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sabato 6 giugno 2020

ROTONDELLA. ARRIVERANNO I 9,5 MILIONI DI EURO DEL “TESORETTO” NUCLEARE?

IL CENTRO ITREC DELLA TRISAIA DI ROTONDELLA
IL SINDACO PALAZZO: “IL GOVERNO RISPETTI LA SENTENZA DALLA CORTE DI APPELLO DI ROMA. LA CORTE, INFATTI, HA RIGETTATO L'APPELLO PROPOSTO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. IL NOSTRO COMUNE, PERTANTO, SEDE DELL'ITREC DELLA TRISAIA, RICEVERÀ POCO MENO DI 9,5 MILIONI DI EURO. SI TRATTA DEL 70% DEI FONDI DI COMPENSAZIONE A NOI SPETTANTI PER GLI ANNI 2005-2011 TRATTENUTI DALLE DIVERSE FINANZIARIE”. LA “PARTITA”, PERO', NON E' CHIUSA POICHE' L'ESECUTIVO POTREBBE RICORRERE IN CASSAZIONE. NEANCHE UN EURO, INVECE, A NOVA SIRI, POLICORO, TURSI E ALLA PROVINCIA DI MATERA NON ESSENDO PARTI IN CAUSA
Rotondella - “Le sentenze si rispettano. Si possono non condividere ma si debbono rispettare. Chiedo, pertanto, da sindaco e da avvocato, allo Stato italiano di ottemperare a quanto deciso nei giorni scorsi dalla Corte di appello di Roma. La Corte, infatti, ha rigettato l'appello proposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il nostro Comune, pertanto, sede di una servitù nucleare, riceverà poco meno di 9,5 milioni di euro. Si tratta del 70% dei fondi di compensazione a noi spettanti per gli anni 2005-2011 trattenuti dalle diverse finanziarie. Un ringraziamento va all'Anci (Associazione nazionale Comini d'Italia, ndr) per il lavoro di coordinamento svolto ed al sindaco dell'epoca, Vincenzo Francomano, per aver creduto nella bontà e fondatezza dell'azione legale”. Così ha dichiarato il primo cittadino Gianluca Palazzo quando gli abbiamo chiesto un commento sulla sentenza che ha restituito ai Comuni nuclearizzati d'Italia circa 100 milioni di euro in totale derivanti dal cosiddetto “Decreto Scanzano”, approvato dopo la famosa battaglia del novembre 2003 contro il cimitero atomico nazionale che il Governo voleva ubicare nei depositi di salgemma del centro rivierasco. Un “tesoretto” che rimpinguerà le asfittiche casse di quelle municipalità che hanno dovuto pagare un alto prezzo allo sviluppo per avere nei loro territori “bubboni” atomici. Nel caso di Rotondella si tratta del ben noto centro Itrec della Trisaia, da qualche anno in fase di dismissione. C'è, però, un punto interrogativo sull'arrivo di quei soldi. Ancora il nostro interlocutore: “Il Governo potrebbe opporre ulteriore ricorso in Cassazione. Nel caso dovremmo attendere la sentenza definitiva. Però...” Però? “Io parteciperò nei prossimi giorni ad una videoconferenza con tutti gli altri sindaci interessati per fare il punto della situazione. Già nel giugno scorso, a Roma, diedi, in accordo coi colleghi, la disponibilità a una transazione con lo Stato. Transazione inerente sia una riduzione di quanto potremmo ricevere, a fronte della celerità di investimento dei fondi, sia su una eventuale rateizzazione. Una posizione da uomini delle istituzioni che comprendono le difficoltà dell'esecutivo soprattutto dopo la pandemia da Coronavirus. Ma, dall'altro, fronte, pur se sollecitati in merito, non arrivò alcuna proposta”. Arriverà ora? Chissà. Ma se i 9,5 milioni di euro dovessero rimpinguare le casse del Comune di Rotondella come saranno spesi? Palazzo: “Si tratta di una bella somma. Occorrerà stilare un piano organico di investimento che sia in grado di produrre sviluppo economico e sociale”. E gli altri Comuni nuclearizzati del Materano (Nova Siri, Policoro, Tursi) e la Provincia di Matera riceveranno anch'essi un “tesoretto”? Purtroppo no. I tre municipi, all'epoca di apertura del contenzioso con lo Stato, anno 2011, ancora non sapevano di essere iscritti (dal 2009) all'esclusivo, anche se poco invidiato, club dei centri nuclearizzati d'Italia mentre la Provincia non ne faceva e non ne fa ancora parte. Pur se, da qualche anno, riceve anch'essa parte dei fondi di compensazione nucleare.

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