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lunedì 25 maggio 2020

RIENTRO A SCUOLA. RICORDIAMOCI DEGLI STUDENTI AUTISTICI


MARCO SABATINI SCALMATI, A SX, INTERVISTATO DA ALFREDO DI GIOVANPAOLO, AL CENTRO, PER RAI NEWS. DUE AMICI. MARCO E' SPESSO A ROTONDELLA E NEL METAPONTINO POICHE' E' IL RESPONSABILE MEDIA RELATIONS DELLA SOGIN SPA; ALFREDO HA SEGUITO LA BATTAGLIA ANTISCORIE DI SCANZANO JONICO NEL NOVEMBRE 2003
ANCHE IN TEMPI ECCEZIONALI COME QUESTI DELLA PANDEMIA DA CORONAVIRUS IL DIRITTO ALLO STUDIO E ALL’UGUAGLIANZA DEBBONO RESTARE LA BASE DELLA NOSTRA CONVIVENZA CIVILE”. LO HA SCRITTO MARCO SABATINI SCALMATI, GIORNALISTA PUBBLICISTA E RESPONSABILE MEDIA RELATIONS DELLA SOGIN SPA, PADRE DI UN RAGAZZO CON AUTISMO, COME PROLOGO AD UN ARTICOLO DA LUI PUBBLICATO SU HUFFINGTONPOST.IT IL 12 MAGGIO SCORSO MA ANCORA ATTUALE. ARTICOLO CHE VOGLIO CONDIVIDERE E CHE VI INVITO A FARE ALTRETTANTO. STIMO DA ANNI MARCO PER COME SVOLGE IL SUO LAVORO E PER I RAPPORTI SEMPRE AMICHEVOLI CHE HA AVUTO CON ME. ORA COLGO L'OCCASIONE PER RINGRAZIARLO ANCHE PER IL SUO IMPEGNO DI VITA


RICORDIAMOCI DEGLI STUDENTI AUTISTICI

DI MARCO SABATINI SCALMATI

Nei giorni scorsi la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha fornito qualche anticipazione sulle scelte su cui si sta ragionando per definire, se il contenimento della diffusione del Covid 19 lo consentirà, le modalità di rientro a scuola il prossimo settembre. Fra queste vi sarebbe quella, per evitare aule troppo affollate, di dividere gli alunni in due gruppi che a rotazione si alternerebbero in classe mentre l’altro resterebbe a casa seguendo, come è avvenuto in questi mesi, le lezioni online a distanza.

Non saprei dire se la proposta abbia efficacia didattica e formativa. Nè saprei dire se sia percorribile. Andrebbe capito, ad esempio, come il lavoro portato avanti in aula (spiegazioni, compiti in classe, interrogazioni) possa camminare parallelo a quello svolto da chi resterebbe a casa: si collegherebbero online? Seguirebbero le lezioni dei professori non presenti in classe? Quando toccherà a loro andare a scuola replicheranno il lavoro fatto dagli altri nei giorni precedenti? Tutto da definire.

Una cosa mi preme però suggerire subito alla ministra Azzolina. Non dimentichi gli alunni disabili, in particolare quelli autistici. Non dimentichi lo sforzo titanico che i loro genitori hanno fatto finora per sopperire all’assenza della scuola, per non parlare dei centri di assistenza, pubblici e privati, che con l’arrivo del Covid 19 non assistono più. Perché per moltissimi di questi ragazzi, come mio figlio, la didattica a distanza proposta in questi mesi non è servita praticamente a nulla e continuare su questa strada dimostrerebbe soltanto scarsa attenzione, per usare un eufemismo, data la loro oggettiva difficoltà ad utilizzare questi canali.

Quando perciò, come ci si augura, si tornerà a scuola a settembre non si dimentichi ministra Azzolina di questi ragazzi e del loro diritto allo studio da assolvere con un percorso di inclusione scolastica che deve prevedere la presenza fisica in classe, ovviamente nel rispetto delle misure che saranno adottate per garantire la salute e sicurezza di tutti. E quindi, qualora fosse decisa la rotazione della presenza degli alunni, oppure i doppi turni, sarà necessario che questi ragazzi possano andare a scuola tutte le mattine della settimana. Un bisogno di continuità nella routine scolastica con un rapporto diretto con i gli insegnanti e i loro compagni indispensabile per un percorso educativo funzionale alle loro capacità. Il contrario di quanto avvenuto negli ultimi due mesi con significative regressioni nelle loro capacità di apprendimento. 

E se poi il rientro non fosse possibile che si prevedano allora, fin dal primo giorno e in accordo con le famiglie, percorsi educativi a domicilio come si sta provando parzialmente a mettere in campo in quest’ultimo scorcio di anno scolastico. Solo così si mostrerà rispetto per loro e si restituirà un po’ di dignità a noi genitori, oggi di fatto dimenticati dalla scuola e dalle diverse strutture assistenziali e costretti a farci carico da soli di uno sforzo gestionale a dir poco incredibile per barcamenarci in questo periodo già così tanto difficile. Uno sforzo che abbiamo sostenuto perché a ciò allenati da sempre. In fondo non ci hanno spaventato le città deserte, perché le nostre vite sono abituate a percorrere strade affollate nell’indifferenza generale.

Ma adesso questo sforzo merita di essere riconosciuto, senza fastidiose frasi retoriche di circostanza, ma garantendo semplicemente per i nostri figli il loro diritto allo studio. E dimostrare così nei fatti quel sostegno ai più deboli che il nostro diritto costituzionale pone alla base della convivenza civile.
Se così non fosse, significherebbe che il Covid 19 ha fatto breccia nel nostro tessuto democratico. E allora ci sarà da preoccuparsi per questo strappo. Ma non ci sarà da aver paura, perché sapremo ritrovarci, e lì mi troverete, a difendere il loro e il nostro diritto all’uguaglianza e i nostri valori di donne e uomini liberi, perché indietro non si torna.

FONTE: HUFFINGTONPOST.IT 12.5.2020

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