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| LUCA ORIOLI E MARIROSA ANDREOTTA (FOTO POP ILGIORNALEPOPOLARE.IT) |
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| DA SX: GIULIANO ROTONDI (DIRETTORE DI POP ILGIORNALEPOPOLARE.IT; OLIMPIA FUINA; L'AVV. ANTONIO FIUMEFREDDO) |
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| MAMMA OLIMPIA RISPONDE ALLE DOMANDE DEI GIORNALISTI |
ASSAGO (MI) - "Riaprire
il caso dei fidanzatini di Policoro". E’ quanto hanno chiesto Olimpia Fuina
Orioli, madre di Luca Orioli, trovato morto il 23 marzo del 1988 assieme a Marirosa
Andreotta, in una villetta del comune ionico, ed il suo avvocato, Antonio Fiumefreddo.
I motivi alla base della richiesta sono stati illustrati in una conferenza
stampa svoltasi in mattinata ad Assago (MI). Così, Fiumefreddo: “Abbiamo nuove evidenze
scientifiche anche alla luce dei progressi che la scienza investigativa, quella
medico-legale e quella più in generale forense hanno fatto negli ultimi anni, tanto
che altri casi sono stati riaperti. Oggi abbiamo risultanze nuove che abbiamo
offerto alla Procura di Matera, abbiamo indicato dei testimoni importanti che non
sono stati mai ascoltati, delle intercettazioni che devono essere trascritte, più
una serie di circostanze che nel tempo, anche se sono trascorsi 37 anni, non
sono state e non possono essere svanite nel nulla. Quindi ci sono persone,
elementi e circostanze che possono essere verificate”. Ed ancora: “Abbiamo fiducia
nella Procura di Matera affinchè riesca ad individuare i colpevoli, crediamo
non una sola persona, della morte dei due ragazzi”. Ed alla domanda dei
giornalisti se si tratti di duplice omicidio, Fiumefreddo ha replicato: “Non lo
diciamo noi ma lo hanno detto il dottor Luigi De Magistris, quando era procuratore
a Catanzaro: il criminologo Francesco Bruno; i carabinieri che hanno indicato
con grande efficacia investigativa nomi e cognomi. Noi di nostro ci mettiamo la
speranza che la situazione sia cambiata e che la Procura di Matera possa dare
la verità alla mamma Olimpia e che risponda alla richiesta di giustizia che arriva
dalla società civile”.
Ha coordinato i lavori della conferenza stampa il direttore di Pop Ilgiornalepopolare.it Giuliano Rotondi, giornalista che da tre anni si sta occupando del caso.
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