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giovedì 27 marzo 2025

PISTICCI. “MIA FIGLIA SI È SUICIDATA A 15 ANNI. ED IO MI CHIEDO SE L’ABBIA ASCOLTATA ABBASTANZA. ORA HO PAURA DI SCOPRIRE COSA SARÀ TROVATO NEL SUO SMARTPHONE”. PARLA MIRNA MASTRONARDI, LA MADRE DI DEA, LA RAGAZZINA CHE SI È TOLTA LA VITA A MARCONIA IL 4 OTTOBRE SCORSO. SU QUELLA MORTE È IN CORSO UNA INDAGINE DELLA MAGISTRATURA

 

MIRNA E DEA (FOTO CORRIERE.IT)

FONTE LEGGO.IT

«MIA FIGLIA DEA SI È SUICIDATA A 15 ANNI, SOPRAFFATTA DALLA SUA VITA DIGITALE. NON DEVE PIÙ SUCCEDERE: RAGAZZI ALZATE GLI OCCHI DA QUEL TELEFONO»

MIRNA MASTROIANNI, MAMMA DI DEA E FONDATRICE DELL’ASSOCIAZIONE “DEA PER SEMPRE”

DI REDAZIONE WEB

«Alleviamo i figli con sacrificio e poi vengono risucchiati da un algoritmo che può far leva sulle loro debolezze. Noi dobbiamo ascoltarli». Mirna Mastronardi non smette di chiedersi se lei, la sua Dea, l'abbia ascoltata abbastanza. Nel lettone dove spesso dormivano insieme Dea e lei, mamma single che l'ha tirata su da sola, ha ascoltato tutte le sue confidenze, anche quella del suo primo bacio. Poi qualcosa è cambiato.

DEA SUICIDA A SOLI 15 ANNI

La sua bambina a soli 15 anni si è tolta la vita, isolata a scuola e sopraffatta dalla sua vita digitale. Era il 4 ottobre 2024, Dea ha preparato lo zaino, ha cheisto alla nonna le bombette siciliane. E ha deciso di farla finita. Dopo 5 mesi il dolore di mamma Mina è inconsolabile. Ma non per questo si arrende. Anzi. Ha fondato l'associazione Dea per sempre, con lo scopo di ascoltare i ragazzi e aiutarli a superare il disagio. E in programma ha un libro, nato dal corso di scrittura per i giovani promosso dalla sua associazione, che sarà strumento di riflessione per genitori ed educatori.

LA PIU' GRANDE PAURA DI MIRNA

«Una ragazza, schiava dei follower, ha scritto: Dea provavi anche tu la sensazione di precipitare in un pozzo senza fondo senza riuscire ad uscirne più? Un’altra: ho pensato tante volte al suicidio, ma la tua storia mi ha fatto riflettere», racconta Mirna al quotidiano La Stampa parlando dei messaggi scritti dai ragazzi.

E questo mondo digitale che tanto li ossessiona è la sua fobia più grande. «Ho paura di scoprire quello che sarà rilevato sul telefonino di Dea», racconta. «È stato sequestrato, c’è un’indagine. Io non ho prove del suo disagio, ma sono terrorizzata da quello che posso trovare sul telefonino. Si può scoprire un mondo spaventoso che per loro è una gabbia»

IL COLLOQUIO CON LA PREMIER MELONI

Mirna ha scritto una lettera anche alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in cui ha raccontattao la sua storia di mamma single, mono stipendio, e delle difficoltà di dare ai propri figli quello di cui vorrebbero far sfoggio in un mondo governato dai social. E la premier l'ha chiamata: «Mi ha capita, mi sono sentita abbracciata. Mi ha raccontato il suo essere figlia di una donna che l’ha allevata da sola e il suo essere madre e di rendersi conto come le generazioni sono cambiate. Mi ha detto che ha un paio di idee da mettere in campo».

Ma intanto, come aiutare i ragazzi? «Devono capire che la vita è altro ed è bellissima, che possono uscirne se solo riescono ad alzare gli occhi da quel telefono. E noi li dobbiamo aiutare. Loro non vogliono parlarne. E allora dobbiamo essere noi i primi a tendere loro una mano».

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