SCIOGLIERÒ
IL DILEMMA IN EXTREMIS. INTANTO, VOI LETTORI, COSA PENSATE DI QUESTI
REFERENDUM? DAI, FACCIAMO UN SONDAGGIO: COME VI COMPORTERETE IN MERITO? IO,
INTANTO, CONDIVIDO IL DOCUMENTO APPROVATO DALL’ANPI
(ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA): “SIAMO DAVANTI A CINQUE
REFERENDUM MOLTO TECNICI E SETTORIALI, SCARSAMENTE COMPRENSIBILI DA CHIUNQUE
NON SIA SPECIFICAMENTE COMPETENTE IN MATERIA GIURIDICA, IRRILEVANTI AI FINI DI
UNA SERIA E COMPLESSIVA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA”. ED AGGIUNGO: I PROMOTORI,
OLTRETUTTO, NON HANNO AVUTO PUDORE NEL RICHIEDERE L’ABOLIZIONE DELLA LEGGE
SEVERINO CHE IMPEDISCE LA CANDIDABILITÀ A POLITICI CONDANNATI PER GRAVI REATI E
PER QUELLI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. ALLORA VADO A VOTARE E VOTO 5 NO
O NON VADO AFFATTO AI SEGGI? DI SEGUITO IL DOCUMENTO INTEGRALE DELLA SEGRETERIA NAZIONALE
ANPI
FOTO LA NOTIZIA |
FONTE SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
I REFERENDUM DEL 12 GIUGNO SONO IRRILEVANTI AI FINI DI UNA SERIA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
Il testo del documento redatto dal gruppo di lavoro nazionale ANPI sulle questioni istituzionali e assunto dalla Segreteria nazionale
L'istituto referendario, così come è stabilito dalla Costituzione, rappresenta un elemento essenziale della democrazia partecipata e nella recente storia del nostro Paese si è più volte dimostrato strumento indispensabile per la realizzazione della sovranità popolare.
Così è avvenuto, solo per fare alcuni esempi, in occasione dei referendum sul divorzio, sull'aborto, sulle centrali nucleari, ed ancora in occasione dei referendum costituzionali del 2006 e del 2016, quando in entrambi i casi, a difesa dello spirito della Costituzione del 1948, la maggioranza dei votanti ha bocciato le proposte di modifica.
Siamo oggi però davanti a cinque referendum, sui quali si voterà il 12 giugno, molto tecnici e settoriali, scarsamente comprensibili da chiunque non sia specificamente competente in materia giuridica, irrilevanti ai fini di una seria e complessiva riforma della giustizia. Colpisce che siano stati ammessi tali referendum e bocciati altri referendum, molto più comprensibili e vicini all'interesse e al sentimento popolare, come quello sulla cannabis e sul fine vita.
L'attenzione va perciò rivolta ad una urgente riforma del sistema giudiziario, che attui pienamente lo spirito e il disposto costituzionale, a cominciare dall'art. 101, che dispone che “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”.
Ciò che occorre è salvaguardare il diritto dei cittadini ad avere accesso a una giustizia più rapida, più giusta, più efficiente, in cui vengano in ogni modo tutelate l'imparzialità e l'autonomia del sistema giudiziario, la professionalità dei giudici, siano garantiti tempi certi alla giustizia penale ed alla giustizia civile, si salvaguardino i tre gradi di giudizio.
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