XXXIII EDIZIONE DELLE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
TORNA IL PIÙ IMPORTANTE EVENTO DI PIAZZA DEDICATO AL PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGISTICO DEL NOSTRO PAESE CON L’APERTURA A CONTRIBUTO LIBERO DI 750 LUOGHI SPECIALI IN 400 CITTÀ. UN’EDIZIONE SPECIALE, IN OCCASIONE DEI 50 ANNI DELLA FONDAZIONE
SABATO 22 E DOMENICA 23 MARZO 2025
EVENTO NAZIONALE DI PARTECIPAZIONE ATTIVA E DI RACCOLTA PUBBLICA DI FONDI
FONTE FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO BASILICATA
ELENCO COMPLETO DEI LUOGHI APERTI IN BASILICATA E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE ALL’EVENTO SU:
IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione.
Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.
Ecco alcune delle aperture più interessanti in BASILICATA:
MATERA
PALAZZO DELLA PREFETTURA
Nel cuore della Città, in Piazza Vittorio Veneto, il Palazzo della Prefettura
di Matera ha sede nell'antico Convento dei Frati Predicatori dell'Ordine di San
Domenico. Costruito ai margini della cinta muraria della città, lungo la zona
detta dei "Foggiali", storici e cronisti locali ne collocano
l'edificazione entro la prima metà del XIII secolo, ascrivibile all'opera e
alla predicazione del Beato Nicola Paglia da Giovinazzo, discepolo di San
Domenico. In seguito alla soppressione degli Ordini religiosi, nell'Ottocento,
il convento fu abbandonato. Elevata Matera a capoluogo di provincia nel 1927,
il Convento di San Domenico divenne sede della Prefettura di Matera. Gli spazi
interni furono così adattati alle esigenze di rappresentanza, ma anche alle
necessità degli uffici governativi. Accanto all'appartamento privato del
Prefetto, sono conservati dipinti di notevole importanza storica e artistica,
provenienti dalle collezioni delle famiglie Nugent, Formica, Doria. In
occasione delle Giornate di Primavera, sarà possibile apprezzare la struttura
dell'edificio, a partire dal chiostro, e conoscerne la storia. Di grande
interesse la quadreria, con opere principalmente del XVII e XVIII secolo. Nel
complesso, spicca inoltre la bella chiesa romanica, chiusa da anni.
ALIANO (MT)
CARLO LEVI NEI RICORDI DI ALIANELLO VECCHIO E I CALANCHI
I Calanchi - luogo naturalistico di grande interesse geologico - sono situati nel Comune di Aliano, luogo in cui vi fu una fiorente colonia greca e paese di confino di Carlo Levi, a cui è dedicato l’itinerario proposto in occasione delle Giornate FAI, a cinquant’anni dalla sua morte. Sarà possibile fare una passeggiata alla scoperta di questa estensione notevole di un fondale marino primordiale con formazioni calanchifere, che ricordano un paesaggio lunare. Nei dintorni, si potrà vedere anche il borgo abbandonato di Alianello Vecchio, edificato su uno sperone roccioso: le notizie documentali ne fanno risalire la nascita al tardo Medioevo, ma ritrovamenti di tombe risalenti agli Enotri fanno ipotizzare un'origine più antica, databile all'Età del Ferro. Il borgo, un tempo abitato da una comunità coesa e dinamica, ospitava botteghe artigiane e laboratori dove avveniva la lavorazione e trasformazione delle materie prime in prodotti alimentari di altissima qualità, legati alle fiorenti produzioni agricole e all'allevamento locale. Oggi questi luoghi disabitati sono spesso scelti come set cinematografici. Il percorso, adatto a tutti, sarà di circa 3 km, e vedrà la presenza della poetessa Laura Sposato che accompagnerà i visitatori con le sue poesie; sono necessari scarpe e abbigliamento comodo e acqua.
TURSI (MT)
LA VIA DEI MESTIERI
Situata su una collina nella valle del fiume Agri, Tursi conserva nel suo
antico abitato storico, Rabatana, un'atmosfera d'altri tempi con tracce di
influenze arabe, grazie alle sue case in pietra, grotte e vicoli. L’economia
del paese è, da tempi remoti, fondata sulle produzioni agricole come frutta,
vigneti e ulivi e fino agli anni '70 Tursi ospitava nel centro storico frantoi,
mulini e botteghe artigianali ora chiusi, ma ancora simbolo culturale. La Via dei
Mestieri è un percorso che racconta la vita e il lavoro delle comunità di un
tempo, un viaggio tra tradizioni e abilità artigiane tramandate nei secoli che
svela i segreti di una comunità legata al lavoro manuale e alla creatività. Gli
edifici degli antichi mestieri, progettati con architetture essenziali e
funzionali, sono costruiti con materiali locali come pietra, legno, mattoni e
riflettono uno stile rustico e autentico. Soffitti con travi a vista e
pavimenti in pietra o terracotta custodiscono le tracce di vite laboriose.
Lungo il percorso, ogni dettaglio racconta storie dimenticate, che Giornate FAI
intende portare alla luce. L'appuntamento è in Piazza Maria SS. di Anglona, da
cui si raggiugerà Piazza Plebiscito, con la Chiesa di San Filippo Neri, costruita
nel 1661 su volere di Mons. De Luca. Da qui, ogni angolo del borgo racconta una
storia: a sinistra si trova la Casa Museo di Albino Pierro con il vecchio
frantoio sottostante; a nord, la bottega del fabbro rimasta intatta nel tempo;
proseguendo lungo via Cristoforo Colombo, si incontra l'ultimo mulino che ha
funzionato fino agli anni '80. Nei pressi della Cattedrale della SS. Maria
Annunziata sarà possibile visitare un antico frantoio, scoprire le fasi di
lavorazione dell'olio e degustarne le eccellenze, immergendosi nella tradizione
contadina.
