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martedì 26 maggio 2020

POLICORO. PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AL POZZO POLICORO 1

POLICORO. LAVORI PREPARATORI AL PIANO DI CARATTERIZZAZIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE DELL'AREA DEL POZZO DI GAS POLICORO 1


AMBIENTALISTI IN ALLARME: “CI SONO MOVIMENTI NELL'AREA DEL POZZO POLICORO 1 DELLA GAS PLUS ITALIANA SPA, QUELLO CHE SI INCENDIO' NEL 1991. PERCHE' NON VERIFICATE?” ED IL CRONISTA “IMPICCIONE” SI E' RECATO SUL FONDO DI VIA PELLICO. UN FURGONE STAVA LAVORANDO DALLA PARTE OPPOSTA ALL'INGRESSO NELLO SCARICARE CONTENITORI DI LIQUIDI. VANO E' STATO IL TENTATIVO TELEFONICO DI AVERE NOTIZIA DALLA SPA. MA IL SINDACO MASCIA: “LA GAS PLUS CI HA COMUNICATO CHE SARA' EFFETTUATO UN PIANO DI CARATTERIZZAZIONE CON IL PRELEVAMENTO DI ACQUE SOTTERRANEE SOTTO IL CONTROLLO DELL'ARPAB. ATTENDIAMO I RISULTATI. NOI ATTENTI AL TERRITORIO”

POLICORO – I soliti ambientalisti sospettosi ed i soliti giornalisti impiccioni. Così stamane ecco la telefonata: “Ci sono lavori in corso al Pozzo Policoro 1, quello in fondo a via Pellico, che si incendiò nel 1991. Perchè non vi interessate per capire di cosa si tratta?” Così, eccoci in auto a percorrere tutto il “budello” di asfalto che, nella zona Madonnella, porta al famoso pozzo che nell'ottobre di 29 anni fa prese fuoco. Io, allora giovane cronista, seguii quella vicenda. Anche se non riesco a trovare la documentazione e gli articoli che scrissi sul caso. Ricordo che le fiamme rimasero accese per giorni e che i tecnici si arrovellarono il cervello per trovare un modo per spegnerle. Sino a riuscirci. Quel che accadde nell'ambiente, allora, nessuno lo sa e neanche, forse, fu mai studiato. Proprio per questo la struttura è stata, come dire, sempre tenuta d'occhio dagli ambientalisti. In questa ottica, probabilmente, è venuta fuori anche la telefonata di stamattina indirizzata a chi si alza dalla scrivania e va a fare il giornalista sul campo senza attendere i comunicati stampa pro domo sua. Così, appena siamo arrivati, attorno alle 12, davanti alla recinzione abbiamo visto il cancello aperto; alcuni recipienti, presumiamo per acqua (vedi foto), dislocati lungo il perimetro dell'area interessata; e, dalla parte opposta, un furgone con alcuni di questi contenitori in fase di scarico da parte di alcuni operai. 

I CONTENITORI PER LIQUIDI DISLOCATI LUNGO IL PERIMETRO DELLA CONCESSIONE DELLA GAS PLUS ITALIANA SPA

Proprio in quel momento è uscita un'auto con al suo interno una tecnica con indosso un giubbotto catarifrangente giallo. Abbiamo chiesto cosa stesse accadendo nel sito ma l'unica risposta che abbiamo ottenuto è stata quella che si trattava di lavori autorizzati dalla Regione. Poi, nulla più e cancello chiuso (vedi foto) con l'avvertenza di non poterlo oltrepassare come, idem, la recinzione. 

IL CANCELLO DI INGRESSO ALL'AREA DEL POZZO POLICORO 1

Abbiamo avuto, però il numero di centralino della Gas plus italiana, concessionaria del Policoro 1, ma non siamo riusciti a parlare con nessuno, nonostante l'impegno della simpatica centralinista, prima a Fornovo di Taro (Parma) e poi a Milano. Abbiamo lasciato, infine, il nostro numero di telefono se, per caso, qualcuno avesse voluto chiamare per darci informazioni su quanto sta accadendo in via Pellico. La risposta, tuttavia, alla nostra domanda ci è giunta dal sindaco, Enrico Mascia, che ci ha letto il contenuto di una nota giunta al Comune dalla spa di Fornovo di Taro il 21 maggio scorso avente per oggetto il “Piano di caratterizzazione”. Nel testo si comunicava che “come da intese con Arpab, il campionamento delle acque sotterranee ed il rilievo topografico già previsti nei giorni 28 e 29 maggio 2020 saranno posticipati al periodo 8 e 9 giugno. Sin qui la Gas plus. Probabilmente, oggi, - ha aggiunto di suo il primo cittadino - staranno effettuando lavori preparatori. Questa attività, verosimilmente, è tesa a verificare le condizioni della falda acquifera della zona interessata. Noi aspettiamo i report delle analisi. C'è un calendario di svolgimento di queste operazioni. Diciamo che il territorio è sotto controllo. Il Piano di caratterizzazione è effettuato dalla concessionaria ma sotto il controllo dell'Arpab, l'Agenzia regionale per l'ambiente della Basilicata. Noi siamo molto attenti alla tutela del territorio”.

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