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sabato 30 maggio 2020

TIENE ANCORA BANCO LA QUESTIONE “LIDO PER DISABILI” A SCANZANO JONICO

LA SPIAGGIA DI SCANZANO JONICO
MAIDA (ASS. DI VOLONTARIATO OIKOS): “LA RICHIESTA DEL SINDACO DI MONTALBANO JONICO, MARRESE, E’ LEGITTIMA. LA LEVATA DI SCUDI DI POCHI EX-AMMINISTRATORI DI SCANZANO È QUANTO MAI INOPPORTUNA E VIZIATA DA UNA NON ILLUMINATA VISIONE DELLA COSA PUBBLICA”. E RILANCIA: “SE VI FOSSE PIÙ LUNGIMIRANZA GLI AMMINISTRATORI, EX O IN CARICA, DEI TRE COMUNI, MONTALBANO JONICO, POLICORO E SCANZANO JONICO, SI IMPEGNEREBBERO PER RICOMPORRE IL TERRITORIO DI MONTALBANO JONICO, SIA PURE CON UN MUTATO ASSETTO ORGANIZZATIVO, ANZICHÉ SPENDERSI IN AZIONI DI CONTRASTO, DALLA VISTA CORTA, DI LEGITTIME INIZIATIVE”

IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE DI VINCENZO MAIDA

La levata di scudi di alcuni ex-amministratori ( pochi in verità ) del comune di Scanzano Jonico, tesa a contrastare la richiesta del sindaco del comune di Montalbano Jonico, Piero Marrese, per la concessione di un tratto di arenile, al fine di realizzare un lido dedicato ai disabili, appare quanto mai inopportuna e viziata da una non illuminata visione della cosa pubblica.
Intanto la competenza sull’arenile e sulla battigia non è del comune, ma della Regione che deve dunque governare gli interessi generali di tutti i comuni.
Negli anni ’80 tale competenza era della Capitaneria di Porto di Taranto.
Nel 1983, in qualità di capo-gruppo consiliare dell’allora MSI-DN, mi feci promotore di una iniziativa popolare e “costrinsi” l’allora amministrazione comunale a presentare una richiesta alla Capitaneria per la concessione di un tratto di arenile che simbolicamente avrebbe consentito al comune di Montalbano Jonico di uscire dall’isolamento in cui la miope visione politica di alcuni maggiorenti democristiani, ad iniziare da Emilio Colombo, lo avevano confinato, seppellendolo tra i calanchi 8 anni prima.
La Capitaneria di Porto di Taranto accolse la richiesta, vincolandola esclusivamente alla presentazione di un progetto di massima che avrebbe dovuto prevedere la realizzazione di alcune docce e qualche servizio igienico. Purtroppo per ignoranza e scarsa capacità amministrativa e politica tale risposta venne prima fatta decantare e poi messa in archivio. Altrimenti già oggi Montalbano Jonico avrebbe in concessione 500 metri di arenile.
Negli anni seguenti ad un cittadino di Matera è stato concesso un tratto di arenile per la realizzazione di un lido in località Terzo Cavone ed anche allora avvenne in un momento di sostanziale vuoto amministrativo nel comune di Scanzano Jonico, ma senza che vi fosse alcuna levata di scudi e non si registrarono prese di posizione pubbliche.
Nello stesso anno, il 1983, presentai un pamphlet dal titolo. “L’autonomia di Scanzano è illegittima”, con cui veniva dimostrato con informazioni storiche e giuridiche che il distacco dal comune madre, Montalbano Jonico, era stato ottenuto violando la legge e la Costituzione, quindi con un inganno giuridico benedetto dall’allora uomo politico di punta della Democrazia Cristiana, che per questo qualche anno dopo venne insignito con una medaglia d’argento dai neo-amministratori scanzanesi.
Oltre ad essere stato un abuso giuridico, fu anche una scelta miope che danneggiò entrambe le comunità. Gli anni seguenti hanno infatti dimostrato che la tendenza è quella di andare verso le aggregazioni territoriali e le unioni tra i comuni per tutta una serie di ragioni.
Se vi fosse più lungimiranza gli amministratori, ex o in carica, dei tre comuni, Montalbano Jonico, Policoro e Scanzano Jonico, si impegnerebbero per ricomporre il territorio di Montalbano Jonico, sia pure con un mutato assetto organizzativo, anziché spendersi in azioni di contrasto, dalla vista corta, di legittime iniziative. 

VINCENZO MAIDA
ASSOCIAZIONE OIKOS onlus di Volontariato Sociale

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