POTENZA
TEATRO FRANCESCO STABILE
Nel cuore del centro storico di Potenza, l’unico teatro storico e lirico della
regione, intitolato al compositore Francesco Stabile, è una delle più
importanti testimonianze architettoniche della città. Già dal 1806, anno in cui
Potenza divenne capoluogo di Provincia, cominciò a farsi strada l'idea di un
teatro degno del nuovo ruolo amministrativo. La sua costruzione tuttavia,
avviata nel 1838 e completata nel 1878, fu segnata da quarant'anni di
difficoltà economiche e revisioni tecniche, da terremoti e mutamenti
storico-politici importanti. L'inaugurazione ufficiale avvenne il 26 gennaio
1881, alla presenza del re Umberto I e della regina Margherita, per divenire
rapidamente il fulcro della vita culturale cittadina ospitando opere liriche,
spettacoli e concerti. Realizzato in stile neoclassico, non mancano elementi
architettonici eclettici. I modelli di riferimento furono il Teatro San Carlo
di Napoli e il Teatro alla Scala di Milano. L'interno è impreziosito da
magnifiche decorazioni, opera di maestranze di scuola milanese e napoletana.
Tra gli artisti spicca Luigi De Luise, autore del velario raffigurante
l'Apoteosi di Pitagora sul soffitto della platea, simbolo dell’armonia tra arte
e conoscenza, tema tipico dell'immaginario neoclassico e romantico del tempo.
Gli stucchi e le decorazioni, di raffinata fattura, completano l'atmosfera
elegante e solenne del teatro. L'apertura prevede una visita narrata attraverso
gli ambienti più significativi del teatro, dal foyer alla sala del pubblico
fino al ridotto. Saranno inoltre accessibili la prestigiosa Sala degli Specchi
e le stanze dedicate all'illustre compositore Ruggero Leoncavallo. Non mancherà
un approfondimento sui recenti lavori di restauro e, per l'occasione, i
visitatori potranno assistere alla proiezione di un visual podcast sulla
storica inaugurazione del teatro.
GENZANO DI LUCANIA (PZ)
CHIESA E MONASTERO DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
Il complesso monastico di S. Maria Annunziata si trova nella zona più antica di
Genzano, non lontano dal tratto lucano dell'Appia Antica, e domina un
promontorio circondato da tre profondi valloni, che offre una vista panoramica
sull'antico fonte di Capo d'Acqua e sul Monte Vulture. Si tratta di uno dei più
antichi insediamenti francescani della Basilicata, fondato nel 1321 da Aquilina
di Monteserico; dopo la demolizione e la sua ricostruzione a metà del Trecento
grazie a Roberto Sanseverino, il complesso subì modifiche e ampliamenti in seguito
al Concilio di Trento, con lavori che continuarono fino alla metà del XVIII
secolo. Fu abitato dalle religiose dell'Ordine di S. Chiara fino al 1905,
quando passò in proprietà al Comune, per essere adibito a usi civili. Da metà
del secolo scorso, però, permane in disuso e abbandonato. Durante le Giornate
FAI il pubblico, accompagnato dai volontari dell'Associazione dell'Annunziata e
dagli Apprendisti Ciceroni dell'I.I.S.S. “E. Majorana” di Genzano, avrà
l'opportunità di visitare la Chiesa e il cantiere di restauro dell'organo
settecentesco, il chiostro, il giardino e alcuni ambienti del Monastero, da più
di ottanta anni chiusi al pubblico. La visita permetterà di immergersi in un
magnifico scenario storico e paesaggistico, che spazia dalle grotte ipogee scavate
nell'arenaria nei Valloni all'area naturalistica dell'antico Fonte di Capo
d'Acqua. Con ben 10.481 voti, il complesso è stato scelto come il primo Luogo
del Cuore in Basilicata e il ventunesimo nella graduatoria nazionale del
Censimento FAI del 2022.
TERRANOVA DI POLLINO (PZ)
PARCO NAZIONALE DEL POLLINO: SULLE TRACCE DI ITALUS
Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, le Giornate FAI propongono un itinerario che unisce la maestosità della natura alla suggestione della storia. L’area, che si estende tra le vette più alte dell'Appennino meridionale, è caratterizzata da un paesaggio straordinario, in cui le rocce calcaree si alternano a foreste e praterie. A dominare l'orizzonte è il maestoso pino loricato, l'albero più antico d'Europa, che con i suoi 1230 anni è assurto a simbolo del Parco e icona di resistenza alle avversità. Il percorso si snoda attraverso ambienti ricchi di biodiversità e raggiunge il sito di Pietra Castello, che offre una vista emozionante sulle vallate sottostanti. Il sentiero segue per un buon tratto l'antica Rueping, un vecchio tracciato ferroviario per il trasporto del legname realizzato nel primo decennio del XX sec. Questo impianto rappresentava il cuore pulsante dell'industria forestale locale, gestendo la lavorazione del legno pregiato proveniente dalle foreste del Pollino. I due grandi supporti tecnologici della Rueping furono i tracciati ferroviari, percorsi ininterrottamente da trenini, e le efficienti teleferiche. In quest’area del Parco si trovano ancora tracce delle antiche strutture utilizzate per il trasporto del legname, testimonianze di un passato in cui il bosco non era solo un elemento naturale, ma anche una risorsa essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle comunità locali.
FAI – FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO ETS - BASILICATA
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