RISCHIA, AD OGNI POST O DICHIARAZIONE O COMIZIO IN MERITO, DI FINIRE DAVANTI
ALLA COMMISSIONE AZIENDALE DI DISCIPLINA. MA SE PARLASSE BENE DELL’ATTIVITA’
ASM? COME OGNI ALTRO CANDIDATO A COMUNE, REGIONE, CAMERA O SENATO. IL PROBLEMA E’
NAZIONALE. MINISTRO SPERANZA, PENSACI
TU. DI SEGUITO LA NOSTRA NOTIZIA INTEGRALE
POLICORO – Sei candidato sindaco e sei anche dipendente
di una azienda sanitaria: puoi parlare dei problemi dell’assistenza ospedaliera
o distrettuale o territoriale della città che ti accingi ad amministrare? Pare
proprio di no. Soprattutto se lo fai in termini negativi. Il candidato primo
cittadino della città ionica, Gianluca Marrese, ad esempio, è stato già
convocato una volta dalla Commissione disciplina della Asm per aver trattato in
un suo post sul suo profilo Facebook, il 29 aprile scorso, “Rischio chiusura Utic e cardiologia di Policoro”, dei problemi dell’Unità coronarica
intensiva del locale ospedale Giovanni Paolo II. Oggi, a quanto ci risulta,
giorno del suo 48esimo compleanno, è comparso davanti a tale Commissione. Audizione
coperta dal massimo riserbo. Ma con che spirito Marrese potrà affrontare in
campagna elettorale i problemi del nosocomio del centro jonico, il terzo per
numero di ricoveri della Regione e con un saldo, pare, attivo della
migrazione-immigrazione sanitaria? Cosa dirà sulle difficoltà di servizi,
prestazioni, reparti? E dei problemi del Distretto sanitario potrà occuparsi o
no?
Esisterebbe, a proposito, un regolamento interno,
che crediamo sia valido in tutta Italia, che impedisce ai dipendenti delle Asl
di poter “esternare” su Facebook e con dichiarazioni alla stampa il loro pensiero
sulle politiche aziendali. Soprattutto, forse, se con accenti critici. Noi non
discutiamo il regolamento. Ma poniamo un interrogativo: per chi fa politica,
come la mettiamo? Possibile che un candidato sindaco o consigliere comunale o regionale
o concorrente ad un seggio in Parlamento, se dipendente Asl, non possa
occuparsi di sanità a 360 gradi? I medici convenzionati con la medicina
generale e la pediatria di libera scelta, invece, possono parlare come e quanto
vogliono. Per fortuna. Altrimenti il sottoscritto sarebbe stato licenziato
sicuramente prima di arrivare all’età della pensione. Onorevole Roberto Speranza,
a questo punto, pensaci tu! Quantomeno si potrebbe sancire una sospensione
del regolamento per i candidati-dipendenti aziendali e per quanti fra loro
dovessero risultare eletti.
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