SCANZANO JONICO. VOLONTARI AL LAVORO NELLA SEDE DELLA CARITAS |
GLI
EFFETTI DEVASTANTI DELLA PANDEMIA DA COVID-19. CESIRA GIACOBINO:
“TANTE TELEFONATE A CASA DA GENTE CHE NON AVEVA DA MANGIARE. NON
ERA MAI ACCADUTO CHE LE PERSONE NON AVEVANO 30 CENTESIMI PER COMPRARE
UN PACCO DI PASTA”. E DON ANTONIO POLIDORO: “TANTI I NUOVI
POVERI. TRA DI LORO, BAMBINI PICCOLI A RISCHIO FAME. MA NOI CERCHIAMO
DI RISPONDERE A TUTTI I BISOGNI. DOBBIAMO AVERE LA CAPACITÀ DI
RICONOSCERE NELL'ALTRO IL NOSTRO FRATELLO”.
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SCANZANO
JONICO - “Meno male che c'è la Caritas. Altrimenti avremmo visto
anche da noi la gente rovistare nei cassonetti dell'immondizia per
trovare qualcosa da mangiare”. Lo ha detto la signora Cesira
Giacobino, presidente da circa 7 anni della sede dell'organismo
pastorale parrocchiale, quando abbiamo cominciato a parlare degli
effetti della pandemia da Coronavirus in questo che passa per uno dei
Comuni più ricchi della Basilicata. Il Covid-19, però, se non ha
mietuto vittime, ha portato a tantissimi cosiddetti “nuovi poveri”.
Ancora la nostra interlocutrice che ci ha ricevuti nei locali dove,
con altri volontari e con il parroco don Antonio Polidoro, preparava
pacchi alimentari per i bisognosi: “Le persone mi telefonano a
casa. Mai accaduto. Si tratta di gente che non aveva e non ha da
mangiare. Neanche i soldi, 30 centesimi, per acquistare un pacchetto
di pasta. Così, noi distribuiamo alimenti di prima necessità
compresi quelli per l'infanzia. La situazione economica è grave”.
E don Antonio ha aggiunto: “In questi due mesi il numero di 130
famiglie che assistevamo si è quasi raddoppiato con un aumento di
altri 100 nuclei familiari. Distribuiamo, è vero, pacchi di cibi ma
la nostra funzione è anche quella dell'ascolto, dell'accoglienza,
condividendo realtà di povertà e di difficoltà. E tra queste
quelle più toccanti sono quelle dei bambini, anche piccolissimi, a
rischio fame. Per questo abbiamo un fondo dedicato all'acquisto di
latte artificiale o particolare per singole necessità ed
omogeneizzati. E c'è stato anche chi è venuto con un senso di
vergogna. Noi, in genere, facciamo un colloquio preoccupandoci di
fare tutto nella riservatezza. Vorrei dire alle persone che si
trovano nella necessità di non aver timore e paura in questo
difficile momento di bisogno. Ci si può rivolgere a noi con
fiducia”. Il parroco dell'Annunziata, poi, ci ha chiesto di
rilanciare il progetto della “Spesa solidale”. Quanti si recano a
far compere nei supermercati della città jonica, cioè, possono
lasciare prodotti per la Caritas a favore delle famiglie in
difficoltà. Speriamo che averne parlato serva a rinvigorire le
donazioni. Ma a quali numeri di telefono può chiamare chi ha
bisogno? “Il mio – è stata la risposta - è il 3471742246;
quello di Cesira è il 349460 5199; quello del gruppo locale della
Protezione civile, che ringraziamo per l'aiuto e la collaborazione, è
il 3897906720”. Don Antonio, passerà il momento difficile? “Si.
Ma occorrerà fare tesoro di questa esperienza. Dobbiamo avere la
forza di passare da semplici gesti di solidarietà alla vera
fraternità. Dobbiamo avere la capacità di cogliere nell'altro il
fratello. Allora il suo bisogno diventerà il mio bisogno”.
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