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lunedì 13 luglio 2020

SCANZANO JONICO. LOTTA ALLO SMALTIMENTO ILLECITO DI AMIANTO

FINANZIERI IN AZIONE ANTI SMALTIMENTO ILLECITO DI AMIANTO

LA NOSTRA DENUNCIA DI IERI PER LE LASTRE DI FIBRA KILLER SMALTITE ILLECITAMENTE SOTTO AL PONTE SUL FIUME CAVONE, https://filippomele.blogspot.com/2020/07/cavone-in-stato-pietoso-se-questo-e-un.html, E' SOLO LA PUNTA DI UNA ICEBERG. LA GUARDIA DI FINANZA DELLA COMPAGNIA DI POLICORO, INFATTI, HA SEQUESTRATO BEN 12 SITI, PARI A 2,6 ETTARI, CON TONNELLATE DI ASBESTO, IL MATERIALE RESPONSABILE DEL MESOTELIOMA, UN TUMORE MALIGNO DELLA PLEURA, ABBANDONATE IN UN CANTIERE DISMESSO E NELLA PINETA. I FINANZIERI SONO SULLE TRACCE DEI RESPONSABILI DEGLI ABBANDONI. INDIVIDUATI, INTANTO, I PROPRIETARI DELLE AREE PER LE OPERE DI BONIFICA.

Nell’ambito di un’azione preventiva a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, i finanzieri della Compagnia di Policoro hanno eseguito uno specifico servizio nella circoscrizione di competenza, nel comune di Scanzano Jonico.


In particolare, a seguito di un approfondito monitoraggio del territorio da parte delle pattuglie impegnate nel dispositivo di sicurezza a contrasto dei traffici illeciti, acquisita una segnalazione dettagliata da parte dell’ALSIA (Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura), venivano rinvenute in dodici distinti siti, 


diverse tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, tra cui pannelli, canaline e canne fumarie in amianto in cattivo stato di conservazione, pericolosamente sbriciolati sul terreno.



Le aree interessate, risultate già oggetto di bonifica da altri rifiuti pericolosi nel dicembre 2018, vaste 2,6 ettari, venivano delimitate e sottoposte a sequestro dalle Fiamme Gialle, in quanto i materiali rinvenuti, da considerarsi rifiuti speciali non urbani pericolosi, erano stati abbandonati in violazione all’art. 256 comma 3 (realizzazione di discarica abusiva) del decreto legislativo 03 aprile 2006, nr. 152 (Testo Unico Ambiente).


In seguito ai rilievi effettuati presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Scanzano, l’ALSIA e lo stesso Comune venivano individuati quali proprietari dell’intera area in oggetto ai fini della successiva rimozione del materiale in parola.

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