A POLICORO SARANNO CIRCA 40 LE PERSONE SOTTOPOSTE A TAMPONE PER LA RICERCA DEL CORONAVIRUS DOPO LA RICOSTRUZIONE DEI CONTATTI DELLA DONNA BULGARA RISULTATA POSITIVA. A COLOBRARO, INVECE, SECONDO IL SINDACO BERNARDO, I DUE CITTADINI EXTRACOMUNITARI CONTAGIATI NON HANNO AVUTO ALCUN RAPPORTO CON I RESIDENTI ESSENDO STATI IN QUARANTENA SIN DAL LORO ARRIVO. I CASI DI POSITIVITÀ SINO A QUESTO MOMENTO ACCERTATI OGGI IN BASILICATA, PERTANTO, A POLICORO (1), COLOBRARO (2), MOLITERNO (1), AVIGLIANO (1) PIU' QUELLI DEI 36 MIGRANTI PROVENIENTI DAL BANGLADESH, TESTIMONIANO CHE L'EMERGENZA NON È FINITA. DA QUI LA MASSIMA ATTENZIONE: IL CORONAVIRUS È NASCOSTO DIETRO L'ANGOLO.
Saranno una quarantina i cittadini di varie nazionalità residenti a Policoro ad essere sottoposti al tampone per l'accertamento del Coronavirus dopo la positività della donna bulgara di cui abbiamo dato notizia ieri. E ciò dopo la ricostruzione della filiera dei contatti della signora e del figlio una volta arrivati nella città jonica. Un numero di esami che la dice lunga sulle preoccupazioni dei policoresi. A Colobraro, invece, secondo quanto dichiarato dal sindaco Andrea Bernardo, non vi saranno tamponi essendo rimasti i due cittadini indiani rimasti in quarantena appena arrivatinel centro della Valle del Sinni, guarda caso, per gli amanti della “magia”, proprio venerdì 17. Il primo cittadino, pertanto, ha rassicurato i suoi coincittadini in merito. Sia a Policoro, però, sia a Colobraro, gli Uffici di igiene e profilassi stanno lavorando alla ricostruzione, per quanto è possibile, dei contatti avuti dai rientranti in Italia nel loro viaggio. Nel primo caso si è trattato di un arrivo in autobus e nave, nel secondo di un trasferimento via aereo ed autobus. Naturalmente le notizie dei tre contagi nei due centri ha fatto venir fuori la necessità degli attenti controlli a cui gli stranieri, o chi ha soggiornato all'estero, che tornano in Italia ed in Basilicata in particolare debbono sottoporsi. I cittadini bulgari, ad esempio, essendo la Bulgaria parte dell'Unione Europea ma non del trattato di Schengen debbono sottoporsi a quarantena domiciliare fiduciaria. Così anche i cittadini indiani che sono extracomunitari e non nello spazio Shengen. Cittadini che hanno l'obbligo, una volta messo piede nel nostro Paese, di redarre una specifica autodichiarazione. E se non dovessero rispettare le norme previste? Qui dovrebbero, il condizionale è d'obbligo, intervenire i controlli da parte delle autorità preposte, delle forze dell'ordine, e, perchè no, anche dei cittadini a conoscenza di casi di rientro da Stati con obbligo di quarantena. Il caso, poi, che si tratti di asintomatici aggrava la situazione con più facilità di diffusione del virus. Cosa fare, allora? Ripettare le regole, non abbassare la guardia. Da parte di tutti. Uso della mascherina, distanziamento sociale, no assembramenti, lavaggio frequente delle mani, sono ancora importanti. Se non si vuole ripiombare nel caos.
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