IL DG MAURIZIO FRIOLO: “UN LAVORO DI SQUADRA CHE HA VISTO IMPEGNATI IL DOTTOR GIANDOMENICO TARSIA, DELL’U.O.C. DI CARDIOLOGIA; L’UTIC GUIDATA DA MICHELE CLEMENTE; E LA DEGENZA CARDIOLOGICA DIRETTA DA GIUSEPPE TROITO”. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE
IL DOTTOR GIANDOMENICO TARSIA |
IL DEFIBRILLATORE SALVAVITA INDOSSABILE |
ASM – APPLICATO A MATERA SU UN PAZIENTE AD ALTO RISCHIO CARDIOLOGICO UN DEFIBRILLATORE SALVAVITA
Per la prima volta un paziente a rischio di morte cardiaca improvvisa è stato cardioprotetto mediante l’uso di un defibrillatore indossabile applicato all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, dall’Unità Operativa Complessa di Cardiologia Unità Coronarica e Emodinamica in collaborazione con l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale UTIC e l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica
“Il defibrillatore indossabile non è altro che un corpetto che il paziente deve letteralmente vestire, nel quale sono installate tre piastre per la defibrillazione e alcuni elettrodi per il monitoraggio continuo del cuore. La sua funzione è quella di intervenire in caso di arresto cardiaco, defibrillando il cuore nel più breve tempo possibile e salvare delle vite” - spiega Giandomenico Tarsia Direttore dell’U.O.C. di Cardiologia – “Questa tecnologia non invasiva ci aiuterà nella gestione dei pazienti a rischio transitorio di arresto cardiaco evitando interventi chirurgici prematuri o lunga degenza grazie anche ad un sistema di tele monitoraggio dedicato dal quale è possibile controllare lo stato clinico del paziente”.
L’ASM di Matera si conferma così un polo d’avanguardia tecnologico, con l’obiettivo chiaro di porre il paziente al centro del progetto, che viene seguito con dedizione dal momento dell’accesso ospedaliero e durante tutto il decorso della patologia con terapie sempre più appropriate e mirate.
“L’applicazione di questo dispositivo salvavita – afferma il Direttore Generale Maurizio Friolo - è il risultato della sinergia tra le varie unità operative e dell’immediatezza di intervento con la quale siamo riusciti a fornire un device ad alta tecnologia in grado di controllare il paziente anche a distanza. Un lavoro di squadra che ha visto impegnati oltre al dottor Tarsia anche l’UTIC guidata da Michele Clemente e la Degenza Cardiologica diretta da Giuseppe Troito”.
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