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sabato 4 luglio 2020

NOVA SIRI. SCARPATO: “LA VITA VISTA DALLA SEDIA A ROTELLE”

MARINA DI NOVA SIRI. SALVATORE SI RECA AL LIDO PAGIA (FOTO MELE)

SALVATORE SCARPATO DA 22 ANNI VIVE TRA NAPOLI ED IL CENTRO JONICO ANCHE SE SI CONSIDERA CITTADINO DEL MONDO. QUI DA NOI EGLI HA OPERATO PER FAR CRESCERE L'INTEGRAZIONE. AD OGNI LIVELLO. COSÌ, CI TIENE A METTERE IN EVIDENZA CHE SULLO JONIO “È STRANO MA FA NOTIZIA UNO STABILIMENTO BALNEARE CHE DÀ L'ACCESSIBILITÀ PER LA FRUIZIONE DI SPIAGGIA E MARE A TUTTI, ANCHE A ME”. SCARPATO CI HA MANDATO UNA SUA NOTA IN CUI PARLA DEL LIDO PAGIA E DELLA NECESSITÀ, PER LEGGE, CHE TUTTE LE STRUTTURE, NESSUNA ESCLUSA, ELIMININO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE. “LA NORMATIVA EUROPEA DICE CHE TUTTE LE OFFERTE TURISTICHE DEVONO ESSERE INCLUSIVE. I SERVIZI VANNO CONCEPITI ED ORGANIZZATI “PER TUTTI”. ANCHE PER ME. AL GIORNO D’OGGI NESSUN GRUPPO CON ME DENTRO ACCETTERÀ DI DIVIDERSI PERCHÉ LA BASILICATA NON È SUFFICIENTEMENTE ACCESSIBILE, SEMPLICEMENTE CAMBIERÀ DESTINAZIONE”.
 
IL TESTO DELLA LETTERA DI SALVATORE SCARPATO

Strano ma fa NOTIZIA che uno stabilimento balneare dia l’accessibilità per la fruizione di spiaggia e mare a TUTTI. È importante sottolineare che a Nova Siri, in questa estate 2020, lo stabilimento balneare PaGia abbia ulteriormente migliorato l’accessibilità curando la vivibilità degli spazi e dei servizi con passerelle agevoli, piattaforme ombreggianti ampie e la disponibilità di sedia Job di ultima generazione, oltre a personale in grado di gestire ogni esigenza. 

Foto Scarpato
Non è un percorso di pari opportunità cosi come è previsto dalle leggi europee ma una encomiabile iniziativa di civiltà di un operatore a fronte della carenza di strutture e servizi.
L’agenda politica, però, va in direzione opposta. A conquistare le prime pagine, infatti, è la polemica seguita alla richiesta di creare uno stabilimento balneare, dalla stampa definito “per disabili”, fra i fautori di una possibilità “finalmente” ed i detrattori di una iniziativa intesa quale “ghetto”. 

Foto Scarpato
Eppure sono gli stessi organi informativi e sono gli stessi politici che nel 2009 animarono, da protagonisti, la discussione per la inesitata richiesta dell’amministrazione comunale di realizzare a Nova Siri il progetto “Spiaggia e mare per tutti”. Si voleva dimostrare la possibilità imprenditoriale di inserire percorsi inclusivi nei “normali” circuiti turistici-ricreativi attraverso una accessibilità indistintamente senza esclusioni anche con servizi per il superamento delle difficoltà. È scomparso fra l’indifferenza e la crisi di presenze. Invece, è stato scientificamente evitato:
      • di segnalare che nella fascia costiera lucana la mai affrontata mancanza di idonei servizi alla accessibilità di fatto ha creato “esclusione”, anche e non solo di presenze turistiche;
      • che il riconoscimento della Bandiera Blu, senza i servizi per il benessere e di contrasto al degrado, come la liberazione dai mozziconi e l’accessibilità pubblica alla spiaggia ed al mare, non riconosce la giusta qualificazione del territorio ma è solo una operazione spot;
      • che sono spesso ignorate e NON attuate le leggi europee;
      • che da anni il turismo internazionale è proiettato verso mete ESCLUSIVAMENTE accessibili a tutti, prevedendo alti standard qualitativi inclusivi;
      • che certi luoghi turistici italiani hanno continuato ad incrementare le presenze anche perché da 20 anni contrastano il degrado di suoli, spiagge e mare;
      • che anche a Nova Siri da anni sono state avviate le stesse campagne contro il degrado ambientale ma con minore efficacia a causa del mancato patrocinio istituzionale.
Proviamo a rappresentare noi la normativa europea: tutte le offerte turistiche devono essere inclusive. Negli ultimi 20 anni, infatti, il turismo sociale dedicato va dissolvendosi mentre si afferma l’inesorabilità di servizi qualitativi ed inclusivi. Offerte e servizi vanno concepiti ed organizzati “per tutti” in nome della massima fruizione possibile. Al giorno d’oggi nessun gruppo accetta di dividersi perché la Basilicata non è sufficientemente accessibile, semplicemente cambia destinazione. Come puntualmente verifichiamo dai dati reali!

Foto Scarpato
Non dobbiamo rassegnarci ma continuare ad impegnarci per ampliare la scarsa cultura dell’inclusione. Nella cultura inclusiva che vogliamo l’architetto progetta nell’accoglienza, nell’ospitalità e nel rispetto della dignità della vita, puntando alla massima utilizzazione e fruizione dell’edificio, senza barriere e scale, perché non vuole che la “sua” opera contribuisca a creare differenze ed emarginazione.
Scrivere, allora, di uno stabilimento balneare che ha fatto dell'accoglienza la propria identità è diffondere cultura inclusiva.
Ma attenzione diamo la notizia del caso isolato perché la cultura dell’inclusione, quando c’è, non si nota.
Prendiamo spunto da Bertold Brecht: “Povero quel paese che è costretto ad affrontare i problemi per la differenza fra le persone”. Ed è un vero peccato, perché Nova Siri e l’intera Basilicata sono meravigliosi e meritano sicuramente di meglio.

SALVATORE SCARPATO NOVA SIRI 04.07.2020

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