E’ la Basilicata, con una variazione in negativo del 6,3 per mille, davanti alla Sardegna (-5,8 per mille), la regione italiana nella quale si riscontra il maggiore calo demografico nell'ultimo anno.
E' quanto emerso dalla
lettura dei dati sugli indicatori demografici del 2024, diffusi dall'Istat.
Nel dettaglio, al primo gennaio 2025, la popolazione
residente in Basilicata è di 529.900, suddivisa in 502.500 italiani e 27.400
stranieri.
Nella provincia di
Potenza sono stati registrati 327.300 residenti e 13.500 stranieri, per un
totale di 340.800; in provincia di Matera il totale è di 189.100 con 175.200
italiani e 13.900 stranieri. Nel 2024 si sono registrate in regione 3.100
nascite con un -2,3 per cento rispetto all'anno prima; calo maggiore (-3,9 per
cento) per il Potentino, dove si sono avuti 1.900 nati, a fronte di un dato che
resta pressoché costante per il Materano (1.100 nati e -0,4 per cento) L'età
media per i lucani è di 47,6 anni (48 nel Potentino e 47 nel Materano); mentre
sul dato sulla speranza di vita si è registrato un aumento di sei anni (85,2
anni) per le donne lucane rispetto al 2023. Quella degli uomini è di 80,9 anni.
Tra le regioni con i valori più bassi di fecondità c'è la Basilicata (1,09,
stabile sul 2023), regione che con Sardegna e Molise ha registrato anche il
calendario riproduttivo più posticipato, dopo il Lazio (33,3 anni), con l'età
media al parto che è pari a 33,2 anni.
La perdita di popolazione nel Mezzogiorno dovuta agli
spostamenti tra i Comuni colpisce tutte le regioni ma con intensità più marcata
in Basilicata e Calabria dove si osservano i tassi migratori negativi più alti:
rispettivamente -5,0 per mille e -4,6 per mille.
FONTE ANSA.IT
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