LA LOTTA AI SUS SCROFA DI ANNUNCIO IN ANNUNCIO. CICALA: “NOI MODELLO”. LACORAZZA: “L’ASSESSORE CHIEDA SCUSA PER I RITARDI”. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE CON IL LINK PER RILEGGERE IL POST DI CUPPARO
FONTE AGENZIA STAMPA GIUNTA REGIONALE
10 DICEMBRE 2024
CICALA: DIVENTA REALTÀ LA FILIERA DEL CINGHIALE
L'ASSESSORE: "IL TEMA DEI CINGHIALI HA ASSUNTO LE DIMENSIONI DI UNA VERA E PROPRIA EMERGENZA GIÀ DA MOLTISSIMO TEMPO. OGGI DIAMO L’AVVIO A UN PERCORSO VIRTUOSO, VOGLIAMO TRASFORMARE QUELLO CHE È UN PROBLEMA IN UNA OPPORTUNITÀ PER L’INTERO TERRITORIO”
Diventa realtà in Basilicata la “filiera del cinghiale”. Arriverà presto sui mercati e sulle tavole dei consumatori carne di cinghiale, biologica e di qualità, con il marchio “Io Compro Lucano”.
“Il tema dei cinghiali ha assunto le dimensioni di una vera e propria emergenza già da moltissimo tempo. Oggi diamo l’avvio a un percorso virtuoso, vogliamo trasformare quello che è un problema in una opportunità per l’intero territorio”, ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche Agricole, Carmine Cicala in una conferenza stampa. “Ieri con un finanziamento importante, parliamo di circa tre milioni di euro, abbiamo affidato a una società lucana, l’Eco Wild, l’incarico di gestire tutti i processi di filiera, dalla fornitura delle gabbie per la cattura fino all’inserimento di un prodotto di eccellenza nei circuiti turistici. Così la sovrappopolazione dei cinghiali da criticità diventa una leva strategica per il territorio lucano costruendo un modello innovativo di gestione della fauna, di sviluppo e di promozione turistica”.
La società appaltatrice garantirà l’attivazione dei sistemi di cattura, il ritiro dei cinghiali catturati e il trasporto ai centri di raccolta o ai centri di lavorazione della selvaggina. Si dovrà occupare della raccolta delle carcasse derivanti dagli incidenti stradali avvenuti nel territorio del Po Val d’Agri e dello smaltimento di quelle non idonee al consumo.
Punto importante del progetto è il monitoraggio, che con l’adozione di sistemi di sistemi di localizzazione GIS e tecnologie avanzate per la raccolta dati ambientale consentirà il controllo sanitario, la stima numerica, la valutazione dei danni agricoli e degli incidenti stradali. Questi dati, raccolti sistematicamente, permetteranno, a loro volta, di identificare le aree critiche, prevenire la diffusione di zoonosi, e implementare strategie di intervento mirate, come abbattimenti selettivi o misure di contenimento.
Il progetto mette in campo, dunque, un approccio innovativo che coniuga il controllo della fauna selvatica con la valorizzazione economica e culturale del territorio.
“In Basilicata la presenza della specie cinghiale è stimata in circa 88.600 capi. In tre anni contiamo di abbattere 45-50 mila esemplari. I benefici sono evidenti e non solo per i cittadini che si sentono minacciati nella loro incolumità o per le aziende agricole che vedono compromesse se non distrutte le loro colture. Aiutiamo anche l’ambiente, perché la specie sta prendendo il sopravvento sulle altre e qualcuna sta scomparendo”.
Si aprono prospettive per l’occupazione. “Abbiamo stimato che almeno una ventina di persone – ha continuato Cicala – lavoreranno a tempo indeterminato nella filiera. Saranno gli stessi cacciatori, insieme ad altre figure ad essere attori del progetto che coinvolge anche i Comuni, gli ambiti territoriali di caccia e gli operatori economici. Per i cacciatori è previsto un indennizzo, in base alla zona, anche di 20 euro a capo abbattuto e nello stesso tempo anche una premialità per i bioselettori che raggiungono un certo numero di capi abbattuti. Molto importante è anche la formazione dei cacciatori, che avranno una sempre maggiore competenza, vere e proprie sentinelle dei nostri boschi e del nostro territorio. Siamo a una svolta, lanciamo un progetto virtuoso che può diventare un modello per le altre regioni. In alcune realtà, in Toscana e in Umbria, queste esperienze esistono ma sono circoscritte a piccoli ambiti. Noi lo stiamo estendendo a tutto il territorio regionale, è una sfida che vedrà protagonisti tutti gli enti preposti, le organizzazioni di categoria, le associazioni venatorie e ambientaliste”.
FONTE AGENZIA STAMPA CONSIGLIO INFORMA
10 DICEMBRE 2024
EMERGENZA CINGHIALI. LACORAZZA: PROGETTO A SCOPPIO RITARDATO
Il capogruppo del Pd: “Più che annunciare tardive soluzioni in conferenza stampa, l’assessore Cicala farebbe bene a chiedere scusa per l'ennesima inefficienza”
“La differenza tra buon governo e cattiva gestione sta nella qualità delle scelte e nei tempi di attuazione”. Lo afferma il capogruppo del Pd, Piero Lacorazza, che parte da una domanda: “Il ritardo per l’attuazione del ‘Progetto per la fornitura di servizi integrati per la gestione dell’emergenza causata dall’eccessivo numero della popolazione della specie cinghiale (Sus scrofa)’ quanti danni da cinghiali ha creato?”
“L’appalto del progetto, oggetto della presentazione odierna da parte dell’assessore Cicala - precisa Lacorazza - risale al 6 dicembre 2023 ed è stato aggiudicato il 16 aprile scorso. Contratto che però è stato possibile sottoscrivere con l’impresa aggiudicataria solo a seguito dell’assestamento di bilancio, dato che a causa di incuria e sciatteria da parte del Governo regionale non erano state previste le necessarie risorse. Come per la emergenza idrica si presentano soluzioni a problemi dopo che ritardi e superficialità hanno generato ulteriori danni”.
“Anche su questa tematica - conclude il consigliere - risulta depositata dall’ 11 luglio scorso una specifica interrogazione e, dato che a oggi alcuna risposta è venuta in Consiglio regionale, più che annunciare tardive soluzioni in conferenza stampa, l’assessore Cicala farebbe bene a chiedere scusa per l'ennesima inefficienza”.
FONTE FRANCESCO CUPPARO FACEBOOK
7 SETTEMBRE 2022
𝗘𝗠𝗘𝗥𝗚𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗖𝗜𝗡𝗚𝗛𝗜𝗔𝗟𝗜: 𝗣𝗥𝗘𝗦𝗘𝗡𝗧𝗔𝗧𝗢 𝗣𝗜𝗔𝗡𝗢 𝗗𝗜 𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝟯 𝗠𝗜𝗟𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗗𝗜 𝗘𝗨𝗥𝗢. LEGGI IL POSTO CLICCANDO SUL SEGUENTE LINK https://www.facebook.com/story.php/?story_fbid=524918566316506&id=100063951000154&_rdr .
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