Visualizzazioni totali

martedì 14 luglio 2020

SCANZANO JONICO. IL CANTIERE DELLA VERGOGNA

IL CANTIERE ABBANDONATO

E' QUELLO COSTITUITO DA SEI MODULI ED UBICATO TRA LA FERROVIA E LA STATALE 106 ALL'ALTEZZA DELLO SVINCOLO TRA LA JONICA E LA VALD'AGRI. NEI GIORNI SCORSI LA GUARDIA DI FINANZA VI HA SEQUESTRATO TONNELLATE DI AMIANTO SMALTITO ILLECITAMENTE. MA OGGI, NEL NOSTRO SOPRALLUOGO, ABBIAMO VISTO DI PIU'. QUELLE STRUTTURE, ABBANDONATE DA DECENNI, SONO UN PERICOLO PUBBLICO OLTRE CHE UNA BOMBA ECOLOGICA. E NEL RECINTO DI UNA EX STAZIONE DI SERVIZIO VI SONO TRE SACCHI CON RIFIUTI, FORSE AMIANTO. NOI GIA' IL 27 LUGLIO DEL 2012 CI OCCUPAMMO DI QUEL CANTIERE CHIEDENDO CHE FOSSE MESSO IN COMPLETA SICUREZZA IN UN ARTICOLO CHE RIPRODUCIAMO INTEGRALMENTE. MA, INVANO. SUCCEDERA' ORA DOPO IL BLITZ DELLE FIAMME GIALLE? 

SCANZANO JONICO - Il giorno dopo la notizia del blitz della guardia di finanza a caccia di amianto siamo stati nei sei capannoni abbandonati da decenni tra la statale 106 e la ferrovia Taranto – Reggio Calabria, ben visibile all'altezza dell'incrocio tra la Jonica e la Vald'Agri. Quelli dove le Fiamme gialle hanno rinvenuto cumuli della pericolosa fibra killer smaltita illecitamente.

PARTE DELL'AMIANTO SEQUESTRATO

Siamo entrati dal primo dei sei moduli del cantiere, quello lato Taranto. Nessun ostacolo, nessuna recinzione, nessun segnale di pericolo. Ma i pericoli ci sono, eccome. 

CANTIERE DISCARICA

CANTIERE DISCARICA
Quel che abbiamo visto è un vero pugno nello stomaco: rifiuti di qualsiasi genere dappertutto, vegetazione spontanea, segni di bivacco, tombini senza copertura, scale accessibili, tetti di alcune coperture probabilmente costituite anch'esse da amianto.

LA COPERTURA DI ALCUNI CAPANNONI
TOMBINI SCOPERTI
SCALE ACCESSIBILI A CHIUNQUE

 Una bomba ecologica. Un allarme costante sulla incolumità pubblica. Siamo tornati indietro solo dopo che, al quarto modulo, abbiamo rinvenuto i sequestri effettuati nei giorni scorsi dal Comando di Policoro della Guardia di finanza. Tutt'attorno alle torri, erbacce incolte e, sorpresa, nel recinto di una ex stazione di servizio, abbiamo rinvenuto tre sacchi bianchi, di quelli in cui le ditte specializzate raccolgono, appunto, residui di amianto prima di portarli in impianti specializzati per lo smaltimento. 

I TRE SACCHI NEL RECINTO DI UNA EX AREA DI SERVIZIO. SULLO SFONDO IL CANTIERE ABBANDONATO

Che, in quel caso, costa. Abbandonare quei sacchi, invece, nell'ambiente, impunemente, non costa nulla. Allora? Questo cantiere va risanato, messo in sicurezza, recintato in modo tale da impedirvi l'accesso a chiunque. Se vi entrasse un bambino cosa potrebbe accadergli? Il tutto in attesa che la proprietà e le istituzioni decidano il da farsi definitivamente. Noi, intanto, già 1l 27 luglio del 2012 ci occupammo di questi manufatti chiedendo, inutilmente, gli stessi provvedimenti che chiediamo oggi. Dopo il nostro articolo di allora furono eliminati una vecchia gru ed un impianto di calcestruzzo lasciato al confine delle strutture in costruzione. Tutto il resto, discarica e pericoli pubblici compresi, è rimasto, inesorabilmente, dopo 8 anni, come nel 2012. Succederà qualcosa nel 2020 dopo il blitz dei finanzieri?


IL NOSTRO ARTICOLO DEL 27.7.2012

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 


SCANZANO J. UN CANTIERE ABBANDONATO DA DECENNI, INCUSTODITO, RICETTACOLO DI IMMONDIZIE VARIE, ALLA MERCè DI OGNI GENERE DI VISITATORI E DI ANIMALI RANDAGI

FILIPPO MELE

SCANZANO JONICO – Un cantiere abbandonato da decenni, incustodito, ricettacolo di immondizie le più disparate, forse con amianto, alla mercè di ogni genere di visitatori e di animali randagi. E' situato tra la statale 106 e la ferrovia Taranto – Reggio Calabria, ben visibile all'altezza dell'incrocio tra la Jonica e la Vald'Agri. E' costituto da 5 torrette a cui si accede dalla complanare Sud della 106 e per mezzo di una breve stradina sterrata. Parte della costruzione è ricoperta da piante selvatiche e rovi alti metri. Una gru insiste dal di fuori dello stabile. Pezzi di ferro di un'altra gru dismessa e da un impianto per il calcestruzzo sono ai lati della stradina. Seguendo questo percorso siamo entrati nel manufatto. Facilmente. La cosa che ci ha colpito è che non esiste alcuna recinzione né segnali di proprietà privata o quant'altro che potesse tenere lontano ogni... visitatore. Ma ci ha colpito anche la grandezza. La superficie coperta è di almeno 10mila mq. Ognuna delle torri corrisponde ad una sorta di modulo distinto. Piante selvatiche, erbacce , roveti, la fanno da padroni. Come la fa da padrone l'immondizia: plastica agricola e non, materiali di risulta di costruzioni, un divano fuori uso, carcasse di elettrodomestici vari, rifiuti solidi urbani, materassi, gomme d'auto, e chi più ne ha più ne metta. Magari abbandonata anch'essa nel sito - discarica da decenni. Un sito in cui, nelle coperture, forse, c'è anche dell'amianto. Il cantiere abbandonato di Scanzano è pericoloso. Abbiamo visto tombini senza coperture. Se in questo posto entrasse un bambino cosa potrebbe accadere? Così, stante l'assenza di ogni cartello indicante la proprietà del manufatto, abbiamo chiesti lumi in merito al sindaco Salvatore Iacobellis. “C'è un contenzioso aperto da tempo tra noi e la proprietà – ha spiegato il primo cittadino - a cui abbiamo più volte scritto chiedendo di tenere in sicurezza e in condizioni di tutela dell'igiene pubblica il cantiere. La proprietà è privata. L'errore che ha permesso quella costruzione è derivato dal fatto che le amministrazioni dell'epoca hanno consentito la costruzione di capannoni del genere in zona agricola. Oggi, però, da regolamento urbanistico, il manufatto insiste su un'area artigianale e commerciale. I titolari potrebbero sistemare il tutto attivando, magari per moduli, attività produttive e di servizio. Nel frattempo, tocca a loro recintare, ripulire, manutenere”.

Nessun commento:

Posta un commento