UNA BARA BIANCA, TANTI APPLAUSI, TANTE LACRIME, I COMPAGNI DI SCUOLA, GLI AMICI, I DOCENTI, CENTINAIA DI PERSONE NELLA CHIESA DEI SANTI NEREO E ACHILLEO DELLA CITTÀ LOMBARDA. FORTISSIMA COMMOZIONE PER LE PAROLE DELLA MAMMA ANNAMARIA, DEL PAPA' MARCO E DEL FRATELLO ENRICO. IL MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO DI MILANO, MARIO DELPINI. IL SALUTO DEL SINDACO GIUSEPPE SALA. LUTTO CITTADINO A MILANO. A POLICORO, STASERA, ALLE ORE 19, MESSA IN SUFFRAGIO NELLA CHIESA DEL BUON PASTORE. DI SEGUITO IL NOSTRO ARTICOLO INTEGRALE
FOTO TRATTE DA AGTW
Una
piccola bara bianca, tantissimi applausi, tantissime lacrime, i compagni di
scuola, gli amici, i docenti, centinaia di persone, per l’ultimo saluto a Luca
Marengoni, il ragazzino dai capelli ricci e dal bellissimo sorriso, travolto e
ucciso a Milano da un tram mentre andava a scuola, in bici, l’8 novembre
scorso. Fortissima la commozione dei presenti a Milano e di quanti, a Policoro,
hanno seguito le esequie in diretta, dalla nostra pagina Facebook grazie al
canale Twitter AGTW. Milano e Policoro unite nel dolore. Già. Se la città
lombarda è quella di residenza della famiglia e di lavoro dei genitori, quella
lucana è il luogo delle radici. Luca ed
il fratello più grande, Enrico, trascorrevano in riva allo Jonio le loro ferie
estive. In Basilicata è nata la madre, Annamaria Lacangellera, e vi ha studiato
sino alla maturità scientifica. A Policoro vivono i nonni, Carmela D’Armento e Luigi
Lacangellera. E le radici non possono mai essere recise. Tanto che nel centro
lucano il padre, la madre, Luca ed Enrico, sono conosciutissimi. Tanti avranno
pianto mentre sentivano il messaggio di “mamma, papà e Enrico” letto in chiesa:
“Tu eri in grado di stupirci per la capacità di accogliere aiutare i ragazzi
più fragili. Ti ammiravamo per l’autonomia nello studio, la tua semplicità nel
comprendere le persone. Ammiravamo la tua fantasia e la tua profondità nelle
scelte: dalla maglietta, alla scuola, a quella della biciletta, proprio quella
straziata. La tua sensibilità per l’ambiente, la tua voglia di partecipare alle
manifestazioni. Eri sempre coi tuoi amici a Milano e a Policoro, l’altra tua
città. Non possiamo ricordare tutti ma tutti ricorderanno te. Ora tu non ci sei
più. Ti abbiamo avuto solo per 14 anni e tu hai seminato tanto. Tutta Milano ti
sta abbracciando. Tutti sono qui per te. In ognuno di noi hai lasciato una luce.
Con questo raggio di luce, o meglio, di Luca riusciremo ad abbattere tutte le
barriere. Ciao, Luca”. Toccante anche il messaggio dell’arcivescovo di Milano,
Mario Delpini: “La morte irrompe in una
giovane vita, l'incomprensibile morte, la tragica morte che strazia un corpo
vivo, fatto per vivere, la morte spietata che strazia la famiglia di Luca, che
sconvolge i suoi amici, la morte vigliacca che aggredisce là dove non pensi, la
morte aggressiva che ferisce i pensieri, che opprime anime con sensi di colpa. La
morte! Dio non sopporta la morte: il suo Figlio Gesù ha sfidato la morte, la
morte più dolorosa, la morte più ingiusta per non abbandonare nessuno, neppure
i morti. Noi tutti ci stringiamo in preghiera intorno ai genitori e agli amici perché
non ci basta essere scossi da un intenso dolore e da una emozione troppo forte
e da uno smarrimento troppo indicibile. Insieme con la sofferenza chiediamo un
lume di speranza, insieme con il dramma della separazione invochiamo la
promessa di un amore che non finisce, insieme con il drammatico finire
chiediamo la grazia di un nuovo inizio per Luca e per tutti”. Poi, l’intervento
del sindaco Giuseppe Sala, con fascia tricolore: “Per la morte di Luca ho
ricevuto tantissimi messaggi. Egli era straordinario nella sua semplicità. Semplice
come la sua famiglia che sono stato a trovare nei giorni scorsi. Ho visto tanta
umanità. Un’ora di cordoglio nel dolore. La mamma mi ha fatto una piccola
richiesta: dedicare un tavolo da ping pong a Luca nei lavori di M4. Faremo di
più per lui. Daremo il suo nome a un albero del progetto Forestami continuando
così la sua passione e la dedizione ai temi dell'ambiente. Credo che il suo
ricordo mi aiuterà a fare il mio dovere al meglio".
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