MAIDA
(ASS. DI VOLONTARIATO OIKOS): “LA RICHIESTA DEL SINDACO DI
MONTALBANO JONICO, MARRESE, E’ LEGITTIMA. LA LEVATA DI SCUDI DI
POCHI EX-AMMINISTRATORI DI SCANZANO È QUANTO MAI INOPPORTUNA E
VIZIATA DA UNA NON ILLUMINATA VISIONE DELLA COSA PUBBLICA”. E
RILANCIA: “SE VI FOSSE PIÙ LUNGIMIRANZA GLI AMMINISTRATORI, EX O
IN CARICA, DEI TRE COMUNI, MONTALBANO JONICO, POLICORO E SCANZANO
JONICO, SI IMPEGNEREBBERO PER RICOMPORRE IL TERRITORIO DI MONTALBANO
JONICO, SIA PURE CON UN MUTATO ASSETTO ORGANIZZATIVO, ANZICHÉ
SPENDERSI IN AZIONI DI CONTRASTO, DALLA VISTA CORTA, DI LEGITTIME
INIZIATIVE”
IL
COMUNICATO STAMPA INTEGRALE DI VINCENZO MAIDA
La
levata di scudi di alcuni ex-amministratori ( pochi in verità ) del
comune di Scanzano Jonico, tesa a contrastare la richiesta del
sindaco del comune di Montalbano Jonico, Piero Marrese, per la
concessione di un tratto di arenile, al fine di realizzare un lido
dedicato ai disabili, appare quanto mai inopportuna e viziata da una
non illuminata visione della cosa pubblica.
Intanto
la competenza sull’arenile e sulla battigia non è del comune, ma
della Regione che deve dunque governare gli interessi generali di
tutti i comuni.
Negli
anni ’80 tale competenza era della Capitaneria di Porto di Taranto.
Nel
1983, in qualità di capo-gruppo consiliare dell’allora MSI-DN, mi
feci promotore di una iniziativa popolare e “costrinsi” l’allora
amministrazione comunale a presentare una richiesta alla Capitaneria
per la concessione di un tratto di arenile che simbolicamente avrebbe
consentito al comune di Montalbano Jonico di uscire dall’isolamento
in cui la miope visione politica di alcuni maggiorenti democristiani,
ad iniziare da Emilio Colombo, lo avevano confinato, seppellendolo
tra i calanchi 8 anni prima.
La
Capitaneria di Porto di Taranto accolse la richiesta, vincolandola
esclusivamente alla presentazione di un progetto di massima che
avrebbe dovuto prevedere la realizzazione di alcune docce e qualche
servizio igienico. Purtroppo per ignoranza e scarsa capacità
amministrativa e politica tale risposta venne prima fatta decantare e
poi messa in archivio. Altrimenti già oggi Montalbano Jonico avrebbe
in concessione 500 metri di arenile.
Negli
anni seguenti ad un cittadino di Matera è stato concesso un tratto
di arenile per la realizzazione di un lido in località Terzo Cavone
ed anche allora avvenne in un momento di sostanziale vuoto
amministrativo nel comune di Scanzano Jonico, ma senza che vi fosse
alcuna levata di scudi e non si registrarono prese di posizione
pubbliche.
Nello
stesso anno, il 1983, presentai un pamphlet dal titolo. “L’autonomia
di Scanzano è illegittima”, con cui veniva dimostrato con
informazioni storiche e giuridiche che il distacco dal comune madre,
Montalbano Jonico, era stato ottenuto violando la legge e la
Costituzione, quindi con un inganno giuridico benedetto dall’allora
uomo politico di punta della Democrazia Cristiana, che per questo
qualche anno dopo venne insignito con una medaglia d’argento dai
neo-amministratori scanzanesi.
Oltre
ad essere stato un abuso giuridico, fu anche una scelta miope che
danneggiò entrambe le comunità. Gli anni seguenti hanno infatti
dimostrato che la tendenza è quella di andare verso le aggregazioni
territoriali e le unioni tra i comuni per tutta una serie di ragioni.
Se
vi fosse più lungimiranza gli amministratori, ex o in carica, dei
tre comuni, Montalbano Jonico, Policoro e Scanzano Jonico, si
impegnerebbero per ricomporre il territorio di Montalbano Jonico, sia
pure con un mutato assetto organizzativo, anziché spendersi in
azioni di contrasto, dalla vista corta, di legittime iniziative.
VINCENZO
MAIDA
ASSOCIAZIONE
OIKOS onlus di Volontariato Sociale
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