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lunedì 20 luglio 2020

AGRICOLTURA E ROGHI: NUOVA TERRA DEI FUOCHI A POLICORO?

FUMO NERO SU POLICORO. FOTO TRATTA DA UN VIDEO DI JONICA TV
GRIDO DI ALLARME DELL'ASSOCIAZIONE NOSCORIE TRISAIA DOPO GLI ULTIMI ROGHI DIURNI E NOTTURNI DI PLASTICHE UTILIZZATE GENERALMENTE IN AGRICOLTURA. PLASTICHE CHE POSSONO PRODURRE DIOSSINA. “ABBIAMO FERMATO SCORIE E TRIVELLE NEL METAPONTINO – HA SOSTENUTO NOSCORIE - MA NON RIUSCIAMO A FERMARE L‘IGNORANZA UMANA DI POCHI INDIVIDUI CHE NON HANNO RISPETTO PRIMA PER LA PROPRIA FAMIGLIA (LA DIOSSINA LA RESPIRANO ANCHE LORO) E IL PROPRIO PRODOTTO E POI PER TUTTO IL RESTO DELLA COMUNITÀ E DELLE ECONOMIE CHE SORREGGONO IL TERRITORIO”. PER QUESTO L'ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA HA INVIATO AL SINDACO ENRICO MASCIA ALCUNI SUGGERIMENTI PER INTERVENIRE IN QUALITÀ DI AUTORITÀ SANITARIA AL PIÙ PRESTO.

Il metapontino, e in particolare Policoro, ultimamente è oggetto di continui roghi diurni e notturni su plastiche utilizzate generalmente in agricoltura, ma nei roghi  ci si potrebbe bruciare di tutto (qualsiasi altra sostanza chimica o tossica). Le  plastiche, soprattutto quelle clorate, contengono diossina che si deposita  per caduta poi sul centro abitato o sulle colture che a loro volta vengono consumate. La diossina è un veleno mortale che dura nel tempo  ed entra  nelle falde e nella catena alimentare.
Nonostante associazioni e cittadini segnalano da tempo la questione  il problema non si arresta. Abbiamo fermato scorie e trivelle nel Metapontino ma non riusciamo a fermare l‘ignoranza umana di pochi individui che non hanno rispetto prima  per la propria famiglia (la diossina la respirano anche loro) e il proprio prodotto e poi per tutto il resto della comunità e delle economie che sorreggono il territorio.
Abbiamo inviato al sindaco di Policoro alcuni suggerimenti utili per intervenire in qualità di autorità sanitaria al più presto.
A nostro giudizio Il fenomeno va represso e curato attraverso diverse iniziative:

1) ordinanze ad hoc;

2) invito alla cittadinanza a segnalare i trasgressori;

3) riunione con tutte le forze dell'ordine con controlli mirati nei fondi agricoli; vedi a proposito: http://www.salernotoday.it/cronaca/plastica-bruciata-agropoli-avviso-snidaco-4-aprile-2019.html;

4) riunioni con le associazioni degli agricoltori, venditori di plastica e smaltitori per sensibilizzare ed  educare gli agricoltori a non inquinare (la plastica si ricicla totalmente e non si brucia). 


Esiste il rischio concreto che il fenomeno porti queste zone a diventare le nuove terre dei fuochi, che marchierebbero in modo irreparabile sia i prodotti agricoli che l‘immagine turistica difesa e costruita in questi anni.

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