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GIORGIA MELONI |
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ELLY SCHLEIN |
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VITO BARDI |
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MICHELE NAPOLI |
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IL COMUNE DI MATERA |
Lo confesso. Non mi riconosco
più nella politica dei giorni nostri. Sì, sono un boomer della politica attuale
fatta di leader veri o presunti e di leaderini e di aspiranti tali che spuntano
dall’oggi al domani ad ogni elezione. Rimpiango la prima repubblica: Dc, Pci,
Psi, Psdi, Pri, Pli, Msi. Ora, invece, abbiamo Meloni, Schlein, Salvini, Bardi
o quell’altro presidente, quel tale sindaco e quell’altro o quell’altro ancora.
Nomi non partiti. Che hanno perso peso e che non valgono, pertanto, più nulla.
Prima c’era il collegio dei probiviri. Guai a trasgredire ad un ordine di…
scuderia. Guai a candidarsi in uno schieramento, dentro od al fianco, con cui
si era in… lotta. ESPULSIONE! Ora, invece, si cambia casacca, IMPUNEMENTE, a
seconda dei propri interessi. Altro che di quelli di Paese, Regione, Provincia,
Comune, Circoscrizione, Condominio. Senza che il partito muova un… dito. Tanto
che vanno di moda le autosospensioni. Come dire: se non fate come dico io me ne
vado. Tanto qualcuno che mi accoglie c’è sempre. Gente che andrebbe bene su una
pagina dell’album Panini, come per i calciatori: cresciuto nel Pci, poi al Pd, poi
a Forza Italia, poi a Fratelli d’Italia, dal 1 aprile del 2025 al… . E potete
aggiungere quel che volete voi. Tanto non cambierebbe nulla.
No, la politica attuale non è
una cosa seria. O, meglio, per non passare da presuntuoso: NON LA CAPISCO. Sì, sono
io quello fuori posto. O no? Prendete la recente crisi, o “melina”, o “avvertimento”,
alla Regione Basilicata. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Michele Napoli, e
noi abbiamo pubblicato il video integrale della sua dichiarazione, ha parlato
forte, chiaro e dicendo che se c’è una maggioranza ok altrimenti andiamo a
casa. Ma sarà così? Se fosse crisi vera gli assessori meloniani si sarebbero
già dimessi dalla Giunta Bardi. Cosa che non è avvenuta. Ed il governatore gongola.
La crisi durerà lo spazio delle elezioni a Matera. O, forse anche meno: quello
della formazione delle liste. Intanto, si è scatenato il… gioco delle parti.
Quello che dicono oggi i centrosinistri l’avrebbero detto i centrodestri a parti
invertite. Ed io, non mi permetto di scrivere la gente, faccio fatica a credere,
ormai, ad ogni parola, comunicato, giuramento di fedeltà. Oggi chi giura di
essere fedele al proprio partito attaccando gli altri presunti avversari, domani
sarà schierato, probabilmente, con essi. E i problemi dei cittadini come
sanità, siccità in agricoltura, crescente povertà, trasporti inefficienti, ed
altri ancora? Rinviati agli interessi dei politici al potere. Al dopo elezioni
di Matera.
NO, IO QUESTA POLITICA E
QUESTI POLITICI NON Li CAPISCO. FACCIO FATICA. Vado ancora a votare, lo
confesso, e voto turandomi il naso per quel che considero il meno peggio, come
diceva il maestro di giornalismo Indro Montanelli. Ma quanti elettori non ci
vanno più? Una domanda che merita una risposta solo per 2 massimo 3 giorni dopo
il voto. Tanto basta che vadano alle urne gli affezionati e tutto va bene per
la casta. Che rimane al potere nonostante la disaffezione imperante. Allora? Sarò
un nostalgico 72enne ma, lo ripeto, rimpiango DC, PCI, PSI, PSDI, PRI, PLI,
MSI.
A risentirci alla prossima!
FILIPPO MELE
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