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martedì 15 novembre 2022

NEONAZISTI DI CASA NOSTRA. PERQUISIZIONI ANCHE A POTENZA NELL’AMBITO DELL’OPERAZIONE ANTITERRORISMO DI OGGI TRA NAPOLI, CASERTA E AVELLINO. CINQUE ARRESTI

SONO APPARTENENTI, SECONDO GLI INQUIRENTI, ALL' ORDINE DI HAGAL, CONSIDERATA UN'ASSOCIAZIONE TERRORISTICA NEONAZISTA, SUPREMATISTA E NEGAZIONISTA. MA AL MOMENTO DI SCRIVERE, ORE 21.05, IL PROFILO FACEBOOK “ORDINE DI HAGAL” È ANCORA APERTO ED ACCESSIBILE. COSA HANNO CERCATO E CHI GLI AGENTI DELLA POLSTATO NEL CAPOLUOGO DI REGIONE DELLA BASILICATA? LA RISPOSTA, PROBABILMENTE, A BREVE. DI SEGUITO LA NOTA DELL’ANSA E IL COMUNICATO STAMPA DELLA POLIZIA DI STATO  

FACEBOOK. PAGINA ORDINE DI HAGAL APERTO, ORE 21.07

FOTO ANSA.IT

FOTO POLIZIA DI STATO
ANSA.IT

CELLULA NEONAZISTA PRONTA AD ATTENTATI, QUATTRO ARRESTI

CONTATTI CON ULTRANAZIONALISTI KIEV. PERQUISITA LIBRERIA FREDA

(ANSA) - NAPOLI, 15 NOV - Su Telegram si dichiaravano pronti ad un'azione militare-terroristica con armi ed esplosivi contro una caserma dei carabinieri in provincia di Napoli e anche contro obiettivi civili, come un centro commerciale.

Sono cinque i destinatari dell'ordinanza di arresto in carcere firmati dal Gip al termine di un'inchiesta della Procura e della Polizia appartenenti, secondo gli inquirenti, all' 'Ordine di Hagal': un'associazione terroristica neonazista, suprematista e negazionista.

Tra loro anche un ucraino irreperibile, trasferitosi nel suo Paese e legato al Battaglione Azov. Non è invece scattata alcuna misura per una vecchia conoscenza dell'estremismo neofascista, Franco Freda: gli uomini della Digos hanno perquisito una libreria ad Avellino il cui titolare risulta proprio l'ex terrorista nero.
Secondo le indagini, l'Ordine di Hagal vantava molti proseliti, che sono stati però quasi tutti identificati. E i vertici, che tra loro si chiamavano 'Der Kameraden' (i camerati), sono stati di fatto decapitati. "Il seme dell'odio di diffonde in contesti che non avremmo mai immaginato" ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi parlando a un convegno sull'attentato alla Sinagoga di Roma del 1982.
In carcere sono finiti il 'presidente' dell'Ordine Maurizio Ammendola, 43 anni il vicepresidente Michele Rinaldi, 47 anni, Massimiliano Mariano, 46 anni,, che si occupava di indottrinamento e Gianpiero Testa, un 25enne che aveva il compito di fare proselitismo ed organizzare le riunioni. Nei confronti di Fabio Colarossi, 36 anni, è stato invece disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il blitz della Digos di Napoli - che ha eseguito una trentina di perquisizioni in tutta Italia - giunge a qualche anno dall'inizio delle indagini (2019) e fa seguito alle perquisizioni svolte a maggio e ottobre del 2021. L'indagato ucraino irreperibile è invece un 27enne di Termopil: si chiama Anton Radomsky. (ANSA).  

 

POLIZIADISTATO.IT

OPERAZIONE ANTITERRORISMO TRA NAPOLI, CASERTA E AVELLINO: 5 ARRESTI

Nelle provincie di Napoli, Caserta e Avellino un’operazione congiunta tra Digos, Direzione centrale della polizia di prevenzione, e il Servizio polizia postale e comunicazioni ha portato all’arresto di cinque persone appartenenti ad un’associazione terroristica.
L’associazione, di stampo neonazista, negazionista e suprematista, era denominata “Ordine di Hagal” e aveva sede a Marigliano (Napoli).

L’indagine era iniziata nel 2019, con numerosi servizi di intercettazione, telefoniche, ambientali, di captazione informatica, nonché servizi di osservazione controllo e pedinamento da parte del personale di Polizia.
Questi servizi hanno dimostrato l’esistenza di una associazione che, attraverso chat e varie piattaforme, in particolare Telegram, sul canale denominato “Protocollo 4”, effettuava campagne di apologia del fascismo, negazionismo della shoah, incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo.
Oltre a questo, il gruppo si dedicava ad una costante attività di addestramento paramilitare, anche frequentando, all’estero, corsi di addestramento al combattimento corpo a corpo e all’utilizzo di armi da fuoco, sia corte sia lunghe.

Alla fine dell’indagine le quattro persone responsabili di aver costituito, organizzato, promosso e finanziato il gruppo sono finite in carcere per il reato di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico.
Una quinta persona è stata invece arrestata con l’accusa di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Contestualmente sono state eseguite anche 26 perquisizioni personali, domiciliari ed informatiche, nei confronti di altre persone, nelle province di Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Treviso, Verona, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone. Le perquisizioni di oggi fanno seguito alle 30 già eseguite a maggio ed ottobre 2021 e hanno consentito la raccolta di materiale di propaganda, proiettili, armi soft air, abbigliamento tattico e ulteriori importanti elementi indiziari.

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