Scarcia Adriano, Matteo Lofrano, Albano Pietro, la misura cautelare ai domiciliari e l’applicazione del braccialetto elettronico.

Disposta l’immediata remissione in libertà per Boccia Egidio, come richiesto dai difensori Giuseppe e Armando Rago che hanno sostenuto come non sussistenti gli indizi di colpevolezza a carico del loro assistito.

Disposta, infine, la trasmissione della ordinanza al Pubblico Ministero perché curi la trasmissione degli atti alla sede giudiziaria competente di Potenza.

Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Taranto, Rita Romano, a sua volta, non ha convalidato il fermo per Scarci Andrea (cl. 1954), Scarci Giuseppe (cl. 1955), Scarci Luciano (cl. 1985), Scarci Pietro (cl. 1978) e Scarcia Salvatore (cl. 1967, difeso dagli avv. Malvinni e Michele Russo).

Per quest’ultimo, detenuto per altra causa, ha dichiarato la sua incompetenza sulla richiesta di misura cautelare avanzata a carico dell’indagato dal Gip di Potenza disponendo la restituzione degli atti al pubblico ministero. 

Lo stesso Gip ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere per Scarci Andrea, Scarci Giuseppe e Scarci Luciano. Per Scarci Pietro ordinata la misura cautelare ai domiciliari con braccialetto elettronico.

Il magistrato, infine, ha disposto la trasmissione della sua ordinanza al Pubblico Ministero perché curi la trasmissione degli atti alla sede giudiziaria competente di Potenza.

Ricordiamo che per la Direzione distrettuale antimafia di Basilicata i soggetti indiziati sono da considerare “sia appartenenti ad una confederazione mafiosa, operante sul litorale jonico lucano, riferibile alle famiglie Scarcia/Scarci, che responsabili di ulteriori delitti, a vario titolo fra loro, quali quelli di estorsione, illecita concorrenza, detenzione e porto dl esplosivi e di armi ed altro, per un totale di 81 reati-fine contestati”.

Ovviamente i difensori hanno ora allo studio eventuali altre strategie difensive come, ad esempio, il ricorso al Tribunale del Riesame.

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