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mercoledì 19 marzo 2025

ROTONDELLA. COMUNI ED AMBIENTALISTI CHIEDERANNO DI COSTITUIRSI PARTI CIVILI NEL PROCESSO ENEA – SOGIN SUI VELENI NELLA FALDA DELLA TRISAIA. INTERROGAZIONE DI LOMUTI (M5S)


L'ITREC DELLA TRISAIA (FOTO COVA CONTRO)

ROTONDELLA – Si terrà, domani, dalle ore 9.30, nel tribunale di Potenza, davanti al Giudice delle udienze preliminari (Gup), Salvatore Pignata, l’udienza preliminare per 13 indagati nell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza sull’inquinamento della falda idrica nel sito Enea – Sogin della Trisaia. Il pubblico ministero incaricato, nell’udienza del 10 gennaio scorso, ha chiesto, il loro rinvio a giudizio. L’avviso della conclusione delle indagini preliminari ed informazione di garanzia fu inviato il 26 settembre del 2024 a sedici persone tra cui responsabili e dipendenti delle due società di Stato, dirigenti e funzionari della Provincia di Matera, dell'Arpab e del Comune di Rotondella, ma per tre di loro le posizioni sono state stralciate. Le accuse nei loro confronti, a vario titolo, contenute nella chiusura delle indagini sono quelle di attività organizzata finalizzata al traffico illecito di rifiuti; disastro ambientale; inquinamento ambientale; falso ed altro. Reati che sarebbero tutti connessi alla gestione del sito nucleare in decommissioning ubicato a Rotondella.

Sarà il Gup a decidere se accogliere o meno le richieste del pubblico ministero. Prevista, in via preliminare, anche l’eventuale costituzione di parti civili. Risulta allo scrivente, al momento, che chiederanno di essere parte del processo le associazioni ambientaliste Cova Contro e ScanZiamo le scorie ed i Comuni di Policoro e Rotondella. Ma potrebbero esserci altre associazioni e altri enti locali, a cominciare dalla Regione Basilicata e Provincia di Matera. Ricordiamo che i municipi di Rotondella e Policoro, con Nova Siri e Tursi, fanno parte, come da delibera Cipe, dei cosiddetti Comuni nuclearizzati della Basilicata. Ad essi, ed alla Provincia di Matera, vengono attribuiti, annualmente, i cosiddetti fondi di compensazione ambientale per avere nel loro territorio il “bubbone nucleare” Itrec.

FONTE UFFICIO STAMPA ON. ARNALDO LOMUTI (M5S)

INTERROGAZIONE URGENTE PER LA BONIFICA DEL CENTRO NUCLEARE DELLA TRISAIA

Abbiamo il dovere di garantire la salute della popolazione e dell’ambiente e rilanciare l’economia agricola e turistica locale della Regione Basilicata, già in affanno anche senza il pericolo dell’inquinamento. Per questo è fondamentale intervenire con urgenza per bonificare l’area del Centro della Trisaia di Rotondella (MT), nella quale è stata accertata la contaminazione di sostanze pericolose delle acque sotterranee, del suolo e dell’ecosistema locale.

Oggi abbiamo 13 rinvii a giudizio per i reati di disastro ambientale, gestione illecita dei rifiuti e falso a seguito dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza legata all’ITREC, l’impianto nucleare italiano situato nel Centro di Rotondella e utilizzato per la conservazione e la sperimentazione del ritrattamento del combustibile nucleare derivato da un ciclo Torio-Uranio. Tra gli indagati ci sono diversi dirigenti di ENEA e della Sogin (la società statale che ha il compito di smantellare gli impianti nucleari e gestire i rifiuti radioattivi, fra cui l’ITREC), oltre a funzionari del comune di Rotondella, della provincia di Matera e dell’Azienda regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata (ARPAB). Secondo l’accusa, alcuni dirigenti della SOGIN, al fine di risparmiare sui costi di gestione dei rifiuti e per evitare ripercussioni politiche e pubbliche sull’immagine della società, avrebbero atteso un anno prima di segnalare la presenza di cromo esavalente e tricloroetilene nelle acque circostanti l’impianto. Inoltre, sempre secondo gli inquirenti, per risparmiare sui costi energetici e di gestione dei rifiuti liquidi prodotti, avrebbero disattivato volontariamente le pompe che evitano la diffusione nella falda acquifera delle acque contaminate, con la conseguente contaminazione della falda acquifera nelle zone circostanti all’impianto. Come se non bastasse, SOGIN, avrebbe presentato dati falsificati a comune, provincia e regione, a cui viene contestato di non aver effettuato i dovuti controlli. In questo modo, la società avrebbe ottenuto l’autorizzazione a scaricare in mare le acque reflue radioattive, e nel fiume Sinni quelle derivanti dai processi produttivi.

Sia ENEA che Sogin, si sono da sempre dichiarati estranei alle cause che hanno provocato la contaminazione della falda, affermanaffermando che potrebbero essere collegatie ad altre attività presenti, in passato, nella zona. Nonostante la contaminazione sia stata denunciata nel 2015, gli Enti responsabili, ancora oggi non riescono ad affrontare adeguatamente le attività per l’individuazione della fonte e delle cause dell’inquinamento. Un fatto grave che potrebbe alimentare ulteriori rischi per il territorio circostante al Centro. Un pericolo che si deve assolutamente evitare. Per tali ragioni, ho presentato una interpellanza parlamentare nei confronti del Ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, per conoscere se e come intenda intervenire per tutelare la salute e l’ambiente del territorio interessato. I cittadini hanno diritto a sapere quali azioni urgenti si vogliono adottare per individuare la fonte di inquinamento dell’area e accelerare la realizzazione e il completamento della bonifica.

PER APPROFONDIRE

FILIPPOMELE.BLOGSPOT.COM – 16 MARZO 2025

PROCESSO ENEA – SOGIN DI ROTONDELLA. TUTTI I NOMI DI QUANTI RISCHIANO IL RINVIO A GIUDIZIO. TRE POSIZIONI GIA’ STRALCIATE. IL 20 MARZO L’UDIENZA DAVANTI AL GIUDICE DELLE INDAGINI PRELIMINARI PER I VELENI NELLA FALDA. LE ACCUSE. LEGGI LA NOTIZIA INTEGRALE https://filippomele.blogspot.com/2025/03/processo-enea-sogin-di-rotondella-tutti.html

1 commento:

  1. Una cosa non capisco. La contaminazione, da quanto leggo, è stata rilevata nel 2015 e, ad oggi, non è chiara la sorgente; non ho nemmeno chiaro se nasce presso il sito di Trisaia, magari per attività pregresse, oppure proviene da aree più o meno vicine al sito ed è arrivata in quella zona trascinata dal movimento naturale della falda. Ebbene, dal 2015 ad oggi, possibile che nessuno abbia effettuato una campagna di prelievi per capire dove è ubicata esattamente la sorgente di questa contaminazione?

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